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Troppe buche sulla strada di Pegnana

PEGNANA – Nei giorni scorsi a causa del maltempo una frana ha interessato la strada provinciale di Pegnana, quella che conduce alla casina della Befana ed infine a Renaio ed all’alpe. Al di là della frana, che speriamo venga riparata presto dall’Amministrazione Provinciale affinché il movimento franoso non si aggravi e danneggi ulteriormente la strada, ci preme invece sottolineare lo stato stesso della provinciale (che poi diventa strada comunale). Ci sono tratti in cui le buche sono presenti in modo a dir poco massiccio, costringendo a veri e propri slalom. Il tratto peggiore è forse quello in cura alla provincia di Lucca, ma anche il tratto comunale non scherza con in alcuni punti delle buche che mettono a dura prova le sospensioni delle auto. Gli abitanti della zona lamentano anche il cattivo stato di polizia delle zanelle che non fa altro che peggiorare le cose portando molta acqua sulla strada in caso di pioggia e quindi ulteriori danni. Già che…

- di Redazione

Cercatore di funghi cade un dirupo nella montagna sopra Renaio. Intervento del Soccorso Alpino e del Pegaso

Ore 16, 30 – l’intervento di soccorso si è concluso con il rientro al campo base in località Angeletti delle squadre di recupero. L’uomo è stato trasportato in elicottero al Cisanello diI Pisa in special modo per un trauma cranico. Le sue condizioni non sembrano comunque gravi. Il codice di soccorso non era stato comunque attribuito. Il cercatore di funghi sarebbe scivolato in un dirupo mentre stava cogliendo un fungo. Forse si è distratto e questo lo ha fatto cadere nelle ripide coste di quel tratto di montagna, molto impervio. L’uomo faceva parte di una comitiva di quattro cercatori provenienti da Camaiore e che frequentano e conoscono abbastanza queste montagne, dove sono venuti diverse volte in cerca di funghi.   Ore 16 – è stato alla fine recuperato l’uomo caduto in un dirupo nella zona sopra Montebono lungo il sentiero 30. C’è voluto un po’ di tempo per verricellarlo e gli uomini del soccorso Alpino e dei vigili del fuoco…

- di Redazione

A Renaio per le Quarantore, a Pedona per San Maurizio

Ieri due comunità hanno celebrato altrettante ricorrenze religiose. A Renaio erano le Quarantore che qui si celebrano a settembre (di solito la terza domenica, ma stavolta è toccato alla quarta); a Pedona si celebrava il patrono San Maurizio. Per l’occasione a Renaio si doveva tenere la processione che dalla chiesa reca il Santissimo sacramento fino al cimitero per rendere omaggio anche ai defunti, ma la pioggia della giornata ha consigliato per un rosario che ha anticipato la santa messa concelebrata dal proposto di Barga don Stefano Serafini insieme a don Antonio Pieraccini, ormai divenuto, come era un tempo, il sacerdote delle comunità della montagna, in appoggio a don Giuseppe Cola. Tanti fedeli hanno assistito alla funzione accompagnata dalla corale di Montebono e Renaio con all’organo Simone Tomei. Per l’Amministrazione Comunale era presente la consigliera Beatrice Balducci che ha inoltre cantato insieme al coro. A Pedona si celebrava invece San Maurizio. Nella mattinata una santa messa è stata celebrata nella chiesa…

- di Redazione

Domenica le Quarantore a Renaio

RENAIO – Domenica 22 settembre si celebrano a Renaio le Quarantore. Come vuole la tradizione nella comunità le quarantore si festeggiano infatti, solitamente, la terza domenica di settembre invece che durante il periodo quaresimale. La popolazione locale, come spiega l’appassionato di storia locale Cristian Tognarelli, in passato, si dedicava quasi esclusivamente alla pastorizia e durante i mesi invernali era impegnata  nella transumanza verso le pianure pisane e della maremma. Al ritorno andavano direttamente agli alpeggi in montagna, così fu deciso proprio per le esigenze dei pastori, di spostare questa ricorrenza a settembre. Le Quarantore quest’anno si celebrano però eccezionalmente la quarta domenica. La giornata vedrà riunirsi a pranzo le famiglie della montagna che solitamente si ritrovano nelle loro case per l’occasione. Alle 16,30 poi si terrà una processione in cui il Santissimo Sacramento verrà portato in corteo fino al cimitero, per onorare anche i defunti; di seguito la santa messa che verrà celebrata nella chiesa di San Paolino di Renaio,…

- di Redazione

Culto evangelico a Renaio

La chiesa valdese di Lucca e Barga terrà sabato 14 settembre a Renaio un culto evangelico con agape. Il culto, con predicazione del pastore Antonio Adamo, si terrà alle 11, se il tempo è bello all’aperto, nei prati dietro la ex scuola elementare mentre alle 13 si terrà il pranzo presso il ristorante “Il Mostrico” di Renaio. In caso di maltempo il culto si terrà nella ex scuola elementare. Per informazioni e per la prenotazione del pranzo (euro 23), si può contattare Andrea Salvoni al 3403694571.

- di Redazione

Alboràn come Renaio, l’isola di una piccola comunità. Ecco il libro di Glauco Ballantini

Un’isola, un mare, una piccola comunità. Una Spoon River nel Mediterraneo fatta di gente con le sue piccole storie di paese che riflettono il mondo. “Se descrivi bene il tuo villaggio parlerai al mondo intero” Fervidi combattenti e disertori, vite concluse o mai iniziate, troncate a metà. Ambulanti e militari, barboni ed egocentrici, maestre e professoresse. Personaggi inventati, storie reali e canzoni d’autore. Accenni senza particolari eccedenti, soggetti senza sceneggiatura. Quella mettetela voi. Non leggete velocemente, una cinquantina di secondi ogni racconto, da una fermata di metropolitana ad un’altra in città, ogni venti bracciate nel mare in vacanza, girando lo sguardo a 360° su un greppo dell’Appennino o fra un piatto e l’altro in un ristorante cinese. Se non vi piace un racconto… ce n’è subito un altro. Avrete perso solo 50 secondi. Così Glauco Ballantini nel suo libro presenta Alboràn, un volumettino piccolo, piccolo che raccoglie centodieci racconti di centodieci parole. (edizioni Asterione – prefazione di Enzo Iachetti). Il…

- di Glauco Ballantini

Undici chilometri

A grande richiesta, dopo anche l’incontro con l’autore avvenuto lunedì 22 luglio in piazza Salvo Salvi, pubblichiamo il racconto lungo “Undici chilometri” che riporta i ricordi di Glauco Ballantini e dell’estati trascorre a Renaio, dalla fine degli anni ’60 al 1980. Il racconto è stato scritto nel 2012 e pubblicato a puntate anche sulla versione cartacea del Giornale di Barga.   All’epoca delle ferie d’agosto, dalla fine degli anni ’60 al 1980, erano undici i chilometri che separavano Barga da Renaio, l’Ottocento dal Novecento, il presente dal passato, la realtà di tutti i giorni dalla vacanza. Il confine fra le due realtà poteva variare, ma arrivava puntuale nel momento in cui si chiudevano le orecchie per la pressione atmosferica che diminuiva con l’altitudine e che di solito si sbloccavano poco dopo arrivati a destinazione. Undici chilometri di curve strette in una strada che era un grosso viottolo, inizialmente tutto sterrato, del quale si conosceva ogni curva, e che con il…

- di Luca Galeotti

San Cristoforo d’oro: riconoscimenti a Dario Ballantini, il Giornale di Barga e il GVS

Ebbene sì, ci saremo anche noi quest’anno tra i premiati del San Cristoforo d’oro. Il Comune di Barga ha fatto il grande onore al Giornale di Barga di inserirlo tra le due realtà barghigiane alle quali il prossimo 24 luglio, il giorno della vigilia, verrà consegnato il più alto riconoscimento comunale, la medaglia d’oro di San Cristoforo. Il riconoscimento, come ha spiegato stamattina il sindaco Caterina Campani nella conferenza stampa in cui ha presentato la cerimonia, è stato assegnato a Il Giornale di Barga per il settantesimo anno dalla fondazione che ricorre in questo 2019. Una informazione che ha resistito al profondo cambiamento dell’editoria e che si è aggiornata ad esso, pur mantenendo intanto e costante la pubblicazione del mensile che esce ininterrottamente da 70 anni. Un grande onore quello che ci fa il comune di Barga che ringraziamo di cuore, a cominciare dal sindaco Caterina Campani, per il riconoscimento; un San Cristoforo d’oro che va non tanto a me…

- di Redazione

Alla scoperta dell’Appennino barghigiano

Il servizio che vi proponiamo per GiornaledibargaTV ci riporta anche stavolta in montagna. Siamo nel comune di Barga. In località Vetricia era prevista il 6 luglio 2019 la partenza della Scarpinata nell’Appennino Barghigiano, una marcia non competitiva con diversi tracciati possibili tutti alla scoperta delle bellezze dell’Appennino che tocca il comune di Barga. Le immagini che i proponiamo in particolare riguardano il percorso più lungo, 13 km, che dalla Vetricia sale fino al bivacco della Caciaia per poi salire la “nuda” ed arrivare fino al pazzo del Terzino; da qui alla Basserella ed infine, prima di fare ritorno al punto di partenza, con una sosta a Capo Corsonna, dove nasce il torrente tanto caro a tutti i barghigiani. Il tutto con un dislivello di 450 metri, E’ un bel tracciato, che permette di ammirare alcuni dei luoghi più suggestivi degli appennini della provincia di Lucca. L’organizzazione della manifestazione è stata a cura di ASBUC e Cai di Barga che hanno…

- di Redazione

In 138 alla Scarpinata nell’Appennino Barghigiano

ASBUC e CAI Barga, con il patrocinio del comune di Barga, hanno organizzato sabato scorso, in una splendida giornata di sole, l’undicesima edizione della Scarpinata nell’Appennino barghigiano, manifestazione aperta a tutti ed inserita nel trofeo Podistico Lucchese nell’ambito de “Il sabato si vince…”. Tra le novità di quest’anno l’inserimento di un nuovo e facile percorso di 3,5 km che dalla Vetricia, luogo di partenza della manifestazione, raggiungeva località Capo Corsonna: una facilissima passeggiata con un modesto dislivello. Il nuovo tracciato si sono aggiunti a quelli tradizionali,  di 4km; di 8km (Vetricia – Bivacco Caciaia – Vetricia, dislivello 350m); di 13km (Vetricia – Bivacco Caciaia – Passo del Terzino – Basserella – Capo Corsonna – Vetricia, dislivello 450m). Alla fine la partecipazione è stata buona con 138 iscritti di cui 119 appartenenti a gruppi che sono stati in totale 18. Per la classifica dei gruppi più numerosi ha vinto il gruppo di San Pancrazio con 20 iscritti, seguito a pari merito…

- di Redazione

La preparazione del formaggio

Per GiornalediBargaTV alcune immagini girate in località Montate con la preparazione del formaggio a cura dei fratelli Marisa e Giulietto Marchi. Abbiamo appreso nell’occasione anche alcuni termini legati agli attrezzi che oggi come decenni e decenni orsono servono ancora per preparare il formaggio e per ottenere dal resto la ricotta. La mestatoia (in abete), lo speciale mestolo per girare il latte e favorire la sua coagulazione, che dà origine alla cagliata; il cassino, il recipiente che poi serve, raccolto il formaggio, per farne uscire tutto il siero; la caldaia, ovvero il grande calderone dove si scalda il latte e poi il siero per arrivare alla produzione successivamente della ricotta… Poi la “creazione” del formaggio, fatta come sempre, come da tanto tempo ed anche in un passato meno recente si fa il formaggio da queste parti: ogni sera, tutto l’anno; dopo la mungitura delle pecore che avviene sia al mattino che alla sera, verso il tramonto. Abbiamo visto uscire tre belle…

- di Redazione

Castagni e problemi. E’ tornato il cinipide, ma la minaccia vera forse è il “marciume delle castagne”

E’ allarme cinipide, di nuovo? E’ presto forse per dirlo ma quel che è certo, e lo hanno notato in tanti anche nella montagna barghigiana, tanto che le segnalazioni che abbiamo ricevuto sono state più di una, è che qualcosa è cambiato nei boschi di castagni. La presenza delle galle di cinipide, quelle specie di bacche rosse che si trovano sui rami dei castagni, è tornata a farsi notare anche sui rami più alti e questo sta causando un po’ di apprensione per uno sgradito, quanto inatteso ai più, ritorno del cinipide galligeno; quella piccola vespa cinese che negli scorsi anni ha praticamente azzerato anche da noi la produzione dei castagni. Che ci sia una ripresa delle attività del cinipide, dopo che l’insetto antagonista lanciato gli scorsi anni, il Torymus sinensis aveva fermato il suo dilagare ed i suoi effetti sui castagni, è una realtà ed in questo confermiamo le impressioni degli abitanti della montagna. Il cinipide è tornato a…