Attualità

- di Redazione

Diffamazionea mezzo stampa, il ddl approvato alla Camera passa al Senato

La notizia viene riportata da ANSO (Associazione Nazionale Stampa Online). Ieri la Camera dei Deputati ha approvato la proposta di legge in materia di diffamazione (testo che contiene modifiche alla legge 8 febbraio 1948, n. 47, al codice penale e al codice di procedura penale in materia di diffamazione, di diffamazione con il mezzo della stampa o con altro mezzo di diffusione, di ingiuria e di condanna del querelante). Il documento, in esame da giugno, è stato licenziato dalla Commissione giustizia il mese seguente, per passare in aula ad agosto per la discussione generale. Il passo successivo, dopo l’attuale approvazione, sarà quella dell’esame in Senato. Dal punto di vista ANSO, e quello deglieditori online, sicuramente il testo avrà bisogno di altre limature e correzioni. E lo stato dell’arte, considerando le modifiche sostanziali, è il seguente.La diffamazione a mezzo stampa non comporta una pena detentiva per il giornalista ma, a seconda dei casi, una pena pecuniaria (da 5 a 60mila euro);…

- di Emilio Bertoncini

Tre cose semplici

Tre giorni, poco più. Tre giorni di vacanza e tre lezioni di civiltà. Tre esempi cui ispirarsi. La prima cosa semplice è un gesto banale ma non scontato, minimale ma rivoluzionario se fosse avvenuto da noi. Autrice di quella che potrebbe apparire un’impresa è una signora addetta alle pulizie di un parcheggio posto sul lungolago di Torbole (TN). Mentre si muove con destrezza tra le auto pulendo un parcheggio che a Lucca (ma anche a Pisa, Firenze, Livorno, Massa, Grosseto…) parrebbe ai più pulito in attesa dell’arrivo di una qualche eminente personalità, d’improvviso si ferma come distratta da qualcosa sul lato opposto della strada. E’ una carta bianca appallottolata. Una, sola, piccola e abbandonata. Ecco che la nostra operatrice ecologica attraversa la strada, raccoglie la carta, torna sui propri passi e prosegue il lavoro di pulizia del già lindo parcheggio. Io la osservo e rifletto su cosa avrebbe potuto NON fare: pulire un parcheggio pressochè pulito, dare importanza a quella…

- di Emilio Bertoncini

Dalle terre d’epicentro…

Dal 21 giugno ad oggi sono stati davvero pochi i giorni in cui dopo l’accesso mattutino a Facebook non ho trovato un post dedicato a “Gigetto”. Una volta dà la buona notte, l’altra rende la notte un inferno, l’altra ancora dà il buongiorno. E Silvia, con estrema puntualità lo omaggia con un post. Letti da fuori quei post spesso sembrano simpatici. La loro ripetitività, però, impone un pizzico d’attenzione a quanto succede in prossimità dell’epicentro dello sciame sismisco che interessa l’alta Garfagnana e parte della Lunigiana. Ah, scusate… non si era capito che “Gigetto” è il terremoto?Ora che sapete di chi parlo (si dico “chi e non “cosa” perchè ormai “lui” per molti è divenuto una presenza così abituale da avere una propria personalità), posso trascrivere a mo’ di intervista alcuni brani di una corrispondenza scambiata con Silvia, la titolare dell’Agriturismo Tripala di Antognano. La cosa che davvero mi sembra importante raccontare di questa esperienza “terremoto” è come io e…

- di Luca Galeotti

Ruggio: “è normale questa attività sismica. Fastidiosa, ma non preoccupante”

Da più parti, soprattutto sbirciando un po’ sui social network, il continuo procedere di nuovi terremoti in Alta Garfagnana (nella foto una veduta di Minucciano) sta generando dubbi e timori. La domanda più frequente è se dobbiamo aspettarci una nuova forte scossa, visto il perdurare dei terremoti. Pur continuando a ribadire che nessuno può prevedere quando e se mai avverrà un forte terremoto, si può comunque dire in questo caso, che quello che sta accadendo rientra nella normalità e che non ci sia da preoccuparsi più di tanto.Abbiamo infatti girato la domanda al prof. Gian Luigi Ruggio, l’esperto locale di terremoti, che ci rassicura ancora una volta: “E’ una cosa normale. Prendendo come dinamica del terremoto la sequenza e non lo sciame sismico, questo ha la caratteristica poco simpatica, ma vorrei sottolineare assolutamente non pericolosa, di durare a lungo. Il mostro, inteso come il terremoto più forte verificatosi il 21 giugno scorso, sta cercando di addormentarsi, ma avrà dei bruschi…

- di Emilio Bertoncini

Quel borgo felice a metà

E’ un giorno d’agosto quando salgo sul treno con la famiglia con destinazione Equi Terme. Inseguo ricordi: un presepe vivente, gli odori del borgo antico, la visita alle grotte. Da Lucca ci vogliono circa un’ora e mezza su un treno che offre un po’ tutte le stagioni: c’è il vagone del caldo africano, quello del mite centro Europa e quello polare. C’è anche quello in cui le gallerie sono buio profondo, dato che la luce non si accende. Un po’ di spavento alla prima, poi si scherza sul fatto che a fine galleria, al ritorno della luce, qualcuno potrebbe esser scomparso, come nei migliori gialli. Scendiamo alla Stazione e il morso della fame (già, siamo partiti tardi e arriviamo verso le 13.20) ci fa precipitare verso il primo posto in cui si serve del cibo. Distacchi di intonaco e ampie crepe su alcune abitazioni ci ricordano che siamo dalle parti dell’epicentro del sisma dello scorso 21 giugno e dello sciame…

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- 1 di Emilio Bertoncini

Avviso di pagamento con svista

L’Italia è un paese che non finisce mai di sorprenderti, soprattutto se ti guardi intorno con attenzione. Un paese in crisi economica che, ci dicono le più recenti statistiche, vede crescere la propria popolazione. Un paese in cui i ventenni ormai smettono di cercare lavoro. Un paese in cui si alzano le aliquote IVA per avere maggiori introiti nelle casse dello Stato anche se questo demolisce la cosiddetta “economia reale” portando ad una riduzione del gettito fiscale. Un paese che muore di burocrazia ma in cui ogni giorno nasce nuova burocrazia. Un paese in cui da un fax nasce un’allerta di protezione civile e che in presenza di uno sciame sismico non muove (o quasi) un dito anche se ci sono paesi in cui le case crollano. Un paese in cui le crepe su una scuola vanno bene purché dopo un terremoto non si allarghino. Un paese di impiccioni in cui ognuno vuol dire agli altri cosa dovrebbero fare. Un…

- di Nazareno Giusti

Peppino Impastato: chi era, cosa ci ha lasciato

Il 9 maggio 1978 fu un giorno terribile per l’Italia. Tutti coloro che a quel tempo c’erano si ricordano dov’erano nel momento in cui seppero la notizia: dopo 55 giorni di prigionia veniva ritrovato in via Caetani, una traversa di via delle Botteghe Oscure, in una Renault 4 di color rosso, il corpo dell’Onorevole Aldo Moro.Le Brigate Rosse avevano assassinato il Presidente della Democrazia Cristiana. Gli anni di piombo raggiungevano il suo punto di non ritorno. Ma in quel giorno accadde anche un altro fatto importante. Un’altra morte che però, ovviamente, si perse nel mare degli aggiornamenti da Roma. Si trattava della tragica scomparsa di Giuseppe Impastato, Peppino a cui domani sarà dedicato, grazie all’Amministrazione Comunale di Barga, un parco in Piangrande vicino alla via dedicata a Gino Bartali. Peppino lo trovarono nella notte sui binari della ferrovia Palermo-Trapani.Trovarono i suoi resti. Preso, picchiato, stordito, lo avevano messo sulle rotaie su una carica di tritolo. Il buio della notte siciliana…