Storia

- 1 di Redazione

IL LIBRO SUL DUOMO DI BARGA

Una recensione del libro scritto da Pier Carlo Marroni Il libro sul Duomo di Barga Durante le feste di Natale abbiamo sicuramente trovato il tempo per leggere il libro scritto da Pier Carlo Marroni: “Il Duomo di Barga”, il quale tratta della storia del nostro Duomo. A chi non l’avesse ancora letto lo consigliamo di farlo, perché è un libro sicuramente interessante, sia quale guida per inoltrarci alla conoscenza del sacro edificio – chiarisce l’autore, letto dal suo esterno, nelle varie fasi costruttive: antiche scritte, ornamenti e sculture – come per le affascinanti osservazioni che si ritrovano nel testo circa le origini del monumento. Spunti dell’autore, frutto in qualche misura di una nuova e personale visione di quella storia, che prendono Fawio da un attento esame del particolare simbolismo medioevale rappresentato in tante sculture, interamente pubblicate nel libro, visibili nelle mensole su cui poggiano i numerosi archetti ornamentali del Duomo. Infatti, da un’attenta osservazione e condotti per mano dall’autore, possiamo…

- di Alessandro Marchi

LA STORIA DEL “1° MAGGIO” DI FORNACI

48 anni di questa manifestazione La storia del 1° Maggio a Fornaci nasce quarantotto anni fa ed è legata indissolubilmente al Moto Club Fornaci ed all’idea che allora ebbero il presidente Vambo Bonfanti ed i suoi collaboratori. Era il 1960 ed un gruppo di amici, con Vambo in testa, si ritrovavano per fare “una festa a Fornaci”; una festa che, ripetuta nel tempo, avrebbe scandito una data importante: la “festa del lavoro”.Se si pensa che sono passati 48 anni, che tra due anni si celebrerà in grande stile il cinquantennale di questo appuntamento possiamo dire che il Moto Club aveva visto giusto e che oggi come allora la festa mantiene lo stesso spirito.Con il Motoclub nacque allora la Mostra della Motorizzazione, tra gli eventi principe della expo Fornacina. Riunendo i mezzi degli appassionati centari di allora, grazie anche alla collaborazione di piloti del posto, si dette vita ad una prima esposizione di motocicli e Vespa. Tanto è cambiato da allora…

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A PROPOSITO DEL MARZOCCO DI BARGA

L’angolo della storiaSopra uno dei pilastri che sorreggono l’arcata deLLa Loggia del Mercato di Barga è collocato, scolpito in pietra serena, il leone, chiamato comunemente “Marzocco”, simbolo della Repubblica Fiorentina.È simile, ma in dimensioni più ridotte, a quello realizzato da Donatello nel 1420 e conservato presso il museo nazionale di Firenze.Il leone accosciato trattiene lo scudo col giglio, simbolo della potenza e dell’indipendenza della città, mentre quello di Barga reca sul fianco destro uno stemma raffigurante un grifone, favoloso animale metà aquila e metà 1eone che appare molto frequentemente in araldica con varisignificati.Un grifone figura nello stemma nobiliare del Cavaliere di Santo Stefano Fausto Beltramini che fu Podestà di Barga nel 1585 ed è quindi presumibile che il nostro “Marzocco” sia stato ordinato in quell’anno a sua cura e spesa.Ne11’archivio comunale non vi è traccia né dell’ordinazione, né del costo dell’opera e relativo pagamento mentre, per quanto concerne la colonna con l’emblema mediceo, eretta nel 1548 in onore del Granduca…

- di Antonio Corsi

QUEI LUNEDI’ DI PASQUA

Ricordi del prof. Antonio CorsiMan mano che l’ avvenire va facendosi sempre più breve e il passato proporzionalmente più lungo, fino talora a dare brividi di vertigine a chi voglia impavidamente guardarlo, viene tuttavia di mano in mano accrescedosi la tendenza a rileggerlo, quel passato: con l’ inevitabile corredo di sorridenti nostalgie e in certi casi, perché no? anche di qualche rimpianto.E quel desiderio di far riemergere e di ridefinire particolari ormai sull’ orlo dell’ oblìo più totale, spinge ogni tanto a ricercare, a “ripescare” nelle vecchie scatole che le custodiscono, le fotografie, certe sbiadite, tutte ancora da organizzare (meglio tardi che mai ! ) secondo un ordine di tempo – o di categoria: la scuola e le gite scolastiche, le vacanze, le passeggiate in montagna; e poi gli incontri con vecchi amici ritrovati -…Nel riguardarle, di volta in volta insorgono emozioni, sorrisi, tremori. E càpita che ci si accorga, d’ un sùbito. che tra le altre, di quelle Quarantore,…

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“… QUANDO NACQUE LA PIEVE DI LOPPIA”

La storia dei suoi 950 anni “….quando nacque la Pieve di Loppia” In un recente volantino, distribuito in occasione della benedizione delle case del 2007 nel circondario di Loppia, si poteva leggere una precisa nota storica che così diceva: “Era il 4 febbraio 1058, un sabato, quando il vescovo di Lucca Anselmo da Baggio, il futuro papa Alessandro II, si recò a Loppia per consacrare la nuova costruzione sacra e dare inizio ad una nuova era della sua incisiva storia millenaria….” Vi si poteva inoltre trovare un’altra importante frase “…. risorse nella nostra valle la Pieve di Loppia, per desiderio della Contessa Beatrice di Canossa che tendeva a imprimere nel suo dominio e anche in quelli circostanti un segno concreto della presenza religiosa”. Beatrice era la madre della più famosa Matilde di Canossa, che all’epoca aveva 12 anni; da 6 anni erano rimaste sole a governare i loro possedimenti, perché il grande Bonifacio (marchese di Toscana) era morto nel 1052…

- di Antonio Nardini

LE BEFANATE DI BARGA NELLA TRADIZIONE POPOLARE E NELLA LETTERATURA

L’angolo della storiaLe origini barghigiane dei canti di questua delle befanate sono lontanissime e risalgono almeno al medioevo, per quanto è possibile documentare. Nello statuto del 1414, quasi seicento anni fa, si parla de1l’epifania e precisamente nel “liber maleficiorum” , quello che oggi è il codice penale.In un paragrafo di questa rubrica si commina un’ammenda di un soldo per ciascuna persona e per ciascuna volta che la vigilia della befana canterà quelle brutte cose che si usano da lungo tempo. Probabi1 mente la più antica testimonianza dei canti popolari della befana che si conosca. Il poeta giocoso Antonio Guadagno1i di Arezzo (1798-1858) verso la metà del 1800 fu ospite, durante il periodo natalizio, della signora Marianna Mordini nel suo palazzo di Porta Reale. Al momento del commiato scrisse una poesia estemporanea intitolata “Addio a Barga”, ma anche alcuni gustosi versi sulla tradizione locale della befana. Alfredo Bonaccorsi (1887-1971), critico e storico musica1e di notevole fama, trattò l’argomento della musica popolare…

- di Antonio Nardinbi

IL CENTENARIO DEL PERIODICO “LA CORSONNA”

L’anniversario ricorreva nel 2003 Più di 100 anni fa, esattamente nel 1903, nasceva il periodico indipendente “Il Corsonna”, intitolato poi “La Corsonna”, sembra dietro suggerimento del Pascoli.Il primo numero fu stampato nel Capodanno del 1903 dai fratelli Alfredo e Italo Stefani. Alfredo, con Leo Giuliani, dette poi vita nel 1914, alla pubblicazione nazionalista-interventista “La fiamma”, trasformata poi l’anno seguente ne “Il volere d’Italia).“Il Corsonna” veniva a colmare una lacuna verificatasi, dodici anni prima, con la cessazione della pubblicazione del settimanale locale “L’eco del Serchio”, fondato nel 1889 da Pietro Groppi. Il nuovo periodico veniva stampato presso la tipografia dello stesso Groppi e, molti anni dopo, dalla tipografia Sighieri – Gasperetti.In contrapposizione alla “Gazzetta di Barga”, quindicinale di sinistra fondato nel 1905, “La Corsonna” si avvicinava idealmente al ceto borghese – conservatore del paese.Italo ne fu direttore fino al 1928, anno in cui subentrò il cugino Morando Stefani, sindaco e poi Podestà di Barga, che tenne l’incarico fino all’inizio della seconda…