Un immediato piano di sicurezza che preveda le procedure comportamentali in caso di ripetersi di questi eventi. Lo chiede Giacomo Saisi, Segretario UILM Area Nord Toscana dopo l’incidente verificatosi tra il 25 e 26 dicembre al Forno fusorio Loma 1 dello stabilimento KME di Fornaci. E intanto per domani, 28 dicembre, a Lucca si farà il punto della situazione sulla gestione del piano di rilancio approvato nel giugno scorso. A confronto, azienda, sindacati ed istituzioni.
“Siamo consapevoli – afferma Saisi relativamenrte all’interve nto della UILM – che in un forno fusorio elettrico incidenti del genere possono accadere; fortunatamente nell’evento dei giorni scorsi non erano presenti lavoratori sull’impianto, ma se fosse successo in normale orario di lavoro cosa sarebbe potuto accadere? Il personale sarebbe stato formato nella gestione di una tale situazione?
“Conosciamo bene – continua Saisi – i lavoratori collocati al nuovo impianto che sono tutti provenienti dalla fonderia rame, dove erano esperti ed in grado di gestire le problematiche di un impianto fusorio come l’Asarco alimentato a gas. Ma adesso la gestione di un forno elettrico come è il Loma 1 è diversa e i lavoratori devono essere informati e formati nel verificarsi di ogni evenienza.
Un forno peraltro, sottolinea ancora il segretario UILM, che riveste una importanza elevata per il futuro dello stabilimento, proprio perché la capacità di fondere rame dello stabilimento di Fornaci è legata a filo doppio a questo impianto.
Intanto per domani alle 10,30 a palazzo Ducale a Lucca è previsto un confronto tra azienda, istituzioni e sindacati per fare il punto della situazione sull’andamento del piano approvato nel giugno scorso. Oltre ai rappresentanti dell’azienda ed ai sindacati è prevista tra gli altri la presenza dei senatori Marcucci, Matteoli e Granaiola, dell’on. Mariani e dell’assessore regionale Remaschi.
A quanto si sa da parte dell’azienda verrà riconfermato l’obiettivo che sta alla base dell’accordo ii giugno: riportare entro sei mesi la produzione a 40 mila tonnellate e proseguire con il progetto nei tempi già annunciati. Il tutto passando appunto anche dal Forno Loma 1.
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