Le buone notizie! Coreglia festeggia il ritorno al lavoro, dopo la malattia, di Ebe Molinari

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COREGLIA – Era risultata positiva al coronavirus due giorni dopo il marito. Stiamo parlando di Ebe Molinari, commerciante di Coreglia, con il suo bel negozio di alimentari in via Roma, che vive però a Lucca. Non appena saputo della positività del marito aveva immediatamente chiuso il negozio e due giorni dopo anche il suo tampone aveva dato esito positivo… Sono passati tanti giorni da allora ma finalmente, finita la quarantena e con i tamponi risultati negativi, dal 14 ha potuto tornare ad uscire.

Cosi il suo alimentari  è stato aperto già da qualche giorno e da oggi è tornata in servizio anche la Ebe!

A Coreglia la notizia è stata ascolta, giustamente, come una gran bella notizie e, pur se a distanza, i coreglini non hanno mancato di far sentire la loro vicinanza e la loro gioia ad Ebe.

“Non mi sarei mai aspettata una accoglienza del genere al mio rientro – ha detto Ebe oggi -, grazie veramente a tutte le persone che mi sono state vicine in questo periodo, puntualmente ogni giorno mi hanno fatto sentire il loro sostegno, sia a me che al mio compagno, sarebbe stata dura senza il quotidiano appuntamento telefonico con le mie nipotine Ester e Agnese e le mie amiche di sempre. Un immenso ringraziamento va a mio fratello, e soprattutto a mia cognata Greta ed alla sua famiglia per l’immane lavoro nel rimettere in funzione il negozio.”

La notizia viene commentata positivamente anche dal vice sindaco (e suo parente) Ciro Molinari: “Sono rimasto colpito dall’affetto e dal calore che i paesani di Coreglia, e non solo, hanno avuto nei confronti di mia sorella e della mia famiglia in generale. Per fortuna tutto si è risolto per il meglio, mia sorella Ebe ha ripreso a pieno la sua attività nel negozio di famiglia; quanto accaduto mi ha fatto capire ancora una volta, laddove ce ne fosse stato bisogno, quanto i negozi di paese siano importanti e determinanti da un punto di vista sociale, non tanto per la spesa in se, (importante per gli anziani avere negozi sotto casa o vicino casa), ma soprattutto per un punto di riferimento, per un consiglio, per uno scambio di battute, di vedute. In tantissimi mi hanno fatto pressione affinchè il negozio potesse aprire quanto prima, specialmente in questo momento dove le persone devono limitare al massimo i propri spostamenti, abbiamo fatto il possibile ed anche l’impossibile, per sanificare e riaprire in tempi strettissimi ed alla riapertura siamo stati premiati dalla gente che è venuta a farci visita, a fare compere ed a scambiare due parole. Sicuramente è una frase fatta, ma mai come in questo caso ho potuto constatare quanto veramente delle cose si sente la mancanza solo quando esse vengono a mancare realmente, anche perché il negozio di mio padre non ha mai effettuato più di 3 giorni consecutivi di inattività, mai fatto ferie ed è anche per questo se dal 1895 passando per molte generazioni, è rimasto ininterrottamente aperto.”

 

 

 

 

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