Notizie barghigiane di Pietro Simoni: presentato l’ultimo lavoro di Pier Giuliano Cecchi

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Pietro Simoni da Barga, chi era costui? Questa la domanda che si è posto l’appassionato di storia locale e nostro collaboratore Pier Giuliano Cecchi imbattendosi in certe notizie che parlavano di un fine scultore (il Simoni, appunto) attivo a fine Cinquecento a Roma. I cui bronzetti sono ora esposti al Museo del Bargello di Firenze come in altri importanti musei del mondo, da New York a Londra passando per Perugia e Roma.
Quel “da Barga” tradiva certamente la provenienza dalla nostra terra e, secondo Cecchi, valeva la pena di scavare più a fondo per dare a Pietro Simoni un contorno più netto, giacché le informazioni circa la sua vita era poche, frammentarie e nessuna riguardava i suoi natali.
Così, con una lunga ricerca negli archivi della propositura di Barga, incrociando le informazioni con quanto riportato da Maria Pia Baroncelli nel suo saggio “Maestri del legno a Barga” e mettendole in relazione con le poche già note, Pier Giuliano Cecchi è riuscito a riportare in vita la memoria di un nostro illustre concittadino vissuto nel Cinquecento e distintosi per la sua abile manualità, grazie alla quale fu a servizio dei Medici e del Papa, vivendo tra Firenze, Roma e Barga.
Quello che mancava, a proposito della figura di Pietro Simoni, era proprio l’epoca barghigiana, luogo da cui sicuramente proveniva e dove si ritirò alla fine della sua carriera rimanendovi, probabilmente, fino alla morte.
Questa lacuna è stata finalmente colmata dalle lunghe e puntuali ricerche di Pier Giuliano, che ha investito un bel po’ di tempo per dare un profilo più completo a un personaggio che era quasi completamente scomparso dalla memoria barghigiana, ma che per epoca e per spessore può essere tranquillamente affiancato all’umanista Pietro Angeli. Che sicuramente conobbe e grazie al quale fu introdotto negli ambienti medicei.
Questa storia, già in parte pubblicata sul Giornale di Barga nel corso del 2014, l’autore l’ha voluta raccogliere in un volumetto edito a sue spese e patrocinato dal Comune di Barga, dalla Fondazione Ricci e dal Giornale di Barga, affinché il ritorno alla memoria di un barghigiano di successo fosse fissato per sempre.
La presentazione della ricerca, che prende il nome di “Lo scultore Pietro o Piero di Mario da Barga alias Pietro da Barga, notizie Barghigiane”, è avvenuta il 5 giugno presso la sede della Fondazione Ricci, dove è stata introdotta dalle parole di Cristiana Ricci e del sindaco Marco Bonini, contestualizzata dalla storica dell’arte Maria Pia Baroncelli (della quale nel volume si trova un interessante scritto in proposito) e poi sviluppata dall’autore. Che ha ovviamente colto l’occasione per porgere molti ringraziamenti e stimolato a curare maggiormente il patrimonio identitario che ogni volta si rafforza con piccole-grandi scoperte come queste, citando in proposito la sua ricerca sulle antiche misure di Barga esposte presso palazzo Pretorio, che rivaluta quanto attualmente noto.
La dedica in apertura del libro, del resto, è ben chiara: il lavoro di Cecchi è per “Barga, la bella signora senza tempo”, dunque per tutti noi, che dobbiamo essere in grado di accogliere e diffondere questi molti frammenti che formano un mosaico ricco, che ci deve rendere fieri.

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