La luna che danza sul monte Forato. Riflessioni e immagini da Barga

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Questo è il titolo di un piccolo Convegno di Archeoastronomia che si svolgerà la sera del 19 luglio nel giardino del Circolo Acli “Rita Levi Montalcini” (la storica Villa Nardi) in Viale Cesare Biondi 15.
L’appuntamento è stato proposto dallo studioso sardo Mauro Zedda e promosso da Unitre Barga, Polisportiva Valdilago e ACLI Barga con il patrocinio del Comune e della Proloco e si dividerà in tre relazioni:
Mauro Zedda approfondirà il tema: “Monte Forato e Duomo di Barga”, titolo del suo libro edito l’anno scorso e presentato a Lucca e poi a Barga. Successivamente, nell’aprile di quest’anno, Zedda è stato invitato a presentare i risultati di questa ricerca barghigiana al Convegno Internazionale d’Archeoastronomia di Genova.
Mauro Zedda è ormai noto a Barga per aver voluto legare il suo nome allo studio del sito in cui è ospitato il Duomo di Barga; secondo lui un osservatorio astronomico degli antichi abitatori della Valle del Serchio, i Liguri Apuani.
Peraltro possiamo dire che il colle su cui sorge il Duomo assieme allo stesso edificio, per la particolare posizione proprio di fronte al Monte Forato, da sempre ha indotto i barghigiani a pensare ad un suo stretto legame con quest’ultimo. Una spontanea intuizione che in Zedda ha trovato un suo attento interprete che ci guida a scoprire e capire perché il Monte Forato sia sempre stato ritenuto importante sin dai tempi degli antichi abitatori di questa valle. Infatti, come egli ci dice, il Monte Forato è da considerarsi lo gnomone lunisolare dei Liguri Apuani, utile per il calcolo del passare del tempo. Questo vale per Barga come per altre tre località della Valle esaminate da Zedda: Sommocolonia, Fiattone e Perpoli.
Il secondo ospite, anch’egli reduce dal Convegno di Genova, è Stefano Carboni di Arezzo, il quale tratterà un argomento legato alla luna: “Ipotesi di un calendario luni-solare sul Sasso del Regio in Casentino”. Il “Sasso del Regio” è un blocco di pietra che è sul monte Falterona, dove compare una nicchia a forma di campana con intorno incisi dei precisi segni. Per questo e anche per la sua esposizione a ovest, Carboni ipotizza che questi siano tratti di un calendario lunare rifasato con quello solare.
Per finire Stefano Borsi, figlio della barghigiana Marta Cola, ci presenterà il progresso dei suoi studi nell’intervento “Aspetti Sincretici nel Culto di S. Cristoforo”.
Borsi, appassionato della nostra terra e della sua storia, ha pubblicato nel 2009 il libro “Le origini di Barga e il culto di S. Cristoforo”, un libro che ci offre la possibilità di compiere una straordinaria cavalcata all’indietro nel tempo alla riscoperta della genesi di Barga e del possibile iter che sta dietro alla devozione barghigiana per il suo Santo protettore..
Tutta la cittadinanza è invitata a partecipare a questo appuntamento insolito Venerdì 19 luglio alle ore 21,00 in un giardino da dove si può vedere il Monte Forato e dove, nella pace di una sera estiva sotto le stelle, potremo cogliere l’occasione per approfondire le nostre conoscenze culturali, e non solo sulla storia di Barga, sperando che la luna si presenti a tenerci compagnia.
Per informazione: unitre.barga@virgilio.it – 347 2590283

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