“Dopo aver rimediato una serie di meritate sberle metaforiche ma sempre brucianti ed aver sentito dalla viva voce dei commercianti del Comune la loro giusta protesta per il modo come l’Amministrazione da lui diretta si è mossa sulla faccenda delle multe per le insegne, il sindaco Bonini ha capito che era meglio fare marcia indietro. Ha capito che era meglio cambiare linea; e se ancora non ha capito, che sarebbe meglio rinunciare al proposito di imporre un nuovo balzello alle attività commerciali di certo ha capito ed ha riconosciuto che l’atteggiamento adottato dalla sua amministrazione era completamente sbagliato”.
Coisì la nota di Guido Santini a nome del gruppo di opposizione “Con Sereni per un nuovo inizio”
“Voler trattare i commercianti locali come fossero un pericolo per la comunità – continua Santini -, quasi al pari di incalliti disonesti (perché questo è avvenuto ed è questo che ha scatenato le reazioni dei negozianti) si è dimostrato un comportamento sbagliato, alla fine offensivo di una categoria che è una delle basi della vita sociale ed economica del Comune”.
Secondo Santini: “Che adesso il sindaco cambi idea e dichiari di voler avviare un confronto con i commercianti cominciando con una serie di incontri per dare le opportune informazioni è senza dubbio un fatto positivo e volentieri ne prendiamo atto.
Ma quello che il sindaco ha dimenticato in questa sua frettolosa conversione ad una linea morbida è un fatto che riveste una grande importanza ai fini di tutta questa triste vicenda ed ancor più al fine della valutazione degli orientamenti e del modo di agire dell’Amministrazione Comunale.
E siccome il sindaco e suoi collaboratori si comportano da smemorati è il caso di ricordare loro come sono andate le cose. E così avranno modo di verificare che sono loro e soltanto loro i responsabili del brutto pasticcio che ha esasperato i commercianti, al punto da fargli prendere iniziative di clamorosa protesta nei confronti dell’Amministrazione Comunale: i drappi neri appesi nelle vetrine di Barga .
Bene allora, è proprio il caso di raccontare come è andata questa brutta storia. Tutto è partito nella seduta del Consiglio Comunale di fine aprile , quando veniva discussi il Bilancio di Previsione . In quella occasione l’assessore alla Finanze ha presentato come scelta qualificante dell’Amministrazione l’azione di controllo dell’evasione fiscale nei confronti dei commercianti che da anni non pagavano i tributi per le insegne. Le parole usate dall’assessore, e confermate poi dal sindaco, facevano intendere che la repressione degli evasori sarebbe stata condotta senza alcuna indulgenza e che sarebbero stati usati tutti gli strumenti a disposizione per far cessare una situazione di inadempienza fiscale che durava da anni.
Detto e fatto: e via con le guardie municipali a fare le fotografie delle insegne clandestine, le conseguenti lettere verdi con le multe e le sanzioni che hanno fatto imbestialire i commercianti che si sono visti trattare alla stregua di terribili malfattori. Scoppiata la guerra e prese le sberle(metaforiche ) il sindaco Bonini è tornato sui suoi passi ed ora si legge che l’Amministrazione Comunale cerca il dialogo con i commercianti.
Bene , ma torniamo a quella seduta del Consiglio Comunale nella quale fu dato il via alla guerra con i commercianti evasori perché quella riunione ha ancora molto da raccontare. Il sindaco non può averla dimenticata ed eventualmente può andare e rileggere il verbale della riunione. Per lui e per i suoi collaboratori è una lettura istruttiva perché vi troveranno che per ben tre volte il consigliere Umberto Sereni prese la parola per prendere le distanze dall’impostazione della Giunta e per sollecitare sindaco e assessori a muoversi con la massima prudenza, con la massima elasticità, con la massima duttilità cercando di evitare atteggiamenti che potevano sembrare persecutori e punitivi.
Detto tra noi , se non ci fosse da parte di sindaco e dei suoi collaboratori un atteggiamento pregiudizialmente ostile al professor Sereni, che ai loro occhi ha il grave torto di aver governato Barga per 10 anni, molto probabilmente le sue parole avrebbero potuto trovare una qualche accoglienza ed i suoi consigli – così li presentò il professor Sereni- sarebbero parsi degni di essere presi in considerazione. Invece a più ripresa da parte di sindaco e assessore si replicò al consigliere Sereni con toni sprezzanti , quasi a volerlo far passare per un difensore degli evasori . Ed ai suoi consigli di prudenza, di evitare la esasperazione e di ricercare un’intesa con i commercianti, sindaco, assessore ed altri risposero con parole che ridotte all’essenziale volevano dire: “Noi tireremo a diritto”.
Questo alla fine di aprile. Adesso , a metà giugno, il sindaco fa marcia indietro e cerca di rimediare ad un pasticcio che è il frutto della supponenza sua e dei suoi collaboratori . Che trattano il comune di Barga come se fosse una colonia.
Servirà questa lezione per il futuro? Speriamo.”
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