Storia

- di Giuseppe Nardini

Le proprietà di Barga nel modenese: 1374, il processo con Obizzo di Montegarullo

Molti sostengono che l’origine della proprietà della comunità di Barga su circa 900 ettari di terreno sul versante modenese dell’Appennino sia dovuta alla generosità di Neri da Montegarullo, signore di Roccapelago, o per volontà di suo nipote Obizzo di Cortesia. Non esistono documenti al riguardo ma solo valutazioni circa i rapporti amichevoli che Neri ebbe con Barga e con Firenze a cui resero servizio, sia lui che Obizzo, come mercenari. L’ipotesi cade definitivamente leggendo gli atti del processo del 1374 seguito alla rivendicazione di tale territorio promossa dallo stesso Obizzo.Il processo si aprì il 5 luglio nel castello di Barga, affidato al giudizio del potestà del luogo, il fiorentino Lapo di Fornaino de’ Rossi. Furono nominati i notai per assicurare la correttezza delle procedure. Essi raccolsero le prove e le testimonianze proposte dalle parti e predisposero i capitoli su cui sarebbero stati chiamati a rispondere i testimoni. Obizzo, forse deluso dai contatti preliminari ricercati con Firenze, non produsse prove né…

- di Renzo Giorgetti

Notizie storiche sugli organi di Barga

(Nella foto Organo a canne e cantoria – Chiesa del Crocifisso Barga – Di Davide Papalini (Opera propria) CC-BY-SA-3.0, attraverso Wikimedia Commons) – Barga, Oratorio del SS. Crocifisso Un organo esisteva già ai primi del XVIII secolo. Nel 1782 venne venduto e fu fatto costruire un nuovo strumento realizzato da Michelangelo Crudeli di Amelia, residente a Lucca. Il costo dello strumento dotato di tredici registri fu di 180 scudi, di cui 80 corrispondenti alla cessione del vecchio organo. Riporto integralmente il testo delle due deliberazioni della Confraternita: “A dì 17 gennaio 1782: item stabilirono che convenisse per utile e decoro della Confraternita il vendere il vecchio organo esistente nella loro chiesa e quasi inservibile, insieme con tutto l’adornamento, atteso il difetto fisico inrimediabile del pancone, sproporzione de registri e mala formazione della tastiera e tutto ciò per scudi 80 di Lucca, così considerato e stimato da un perito. Ed in seguito determinarono che si facesse e si ordinasse un nuovo…

- di Pier Giuliano Cecchi

Agostino Bigelotti di Barga, uccisore di Giannettino Doria nella Congiura dei Fieschi

Con la conclusione della terza e ultima esperienza repubblicana di Firenze (1527-1530) concomitante con la sconfitta a Gavinana di Francesco Ferrucci mentre con il suo esercito stava recandosi alla strenua difesa della Città assediata dagli imperiali, che vittoriosi, nei successivi trattati rimisero al potere la signoria dei Medici, di fatto si assiste in tutto il territorio fiorentino alla fuoriuscita o cacciata dei parteggianti repubblicani guidati dai banchieri Strozzi. Questi trovarono rifugio in terre amiche alle loro idee e lì iniziarono a pensare a una rivincita che li riportasse al potere a Firenze. Tale occasione si presentò nel 1537 a Montemurlo, ma furono sconfitti, così a Siena nel 1554, dove sotto quelle mura si spegnerà per sempre il sogno di una Firenze repubblicana. Giannettino DoriaA Montemurlo si difesero i Repubblicani al comando di Filippo Strozzi e Baccio Valori contro Cosimo I dei Medici. Qui c’erano anche dei repubblicani fuoriusciti o banditi dalla Podesteria di Barga nel ricordato anno 1530, come Matteo…

- di Redazione

Anche un barghigiano alla “congiura dei Fieschi”. Una lettera a Focus Storia

Ci scrive Giacomo Mrakic: A seguito della lettura sul numero 96 di Focus Storia di un interessante articolo avente ad oggetto la congiura dei Fieschi dell’anno 1547: “Congiura alla genovese”, qualcosa non mi andava giù. Infatti, l’articolo, per quanto interessante e ben composto, presentava una mancanza di non poco conto per un barghigiano amante della Storia.Di conseguenza, dopo avere avvisato l’amico Pier Giuliano Cecchi e riflettuto ben bene sul da farsi, ho preso carta e penna e ho tirato giù queste quattro righe, nella speranza che siano tenute di conto dai redattori della rivista e che possa essere ricordato anche un nostro concittadino: Agostino Bigelotti di Barga, che obliato nella suddetta ricostruzione storica, ebbe invece un ruolo di primo piano nella congiura genovese. Ecco il la lettera che i nostri due concittadini hanno inviato alla redazione di Focus: Spett.le redazione di Focus Storia, In merito all’articolo a pagina 18 del numero 96 di ottobre 2014 intitolato “congiura alla genovese” troviamo…

- di Renzo Giorgetti

La chiesa della SS. Annunziata di Barga e il suo organo

(Foto BargainFoto) – La chiesa fu edificata nel 1595 e successivamente venne abbellita e decorata con opere d’arte. Il primo organo della chiesa fu installato molto tempo dopo. Con deliberazione del primo gennaio 1673 i confratelli decisero di installare un organo sopra una cantoria in pietra: ”Coadunati li Offitiali e fratelli della Venerabile Confraternita della SS.Nuntiata di Barga in numero sufficiente nella loro solita stanza delle congregazioni per trattare etc. (…) si propose da me infrascritto di commissione del molto reverendo padre Anselmo Coletti Governatore di far fare un organo nella nostra chiesa il che sentito detti fratelli tutti annuirono, approvarono e conclusero che si facesse e perchè tutti li edifiti, come altari, finestre et altro sono di pietra etc., questo si stabilì che anche il palco di detto organo si facesse di pietra con farne il disegno, fatto e mostrato e perchè la Compagnia si ritrova assegnamenti per fare detta spesa et per questo e a tale effetto molti…

- di P.G.C.

A proposito dell’organo della chiesa di S. Agostino di Barga

Nel mese di aprile, sul numero 4 del Corriere della Garfagnana, leggemmo l’interessante articolo di Renzo Giorgetti dal titolo, “Organi e organari a Castelnuovo e Castiglione”, nel quale l’Autore riportava la notizia di un organo barghigiano, esistente presso la chiesa di Santa Maria Novella del Convento di S. Agostino di Barga, che l’anno 1627 fu venduto a un’ignota compagnia di una delle due chiese di Castiglione Garfagnana e di cui l’Autore si chiede: quale? Quella della chiesa di San Pietro o quella di S. Michele? La notizia, nuova e di singolare interesse storico e soprattutto la domanda non passò inosservata né a Barga come a Castiglione, tanto da avere stimolato sull’argomento uno scambio di pareri storici tra il sottoscritto e l’appassionato storico castiglionese Samuele Cecchi. Entrando nei fatti, dopo quella lettura, Samuele Cecchi mi disse che era in grado di dirimere l’interrogativo posto da Renzo Giorgetti circa la compagnia di Castiglione che comprò l’organo dalla compagnia di Barga, soggiungendo che…

- di Renzo Giorgetti

L’organo della Compagnia della Vergine nella chiesa di S. Agostino di Barga

(La chiesa di Sant’Agostino si trovava in Piazza Angelio. I resti si trovano al di sotto dei palazzi che si vedono in questa immagine ndr) –Le notizie sono ricavate dai libri della compagnia della Madonna della Cintola (detta anche della Natività della Vergine), che aveva sede nella chiesa degli agostiniani. Un organo esisteva già nell’anno 1596. Nel 1610 si registra un restauro anonimo. Nel 1615 l’organo fu accordato da un certo frate Alessio. Nel 1627 venne deliberato di vendere il vecchio strumento ad una Compagnia di Castiglione Garfagnana per acquistare un nuovo organo a cinque registri costruito da Agostino Vasconi di Fivizzano, residente a Firenze, del valore di 70 scudi. Il giorno 17 maggio 1627 fu deliberato: “che l’organo della Compagnia è talmente male andato che per la vecchiezza che non sta più accordato et il pancone è tutto intarlato, però che saria bene venderlo, già che una Compagnia di Castiglioni l’haverebbe comprato per scudi 25 e dopo lungo discorso…

- 2 di Pier Giuliano Cecchi

Al cimitero di Barga ieri e oggi (quarta parte)

Dopo le nostre precedenti tre visite siamo tornati al cimitero di Barga con la speranza che la promessa di quel signore che incontrammo l’ultima volta nei pressi della Cappella dei Caduti si sia avverata; cioè che sia tornato quaggiù e magari di trovarlo in attesa del nostro arrivo, così da chiedergli altre informazioni storiche. Entriamo dal cancello che introduce alla parte vecchia e vediamo se ci sarà: sì! Eccolo ancora laggiù che anche oggi scatta delle immagini. Lo salutiamo e lui ci risponde sventolando la mano. Ci avviciniamo e subito egli esordisce dicendo: “Avete visto quanto sia interessante il luogo e non solo per i ricordi personali… però, diciamo la verità, quanto è malmesso?!” Sì, e noi siamo qui anche per questo, per vedere di sollevare l’attenzione, perché ci sentiamo di condividere quanto abbiamo trovato scritto e letto su di un pilastro esterno al Duomo, all’inizio dell’antico Campo degli Avelli, dove un tempo trovavano sepoltura i barghigiani: “Mortuorum Jura Sancta…

- 1 di Redazione

Barga ricorda la sua liberazione

Barga venne liberata l’11 ottobre del 1944, ma in realtà fin dal 27 settembre era stata abbandonata dalle truppe tedesche. Furono dunque quattordici lunghi giorni sulla linea del fronte tra pattuglie tedesche e squadre di partigiani che si aggiravano sul territorio. Dopo una prima ricognizione avvenuta il 7 ottobre finalmente quattro giorni dopo i brasiliani della Força Expedizionaria Brasileira entrarono a Barga prendendone possesso. L’amministrazione comunale intende ricordare quei momenti organizzando il 4 ottobre a palazzo Pancrazi, presso la sala Consiliare, un convegno dal titolo “Barga sulla Linea Gotica” con Gianluca Fulvetti (Istituto Storico della Resistenza e dell’Età contemporanea della provincia di Lucca); Andrea Giannasi (Museo della Liberazione Lucca) e Mauro Campani (Anpi Barga). Inizio dei lavori alle 17,30 con i saluti del Sindaco Marco Bonini e dell’Assessore Giovanna Stefani. Il giorno successivo domenica 5 ottobre la “Colonna della Libertà”, composta da veicoli militari d’epoca (Jeep, Dodge, sidecar) con i reenactors dell’Associazione Liena Gotica alle 10 farà il suo ingresso…

- di Redazione

La Croce del Monte Giovo

Dietro il monte Giovo c’è un pezzo dell’alto Appennino modenese. Più precisamente c’è la valle del torrente Tagliole. Questo è il torrente di mezzo fra il Rio Pelago (sinistra orografica) che ha le sorgenti sotto il monte Spiccio; e il “Flumen Album” che è un torrente spumeggiante e biancastro che lambisce il centro storico di Fiumalbo e che poco più a monte è formato da tre rigagnoli chiamati Rio delle Pozze proveniente dalla val di Luce, Rio delle Motte che scende dall’Abetone e il Rio dell’Acquicciola che arriva dal massiccio del Cimone. Questo sistema idrografico a valle di Pievepelago prende il nome di Torrente Scoltenna. Ancora più a valle queste acque vanno a comporre il fiume Panaro. Salendo dalla Toscana la prima cosa di imponente che troviamo sulla valle delle Tagliole è la croce sommitale metallica del monte Giovo. Penso che tanti abitanti del comune di Barga abbiano in qualche loro cassetto una foto cartacea di questa struttra metallica; in…

- di Pier Giuliano Cecchi

Al cimitero di Barga ieri e oggi (terza parte)

Con il precedente articolo ci siamo lasciati che si era sul piano rialzato del cimitero ad ammirare tristi opere d’arte; siamo ancora qui, ma adesso c’è preso il desiderio di sapere la storia del sacro luogo.Intanto, ripreso il cammino, ora volgiamo gli occhi ai quattro grandi quadri con tombe in cui è divisa questa parte più vecchia del cimitero, contornata a sinistra da un muro cui si appoggiano altre sepolture, al centro, la chiesa che ha hai suoi lati tutta una serie di cappelle dette edicole, cui si accede tramite grandi volte, mentre alla destra chiudono quest’ampio spazio le più vecchie cappelle gentilizie già rammentate, costruite da privati con licenza del Comune di Barga. Uno dei quattro grandi quadri con sepolture, quello a ovest, è gestito dall’Arciconfraternita di Misericordia di Barga con l’antica denominazione “campo della Misericordia e dei poveri”, gli altri tre quadri sono gestiti dal Comune di Barga. Nel mezzo ai quadri di sepoltura passa la strada che…

- di Pier Giuliano Cecchi

Al cimitero di Barga ieri e oggi (seconda parte)

Nella prima parte del presente lavoro storico sul cimitero di Barga ci siamo lasciati al momento in cui stavamo salendo le scale centrali affiancate dalle due cappelle Liberty. Ora che siamo saliti ecco che andiamo in fronte a una fontana, la cui acqua è in ricordo di un prete che tanto volle bene a Barga e a tutti i barghigiani: il cappellano don Ranieri Andreotti (1903-1959), che svolse il suo ministero accanto a mons. Lino Lombardi (1886-1965), il parroco di Barga che abbiamo già incontrato, condividendo con lui il calvario di Barga durante i lunghi sette mesi di Linea Gotica. I barghigiani, che mai dimenticano il bene ricevuto, alla notizia della morte, causata da un incidente giù per la via del Piangrande, subito si misero alla ricerca di fondi per dedicargli il presente e perenne ricordo. Era il 22 marzo 1959, quando don Andreotti con il suo motorino stava scendendo la via del Piangrande per andare a incontrare per una…