Storia

- 1 di Redazione

Memorie della campagna di Russia, un vecchio alpino racconta…

Nell’esercito italiano gli alpini, truppe da montagna, hanno sempre rappresentato una grande forza nelle guerre in cui sono stati impiegati. Ebbene, buona parte degli uomini della nostra terra, la Garfagnana, chiamati alle armi, venivano inquadrati in questo corpo militare; e così è avvenuto anche nella seconda guerra mondiale durante la quale gli alpini, assieme ai loro commilitoni delle altre armi, nella campagna di Russia, pur combattendo con onore e disciplina, subirono però perdite tremende: purtroppo infatti la grande maggioranza dei nostri soldati non ritornò in Italia. Ed è per questo che in ogni paese delle nostre zone c’è un monumento o una lapide, che ricorda il loro sacrificio. Non solo, ma in Alta Garfagnana, all’Argegna, è sorto un grande sacrario in memoria ed in ricordo imperituro dei nostri militari caduti in Russia. Tante nostre famiglie hanno quindi pianto per i loro cari che non sono più ritornati, mentre fra coloro che fortunatamente hanno fatto ritorno ce ne sono alcuni ancora…

- di Sara Moscardini

Sabato 18 a Barga si parla della plurisecolare questione del Monte di Gragno

È stata recentemente presentata la conferenza che sabato 18 luglio vedrà le sezioni dell’Istituto Storico Lucchese di Barga, Gallicano e della Versilia Storica approfondire una problematica quanto annosa questione che per secoli ha contrapposto le due comunità sulle sponde del Serchio, vale a dire la controversia per il possesso del Monte di Gragno. Ad annunciare l’evento sono stati congiuntamente i direttori delle tre sezioni in una conferenza stampa a Palazzo Pancrazi, presenti il Sindaco Marco Bonini e l’assessore Giovanna Stefani che con l’Amministrazione comunale hanno appoggiato e promosso l’iniziativa. La questione è stata in breve presentata dal dr. Luigi Santini, direttore della sezione “Versilia Storica”, che alcuni anni fa, in occasione di alcune ricerche sul lodo di Leone X del 1513, si imbatté e rimase colpito da questa intricata vicenda. Il Monte di Gragno è stato oggetto infatti di secolari e gravose discordie tra la comunità di Barga, fiorentina, e quella di Gallicano, lucchese. Fin dal secolo XIII, proprietario del…

- di Redazione

Viaggio nella Barga del 1909. Una eccezionale testimonianza su Harper’s Monthly (ultima puntata)

(Da Harper’s Monthly – ottobre 1909. Articolo: Barga” di Mary Heaton Vorse – incisioni di B.J.O. Nordfeldt – traduzione di Mario Moscardini) Eppure, per quanto forte il richiamo della nuova terra, piacevoli alle loro orecchie i suoi suoni e grandi le sue opportunità, c’era qualcosa di ancora più forte che li dispensava perfino dal mettere a confronto i vantaggi del Nuovo Mondo col richiamo di una vecchia piccola e curva che li aspettava in una lontana montagna in Italia. Quella notte ci accompagnarono a casa il nostro amico oste di Chicago e il maestro di disegno. Il primo intrattenendoci allegramente con aneddoti degli anni trascorsi nel saloon di State Street e chiedendoci dei progressi dalla “sua” città. Il secondo illustrandoci la storia di Barga: questo palazzo qui lo avevano fatto costruire i Medici quando s’impossessarono della cittadina. Quest’altro, da questa parte della strada, era uno dei più vecchi; di padre in figlio era sempre appartenuto alle stessa famiglia, fino ai…

- di p.g.c.

Le antiche porte di Barga al museo civico

Nel 2010-11, la Polisportiva Valdilago Barga, dopo il bel successo del convegno tenutosi a Villa Moorings e relativo libro sul Duomo di Barga, pubblicato in italiano e in inglese, nell’ambito degli scambi culturali tra Barga e la Scozia, presentato anche Irvine, nel successivo anno 2012 si accingeva alla pubblicazione di un libro altrettanto straordinario: “Le Antiche Porte di Barga e il Ponte di Borgo”. Libro curato da Pier Giuliano Cecchi e Pier Carlo Marroni e che vede le belle introduzioni del sindaco Marco Bonini, del prof. Stefano Borsi dell’Università di Napoli e del dott. Florio Biagioni quale presidente l’associazione. Quel testo, che riportava alla luce pagine della storia di Barga sconosciute a tutti gli storici di ogni livello, fece decidere alla Polisportiva Valdilago l’avvio di un progetto “storico-visivo” per una maggiore diffusione dell’importante studio con l’idea di un rilancio di Barga attraverso la sua storia, ovviamente, in tale progetto avendo previsto il coinvolgimento dell’Amministrazione Comunale di Barga. Prima tappa fu…

- di p.g.c.

Il palazzo Pretorio di Barga sede del museo (quinta parte)

Ci siamo lasciati nel quarto articolo con l’idea che saremmo entrati nel Palazzo Pretorio, però lo faremo per passi e intanto iniziamo a varcare la soglia che ci introduce alla Loggia dei Podestà, dove sono esposti degli stemmi che riguardano gli antichi governatori della Terra di Barga. Uomini, spesso detti nobili ma sempre appellati magnifici, che Firenze inviava nella sua “enclave” della Valle del Serchio o meglio nella sua parte di Garfagnana che ebbe in certi periodi confini più ampi. Questi erano appellati in antico Capitani o anche Castellani, poi Commissari e Podestà e con le Riforme Leopoldine di fine XVIII secolo, Vicari di Barga. Sin dai primi tempi che la Terra di Barga passò definitivamente a Firenze per sottrarsi dal dominio lucchese, circa il 1342-47, per la detta natura di “enclave” fiorentina della stessa Barga, cioè isolata e lontana dalla capitale come dalla più prossima città del dominio, questi uomini cittadini fiorentini, nei comportamenti non sempre eccellenti, ebbero giurisdizione…

- di i.s.

Associazioni sportive e non solo a Fornaci (prima parte)

La prima associazione della quale si ha notizia è quella della “Società Operaia delle Fornaci”, un sodalizio umanitario di Mutuo Soccorso costituito nel 1892. Questa società fu presieduta da Ferdinando Equi. Gli altri membri furono Giosafatte Riani, Luigi Da Prato, Angelo Bernardini, Raffaello Riani, Raffaello Da Prato, Benedetto Caproni, Raffaello Lucchesi e Vincenzo Capitani. Stando a quanto stampato sullo stemma della società, il 1928 sarebbe l’anno di fondazione dell’Unione Sportiva Football Club Fornaci di Barga, ma non vi sono documenti che certifichino tale data. In effetti, alcuni la farebbero risalire addirittura ad otto anni prima (1920), mentre ufficialmente si parla del 1924. Certo è che, il primo campo di calcio della Valle del Serchio, fu costruito a Fornaci dopo la costituzione della società sportiva. In paese, il primo pallone per questo gioco, direttamente dalla “patria del football”, era già arrivato nel lontano 1914. Vi fu portato da Italo Chiappa, detto “Bughi”, che era nato in Gran Bretagna, nazione nella quale…

- 1 di Redazione

Viaggio nella Barga del 1909. Una eccezionale testimonianza su Harper’s Monthly (capitolo 2)

(Da Harper’s Monthly – ottobre 1909. Articolo: Barga” di Mary Heaton Vorse – incisioni di B.J.O. Nordfeldt – traduzione di Mario Moscardini) Estera ritornò dopo un po’ per annunciare che il parrucchiere in grado di intervenire in quel momento essendo occupato a fare barba e capelli al maestro di disegno ma che avrebbe inviato “il bimbo”, il fratello minore. Eravamo un po’ scettici nei confronti dei fratelli minori dei parrucchieri per un compito così impegnativo, ma Estera ci rassicurò: «Questo fratello minore è in gamba, è molto bravo» – e sarebbe comunque venuto anche un altro fratello maggiore per assicurarsi che tutto si svolgesse nel migliore dei modo. «Stiano tranquille – disse per consolarci – questo “bimbo” è da sempre che fa la barba ai clienti». Entra il “bimbo” Furono fatti entrare il bimbo e il fratello maggiore, di nome Silvio. “Anche tu fai il parrucchiere?» chiedemmo – «No» – rispose – ma sono venuto per assicurami che mio fratello…

- 1 di Redazione

Viaggio nella Barga del 1909. Una eccezionale testimonianza su Harper’s Monthly (capitolo 3)

(Da Harper’s Monthly – ottobre 1909. Articolo: Barga” di Mary Heaton Vorse – incisioni di B.J.O. Nordfeldt – traduzione di Mario Moscardini) Anche la faccia era più magra e affilata di quella di un barghigiano della sua età. In poche parole, era più «parente» nostro che dei suoi conterranei. Che lo riconoscemmo come tale lo dimostra la risposta di uno di noi: «Eri un lanciatore?», «No — rispose timidamente — giocavo out-field». E aggiunse: «Andiamo a casa la set­timana prossima. È stato terribilmente monotono quassù, quest’inverno. Siamo qui da mesi». Nato in America E poco alla volta ci raccontò la sua storia. Nell’entusiasmo le parole si susseguivano rapide, a cascata. Il nonno e la nonna stavano invecchiando, e per questo erano tornati. Lui era nato in America, a Boston, dove lavoravano tutti in un calzaturificio. Ci lavoravano parecchi uomini di Barga, di Sommocolonia e di quasi tutti i paesini nei dintorni (fece un gesto per indicare le altre colline e…

- di Redazione

Viaggio nella Barga del 1909. Una eccezionale testimonianza su Harper’s Monthly (capitolo 1)

Negli archivi del Giornale di Barga del 1997 abbiamo ripescato la traduzione di un interessante resoconto di viaggio della giornalista e scrittrice americana Mary Heaton Vorse. L’articolo apparve nell’ottobre del 1909 sull’imporrante rivista statunitense «Harper’s Monthly» con il titolo: “Barga” e fu scoperto negli anni ‘90, negli archivi di stato di Firenze, dal prof. Umberto Sereni.. Era, ed è ancora oggi, una interessantissima relazione della visita che la scrittrice aveva compiuto nella nostra cittadina, accompagnata dall’artista B.J.O. Nordfeldt. Per entrambi fu una scoperta affascinante e lo si capisce bene dalla bella ed arguta descrizione di quei giorni trascorsi a Barga ed anche dalle immagini realizzate per accompagnare il resoconto. Incisioni che rendono in tutta la loro bellezza artistica il fascino di quella Barga di inizio del secolo scorso. Un documento insomma prezioso, ma anche importante per ricostruire l’immagine e l’atmosfera di quella Barga di inizio ‘900 e di quanto la sua gente colpisse l’attenzione di un visitatore straniero attento e…

- di Ivano Stefani

Urbanizzazioni della SMI a Fornaci

Tra il 1915 e il 1916, in contemporanea ai lavori per lo stabilimento metallurgico, lungo il viale della stazione, per alloggiarvi gli impiegati, cominciarono quelli per la realizzazione di 4 villini bifamiliari e di 2 villette monofamiliari; fu intrapresa anche la costruzione di un albergo [quello che era il viale della stazione, in seguito alla sua impiccagione da parte degli Austriaci che lo avevano giudicato traditore della patria (1916), fu intitolato a Cesare Battisti, ex suddito austriaco, irredentista e socialista, che si era arruolato volontario nell’esercito italiano; la denominazione “Gorizia”, invece, all’albergo fu attribuita nel luglio 1916, dopo la conquista della città giuliana]. Nello stesso periodo, nel rione Caterozzo, nelle vicinanze del Rio Torbo, si iniziarono ad edificare le prime case per gli operai e, in Via delle File, la Caserma dei Carabinieri. L’anno successivo furono costruite altre 6 villette bifamiliari a un piano. Nel frattempo, anno 1916, era stato aperto uno spaccio aziendale che, chiuso durante il periodo delle…

- di p.g.c.

Il Palazzo Pretorio di Barga sede del museo (quarta parte)

Continuando il nostro viaggio alla scoperta del Palazzo Pretorio di Barga occorre dire che non è facile parlarne, perché i documenti dell’Archivio Comunale sono poveri di documentazione e tutto si restringe agli inventari che si facevano delle cose ivi esistenti ogni, qualvolta, entrava in carica un nuovo Podestà. Poco si dice dei vari lavori effettuati nei secoli compresi tra il XV e XVIII secolo, un poco di più nei tempi a seguire. Qualche nota appare sui libri delle deliberazioni comunali, poca roba, ma che comunque ci fa capire che più volte, come ragione vuole, si è messa mano a certi restauri. Come per esempio l’anno 1545, quando sotto il dì 21 agosto succintamente si annotavano certi interventi nel seguente deliberato del Consiglio di Barga: “Sia speso per risarcimento et restaurazione del palazzo del Sig. Podestà, per ordine dei Signori Cinque più somme di denaro apposta per ordine dei Magnifici Consiglieri e Signori Offiziali dell’Abundanza …” Altra memoria di lavori di…

- di Redazione

Notizie barghigiane di Pietro Simoni: presentato l’ultimo lavoro di Pier Giuliano Cecchi

Pietro Simoni da Barga, chi era costui? Questa la domanda che si è posto l’appassionato di storia locale e nostro collaboratore Pier Giuliano Cecchi imbattendosi in certe notizie che parlavano di un fine scultore (il Simoni, appunto) attivo a fine Cinquecento a Roma. I cui bronzetti sono ora esposti al Museo del Bargello di Firenze come in altri importanti musei del mondo, da New York a Londra passando per Perugia e Roma. Quel “da Barga” tradiva certamente la provenienza dalla nostra terra e, secondo Cecchi, valeva la pena di scavare più a fondo per dare a Pietro Simoni un contorno più netto, giacché le informazioni circa la sua vita era poche, frammentarie e nessuna riguardava i suoi natali. Così, con una lunga ricerca negli archivi della propositura di Barga, incrociando le informazioni con quanto riportato da Maria Pia Baroncelli nel suo saggio “Maestri del legno a Barga” e mettendole in relazione con le poche già note, Pier Giuliano Cecchi è…