Storia

- di Ivano Stefani

La storia della chiesa nuova a Fornaci

Il primo parroco che si adoperò per una nuova chiesa, – “per la quale vivo, lavoro e mi sacrifico”, scrisse in un biglietto indirizzato al comm. ing. Luigi Orlando nel giugno 1929 – dopo che quella piccola e malridotta in Fornaci Vecchia fu danneggiata dal terremoto del 1920, fu don Silvio Scali. L’idea era quella di intitolarla “Tempio della Rimembranza”. Don Scali si impegnò per molti anni in questo progetto, ma, forse, nonostante che piano piano Fornaci stesse crescendo come popolazione, i tempi non erano ancora maturi. Per questa sua idea spese molte delle sue capacità ed energie, ma nel luglio 1929 dovette desistere: il terreno dove sarebbe dovuta sorgere, e per il quale da tempo era in contatto con il proprietario per giungere ad un accordo sul prezzo, fu acquistato dalla SMI. Da quel momento in poi, e fino alla sua morte avvenuta nel febbraio 1931, si prodigò per ingrandire quella esistente. La ditta che vinse l’appalto per i…

- di Redazione

Gli Orlando e la “Metallurgica” (parte 2)

All’inizio del XX secolo, durante il cosiddetto “decennio giolittiano”, anche la Toscana fu influenzata dal moto di industrializzazione che interessò tutta Italia. In quel periodo, invertendo la tendenza negativa della seconda metà del secolo precedente, lo sviluppo regionale nella siderurgia fu molto importante. Tra quanti operarono in quel settore, come abbiamo visto, ci fu anche il gruppo Orlando che, titolare dal dicembre 1865 dei cantieri militari San Rocco a Livorno, acquistò la Società Metallurgica Italiana, azienda attiva già dal 1886 con capitale francese. In seguito all’acquisto degli Orlando, l’attività della SMI si estese e alla fine del 1910, per la produzione di munizionamento militare, una fabbrica fu costruita a Campo Tizzoro. Quando, con la Prima Guerra Mondiale, ci fu una maggiore richiesta di materiale bellico, il gruppo Orlando decise la realizzazione di un altro stabilimento metallurgico. La località prescelta fu Fornaci di Barga. I motivi principali che portarono alla scelta dell’area fornacina furono la presenza della ferrovia, la posizione strategica…

- di I.s.

Gli Orlando e la “Metallurgica” (parte 1)

Il capostipite della famiglia Orlando fu Giuseppe, titolare di un’officina meccanica a Palermo, dove i figli, Luigi (classe 1814) e Salvatore (classe 1818), vi iniziarono a lavorare quando erano ancora molto giovani. I due fratelli, che cospirarono clandestinamente contro i Borboni, in seguito alla partecipazione ai moti rivoluzionari del 1848-49 furono costretti a lasciare la città natale e a trovare rifugio a Genova, dove, nel 1860, rifornirono di armi, molte fabbricate a proprie spese, i garibaldini che parteciparono all’impresa dei Mille. In questa nuova città, con il materiale della vecchia officina fatto giungere da Palermo e dopo aver monetizzato il patrimonio paterno, acquistarono uno stabile dove impiantarono un nuovo laboratorio. Successivamente realizzarono uno stabilimento per la lavorazione del legno e uno per le costruzioni navali. Non contenti del progresso imprenditoriale, costituirono anche una linea di navigazione fra Genova, Marsiglia e altri porti del Mediterraneo. Fu a questo punto che, Cavour, gli diede l’incarico della escavazione nei porti liguri e in…

- di p.g.c.

Il palazzo Pretorio di Barga sede del museo (terza parte)

Dopo i primi due articoli riprendiamo il nostro cammino storico alla scoperta del Palazzo Pretorio di Barga sede del museo civico del territorio, del quale non esistono pubblicazioni. Chiaro quindi che quanto finora si è detto e ancora diremo abbia il sapore di una novità non raffrontabile, che comunque offriamo al lettore quale stimolo per più approfondite ricerche. Per il vero agli inizi degli anni ’80 del passato secolo, fu attuata un’indagine all’interno del palazzo a cura dell’arch. Tori, che per conto del Comune, ricercò sui muri, con speciali macchinari a svelatura termica, eventuali vecchie aperture occluse onde consentire la realizzazione di porte finalizzate all’ottimale utilizzo dell’edificio come sede di museo. Come partecipante alle attività dell’allora Gruppo Ricerche Storiche di Barga fondatore in quella sede del museo nel 1979, assieme ad altri e come spettatore, presi parte a quelle indagini, i cui risultati furono portati anche su carta, ma purtroppo mai pubblicati e per certi versi dimenticati. Comunque furono rilevamenti…

- di u.s.

Fornaci nella Grande Guerra

(Settembre 1918: la Regina Elena con il principe Umberto, in visita alla “Metallurgica”) – Il 24 maggio 2015 a Barga si celebra, come in tutta Italia, il centenario dell’ingresso dell’Italia nella Prima Guerra mondiale; diverse le celebrazioni in program,ma per i giorni 23 e 24 maggio, promosse dall’Amministrazione comunale in collaborazione con il Gruppo Alpini di Barga e con l’Istituto Storico Lucchese sez. Barga. Per questa ricorrenza, per la quale il Governo ha chiesto per domani alle 15 un minuto di silenzio a tutta Italia, abbiamo ripescato dagli archivi del Giornale di Barga un interessante articolo che fu scritto dal prof. Umberto Sereni ai tempi in cui era alla guida di questo foglio mensile. Parla di Fornaci, parla della Metallurgica, parla del contributo che da questo nostro paese fu fornito allo sforzo bellico italiano. Ed è un modo, adesso, non solo per ricordare anche noi i 100 anni dalla Grande Guerra, ma anche i cento anni dall’insediamento a Fornaci della…

- di i.s.

L’istituto medico-pedagogico “Giovanni Pascoli”.

Il 16 gennaio 1921, con Regio Decreto, fu istituito l’ente morale “Opera Nazionale per l’Assistenza agli Orfani di guerra anormali psichici”. Il fondatore, e primo presidente, fu il maresciallo d’Italia Gaetano Ettore Giardino (gli subentrò il marchese maresciallo d’Italia Rodolfo Graziani). Lo scopo dell’Opera fu principalmente quello di sottoporre i vari soggetti, definiti anormali presunti educabili, ad un trattamento medico pedagogico adeguato alle condizioni fisiopsichiche, affinché, in ciascuno, fossero valorizzate e migliorate le qualità somatiche intellettuali e morali, nel tentativo, meritorio, di mettere ognuno di loro nelle condizioni di provvedere almeno a se stessi. La posa della prima pietra, di quello che si evolverà nell’istituto medico-pedagogico “Giovanni Pascoli” di Fornaci di Barga, avvenne nel 1918 ad opera della SMI. La struttura, terminata nel 1922, alla presenza del gen. Giardino, fu inaugurata da Costanzo Ciano il 17 dicembre di quell’anno, data in cui il complesso edilizio, donato dal Comm. Orlando, passò all’Opera Nazionale (poco tempo prima al Forte Ostiense era stato…

- di Ivano Stefani

Storia della stazione ferroviaria di Fornaci di Barga

Di una ferrovia che attraversasse la valle del Serchio se ne era parlato già prima dell’unità d’Italia. All’epoca fu ipotizzato un collegamento tra Lucca e Reggio. Eravamo intorno al 1850, tuttavia, come successive proposte, quel progetto non andò a buon fine. Molti uomini di cultura, oltre che politici, intervennero sulla questione della ferrovia. Uno di questi, lo storico fosciandorino Raffaello Raffaelli, in qualità di socio del Club Alpino di Garfagnana, redasse delle notazioni dove sottolineò l’utilità di quell’opera sia da un punto di vista militare, che da quello industriale e commerciale. In Parlamento, il propugnatore dell’efficacia della ferrovia Lucca-Aulla per usi militari, fu l’onorevole Antonio Mordini, figura di primo piano e rappresentante autorevole della Lucchesia. Tante battaglie per la ferrovia, dalle pagine dal periodico “La Garfagnana”, furono portate avanti anche da Giuseppe Bernardini, il “Giber”. Nonostante le aspettative e le rimostranze, nel 1894 la ferrovia arrivava solo fino a Ponte a Moriano. Nell’anno 1898 giunse a Borgo a Mozzano e…

- di Redazione

Barga ricorda Maria Vittoria Stefani

La storia di Barga è ricca di personaggi che, nel corso dei secoli, hanno espresso, secondo le proprie inclinazioni, l’amore per la città natia. Nel secolo appena trascorso una delle persone che ha manifestato con sincerità e passione questi sentimenti è stata Maria Vittoria Stefani, scomparsa lo scorso 6 aprile. Maria Vittoria Lucignani, moglie del “notaro” Riccardo Stefani, ha speso la propria vita nell’impegno civile e culturale per la città; molti sono stati i volumi usciti dalla sua penna: i suoi libri fondevano le attente e rigorose ricerche storiche all’interesse per le tradizioni popolari, alla storia più quotidiana delle nostre terre, alle testimonianze personali. Tutto questo unito da un solo filo conduttore: il grande amore per Barga che traspare da ogni pagina, da ogni frase con cui Maria Vittoria Stefani riusciva a fissare nero su bianco, con una sensibilità unica, sentimenti ed emozioni che sono patrimonio di ciascun amante della “vecchia Barga”. Pagine che, pur appartenendo e parlando di passato,…

- di Redazione

Testimonianze narrate e fotografiche dalla Linea Gotica in mostra al Conservatorio

Dal 30 aprile fino al 31 maggio è visitabile presso il Conservatorio Santa Elisabetta, nella bella sala del refettorio, la mostra “Linea Gotica 1944: io c’ero” che mette insieme le testimionianze raccolte negli anni dallo studioso Piergiorgio Pieroni di Borgo a Mozzano e le fotografie del fotografo di casa nostra Gabriele Caproni. Stasera, presso il Conservatorio, si è svolto un incontro con i protagonisti di questa iniziativa, organizzato dalla Fondazione Conservatorio Santa Elisabetta. Come spiegato da Pieroni e Caproni, la mostra nasce dalla volontà di tramandare cosa accadde settanta anni fa nei luoghi della Linea Gotica nel comune di Borgo a Mozzano, centro nevralgico delle fortificazioni tedesche. Oltre 4000 persone lavorarono alla realizzazione delle fortificazioni (oggi divenute un interessante mujseo tenuto in vita da alcuni volontari come Pieroni), di cui il muro anticarro che si vede ancora oggi lungo la strada Lodovica, è il manufatto più evidente. La storia di questi luoghi è stata raccolta da Piergiorgio Pieroni, mettendo insieme…

- di p.g.c.

Il palazzo Pretorio di Barga (seconda parte)

Nella prima parte del presente lavoro abbiamo preso in considerazione essenzialmente l’idealità che racchiude l’Acropoli di Barga, la medievale Rocca del Castello, il pascoliano “Colle Sacro alla storia di Barga”, al cui interno si trova il Palazzo Pretorio. Il civico palazzo o meglio il palazzetto dei Podestà di Barga ha una sconosciuta genesi, ma nell’idea che già abbiamo espresso, pensata antica quanto quella del Duomo, sintetizzabile nella creduta e continua abitazione del luogo, posto in una posizione straordinaria rispetto alle profonde visioni panoramiche, che solo da qui e da questa terra assumono e assommano particolari valori, appunto, dall’oggi al sempre. Con una certa sicurezza possiamo dire che Barga fosse un bastione longobardo, intendendo con ciò proprio la sua sommità prima del Mille, esattamente nell’anno 754, con delle abitazioni circostanti e questo ci viene dalla conoscenza di un documento di quell’epoca, una “Charta Dotis”, in cui possiamo leggere il nome della stessa Barga. Si tratta in pratica di un atto notarile…

- di i.s.

Fornaci: le attività commerciali nel tempo. (Seconda e ultima parte)

La prima guerra mondiale, che aveva causato distruzioni (anche se lontane dalla valle del Serchio), feriti e morti, produsse pure profughi. Una famiglia, quella di Nicolò Civran, di Conegliano in provincia di Treviso, proprietaria di grandi magazzini di tessuti e telerie, riuscì a far arrivare a Fornaci anche una piccola parte delle merci stoccate nei loro magazzini e qui, durante il periodo bellico, aprì un lussuoso negozio. In seguito, un negozio di tessuti, fu aperto da un certo Emilio Arrighi. Tra i profughi che giunsero nel Comune di Barga vi fu anche Bruno Sereni, nato a Milano nel 1905 e fuggito dal Veneto nel 1917 dopo la disfatta di Caporetto. Giunse nella cittadina barghigiana insieme alla famiglia e lavorò, come operaio alla SMI e come garzone d’albergo, fino a che, nel 1920, non decise di emigrare in Scozia. Tra il 1923 e il 1924 rientrò a Barga, ma, non condividendo le idee del nuovo regime, espatriò clandestinamente fino a New…

- di i.s.

Fornaci: le attività commerciali nel tempo. (parte 1)

L’osteria “La Mora”, aperta in Fornaci Vecchia intorno alla fine del 1700, fu il primo esercizio commerciale del quale si abbia una segnalazione certificata. Altri esercizi furono aperti durante il secolo successivo e inizio 1900. Alcune di queste attività furono avviate da emigranti ritornati al paese natio. Nella parte vecchia del paese, all’inizio del XX secolo era già aperto il Caffè Italico gestito dalla Beppa del Camberino. Lì vi andavano le persone più in vista e benestanti del villaggio. C’era anche la più vecchia rivendita di sale e tabacchi, portata avanti da Celestino Batastini, dove si verificavano ardenti discussioni politiche, e l’Antica bottega del Sargente di Leopoldo Bernardini, detto “Poldo del Sargente”, dove, il vino, si mesceva direttamente dalla botte. Una popolare sartoria era gestita in loco da Giuseppe Motroni, mentre, alla domenica, un certo “Peppone” si recava in Fornaci Vecchia a vendere il gelato di sua produzione. Nell’anno 1920, la maggior parte dei negozi di generi alimentari si trovavano…