Storia

- 2 di Redazione

Il ponte sulla Loppora e le sue vicende

Dobbiamo essere lieti che il territorio compreso nelle due Comunità Montane della Valle del Serchio sia stato inserito nel piano regionale di recupero e valorizzazione degli antichi percorsi che si innestavano nella Via Francigena.Rientra in questo piano il restauro del ponte sulla Loppora, posto lungo la strada che collega l’antica Pieve di Loppia con l’abitato di Filecchio, risalendo la ripida via di Solco che confluisce nella via di Seggio ai piedi del colle che ancora conserva i resti dell’omonimo castello medievale. Il pievano di Loppia Domenico Cestoni il 24 agosto 1706 avvisò le autorità civili che non poteva sacramentare gli ammalati di Filecchio per essere caduto il ponte, richiedendone, in pari tempo, la ricostruzione. Il ponte era in legno e più di una volta era stato trascinato via dalle acque impetuose del torrente. Trascorsero una decina di anni e il 4 febbraio del 1715 fu il pievano Giuseppe Ciarpi a richiedere ai Consoli di essere aiutato a rifare il ponte.…

- 1 di Redazione

Prposta per un ricordo ai caduti della Seconda Guerra Mondiale

“Questo è l’elenco dei caduti residenti nel Comune di Barga nella II Guerra Mondiale. L’ho tratto dai Giornali di Barga a cavallo tra il 1965 e il 1966 e fu curato da Bruno Sereni. Dai vari giornale si può capire che Sereni abbe sempre attenzione alla memoria dei nostri caduti e specialmente di quelli sul Fronte Russo. Nel 1968 ci fu l’idea di scrivere tutti i nomi dei caduti della II Guerra Mondiale su di una lapide, tanto che nel Giornale di Barga di quell’anno ci fu l’annuncio dell’inaugurazione della lapide che avrebbe fatto il Comune per la ricorrenza del giorno della vittoria della Prima Guerra Mondiale, il 4 Novembre, e da porsi al cimitero. Cosa accadde per non essere stato rispettato l’impegno?”(a cura di Pier Giuliano Cecchi) ELENCO DI TUTTI I BARGHIGIANI CADUTI SU TUTTI I FRONTI DURANTE L’ULTIMA GUERRA (1940-45) ESTRATTO DAL “GIORNALE DI BARGA” DOVE È PUBBLICATO A PUNTATE TRA IL N° 200 DEL NOVEMBRE 1965 E…

- di Redazione

Inside Buffalo, il film documentario sulla divisione afroamericana Buffalo e la battaglia di Sommocolonia ora disponibile in dvd

Con l’avvicinarsi del 65° anniversario della fine della Seconda Guerra Mondiale, è finalmente disponibile il DVD “Inside Buffalo”, il primo ed inedito documentario film realizzato dal regista Fred Kuwornu, che narra le vicende storiche della 92° Divisione di fanteria americana soprannominata “Buffalo”, composta interamente da soldati Afro Americani che combatterono nello scenario della Linea Gotica in Toscana nel 1944 due guerre allo stesso tempo , una contro il nemico nazista, e l’altra contro i propri ufficiali bianchiamericani razzisti.I Buffalo Soldiers, 15.000 soldati Afro-Americani,liberarono in sinergia con le altre forze alleate ed i partigiani le città di : Lucca, Viareggio, La Spezia, Genova . Nel progetto di Inside Buffalo, prodotto da Kuwurnu nel 2009 ,dopo aver lavorato nella crew del regista americano Spike Lee, oltre ad intervistare i veterani afro americani, ho anche intervistato iopartigiani toscani che furono arruolati come “ staffette” all’interno di reggimenti misti, formati da soldati afro americani ed italiani. Dai ricordi dei veterani afro americani è emerso…

- di Redazione

Da semplice chiesa a pieve: l’evoluzione del Duomo in uno studio di Pier Giiuliano Cecchi

Sappiamo già molto sul Duomo di Barga, ma, data la sua storia millenaria, tanti tasselli ancora sono da sistemare. Ad esempio, sappiamo che già molto prima dell’anno Mille la Pieve di Loppia aveva grande importanza, tanto che, anche Barga, con la sua piccola chiesa, ne dipendeva. Cosa è stato, dunque, che nei secoli, ha ribaltato le sorti delle due chiese e fatto guadagnare splendore e importanza a quello che è diventato il Duomo di Barga?In che modo si è trasformata quella chiesetta sul colle in un magnifico tempio? Quali sono state le vicende storiche che hanno portato a questo progresso?“Il duomo di Barga da semplice chiesa a Pieve”, un opuscolo scritto da Pier Giuliano Cecchi, può offrire alcune risposte, ricostruendo da notizie di archivio e fatti storici consolidati il percorso che – tra dominazioni lucchesi e fiorentine e il forte senso di indipendenza barghigiano – hanno portato una cittadina murata così piccola a costruire, modificare, ampliare, arricchire la propria chiesa…

- di Redazione

I “personaggi” del Primo Maggio a Fornaci

Sempre grazie a Milvio Sainati, presente nell’orgaznizzazione dell’Expo fornacina dalla prima edizione, vi raccontiamo di “quelli” che hanno contribuito a far nascere la Festa della motorizzazione e del fiore in quel lontano 1961 e negli anni seguenti: Cav. Vambo BonfantiFondatore, nel 1955, del Moto Club Fornaci, del quale è stato presidente fino al 1971, anno in cui ci lasciò per sempre. Fu fondatore, assieme a Saverio Fiori, Milvio Sainati ed al consiglio del Moto Club, anche della Festa del Primo Maggio a Fornaci, nel 1961.Persona semplice ma determinata ha portato alto il nome del paese di Fornaci con iniziative ancora oggi ricordate per il grande successo riportato anche a livello nazionale, come le corse in salita valevoli per il Campionato Italiano della montagna o il Primo Maggio stesso.Per la sua intensa attività fu nominato Cavaliere della Repubblica. Libero PellegriniCofondatore del Moto Club Fornaci, è sempre stato nel direttivo facendo da spalla a Vambo Bonfanti.Simpatia e cordialità unita a grande gentilezza…

- di Redazione

Nasce il Primo Maggio a Fornaci – un estratto dal libro “50 edizioni del 1° maggio a Fornaci”

Pubblichiamo di seguito un’estratto dal capitolo “Nasce il Primo Maggio a Fornaci” scritto da Milvio Sainati, nell’organizzazione dell’ecento dalla prima ora. Il libro, ricco di aneddoti, immagini e ricordi, verrà presentao ( e ditribuito) il 27 aprile prossimo presso il Cinema SMI in viale Cesare BAttisti a Fornaci.“…Siamo negli anni Sessanta ed il paese ancora soffriva per le molte persone, giovani soprattutto, che negli anni precedenti si erano dovute spostare in Francia, in Germania, in Svizzera o in altre nazioni, per trovare lavoro.A Fornaci, è il 1961, si stava verificando il fenomeno inverso e cioè che alcune di quelle persone, molte lo faranno successivamente, stavano tornando.È chiaro che in situazioni come questa anche il commercio viveva momenti positivi, alternati a quelli negativi.Anche il settore motoristico si stava lentamente e positivamente muovendo, ma ci voleva qualche cosa che lo stimolasse ancor più.Fu proprio una sera, quando, in una delle solite chiacchierate al bar, si incontrarono casualmente diverse persone, fra le quali…

- di Nazareno Giusti

Quel crocifisso che non c’è

“Nella Chiesa parrocchiale di San Michele, a Coreglia, si trova un grande crocifisso ligneo, molto bello specie nel capo e nella modellatura del corpo che farebbero pensare a un lavoro del 1400 con interferenze di gusto germanico. Necessiterebbe di una totale ripulitura anche per offrire esatte possibilità di giudizio.” Scriveva così il professor Guglielmo Lera sul “Giornale Storico della Lunigiana” nel dicembre 1960. Però questo Crocifisso nella chiesa coreglina oggi non c’è. Se ne sono accorti i componenti di Rinascita per Coreglia ONLUS, un associazione fondata dall’ingegner Guido Paoli nel 2008 per salvaguardare e proteggere il patrimonio artistico coreglino. Mentre stavano progettando la segnaletica turistica infatti, i soci dell’Associazione, si sono resi conto che qualcosa non tornava: il Crocifisso non era dove doveva essere! Il caso è scoppiato e in paese per giorni non si è parlato d’altro. Chi diceva che era stato rubato, chi che non c’era mai stato e chi cercava di ricordarsi se e fino a quando…

- di Nazareno Giusti

Alla tavola di Giovanni Pascoli

La passione di Giovanni Pascoli per la buona tavola è unanimemente nota ed è stata argomento di discussione da parte di molti studiosi. L’ amore per la cucina, per lui, era tutt’uno con l’amore per la campagna, per i sapori semplici dell’orto, per i cibi genuini, che gli ricordavano lesue origini. Il cibo è una presenza discreta, ma costante, sia nella quotidianità del poeta che nella sua produzione letteraria, tanto che dai suoi versi spesso si possono ricavare vere e proprie ricette. Laura Di Simo, insegnate in vari licei lucchesi, ha realizzato un delizioso libro su questo argomento, edito da Maria Pacini Fazzi (nella collana Appunti di viaggio): “Alla tavola di Mariù e Zvanì-I cibi pascoliani”. Nel libro la professoressa Di Simo, dopo un’ analisi approfondita dei testi , rivela uno stretto legame tra il gusto della cucina e la ricerca linguistica di Pascoli che, infatti, adottò con naturalezza, nei suoi scritti, i vocaboli contadini (cruschello, buzzo, gallinelle) e gli…

- di Nazareno Giusti

Gli uomini illustri della Valle nel libro di Giulio Simonini

Ci sono vite che sembrano romanzi. Ci sono personaggi che (nel corso della parentesi terrena) compiono cose straordinarie, fuori dal comune. I loro gesti, le loro parole, le loro azioni (piccole o grandi che siano) rimangono nella memoria di chi continua il Viaggio. Uno di questi è Bruno Sereni, il fondatore del nostro giornale. Fuggito dal Veneto, dopo la disfatta di Caporetto, approdò a Barga dove si adattò ai lavori più umili. Socialista, allergico a qualsiasi dittatura, quando le camice nere andarono al potere, emigrò a “Nuova Yorke” dove conobbe Gaetano Salvemini (insieme al quale organizzerà il boicottaggio della visita di Dino Grandi al Metropolitan). Amante della libertà combatté in Spagna contro il Caudillo. Poi la Francia (anni bui) e finalmente il ritorno in quella Barga tanto sognata. La sua vita è stata (ri)raccontata da Giulio Simonini nel suo interessante libro “Profili di uomini illustri della Valle del Serchio e Garfagnana” edito da Maria Pacini Fazzi nella collana “Banca dell’Identità…

- 1 di Pier Giuliano Cecchi

Frammenti della Barga di cent’anni fa

Stamani, mentre ero intento a prepararmi per uscire, ecco che squilla il telefono. Rispondo e dall’altra parte sento la voce amica di Alessandro Adami: “ciao, che fai?”. Poi mi butta giù una notizia davvero singolare: “Se vieni al Giardino andiamo dall’Antonio Chiappa, il barbiere, dove ti faccio vedere un piccolo tesoro della memoria. L’Antonio ha ritrovato in bottega dei documenti di cent’anni fa, rimasti lì da tantissimo tempo, appartenuti al barbiere di allora. Cose che riguardano la Barga di cent’anni fa, come cartoline dal fronte della Prima Guerra Mondiale; vieni che senz’altro ti interessano”. Non ho messo tempo di mezzo e subito gli ho detto che ci si sarebbe visti da lì a poco. Prima di uscire di casa però mi son munito della fotocameraGiunto all’appuntamento siamo andati in visita ai documenti di Antonio e davvero è stata una bella e interessante scoperta. Mentre li guardavamo (di alcuni ne ho fatto delle foto che alleghiamo in saggio) ci è venuta…

- di red.

Interesse per la storia della croce del “Maestro di Barga”

Nell’inserto natalizio del Giornale di Barga abbiamo accolto con vivo piacere l’articolo del collaboratore Pier Giuliano Cecchi che ci intratteneva sulla storia della provenienza del grandioso Crocifisso del Maestro di Barga, il quale oggi fa bella mostra di se nel nostro millenario Duomo, accolto nella cappella della Madonna del Molino, o della Concezione.Sapevamo della sua passione per le ricerche storiche, tra l’altro ha diversi e interessanti lavori pubblicati nel presente sito, ma non pensavamo scendessero così a fondo.Infatti ha ritrovato la non indifferente notizia, specialmente per gli studiosi, che il grandioso Crocifisso detto del “Maestro di Barga” giunse nel nostro Duomo dalla diruta chiesa di S.Maria dell’allora “Campo Sanpieri”, oggi S.Pietro in Campo. Con gran senno per meglio essereconservato fu tolto dalla diroccata chiesa probabilmente nel corso del sec. XVI, quando questa rientrava nella cura della parrocchia di Barga in stretta dipendenza dall’Opera del Duomo di Barga, detta di S.Cristofano, così come l’area territoriale di sua pertinenza, allora fortemente spopolata.Tra…

- di Redazione

La Madonna del Mulino e la tradizione del Doppio dell’Immacolata spiegata da Pier Giuliano Cecchi

Anche se siamo già a Befana, vale la pena di tornare un poco indietro, all’inizio delle feste natalizie, per capire perché la tradizione Braghigiana le faccia coincidere con l’8 dicembre, Immacolata Concezione. È stato presentato il 19 dicembre scorso a Palazzo Pancrazi un opuscolo divulgativo che insegue le origini di questa tradizione, fortemente espressa dal “doppio dell’Immacolata” la sera del 7 dicembre, quando le campane del Duomo, tirate a turno dai campanari, suonano spianate per un’ora intera.Ed è proprio il gruppo dei campanari che si è posto per primo il quesito, investendo poi Pier Giuliano Cecchi, appassionato di storia barghigiana, di rispondere al dilemma; e dopo un lungo lavoro di archivio, grazie anche al patrocinio del Comune, il Cecchi ha restituito ai suoi compaesani un altro frammento della Barga che fu e del perché la celebrazione dell’Immacolata Concezione a Barga è così radicata.La tradizione del Doppio, dunque, si scopre derivare da una delibera comunale nel 1522, per celebrare la Madonna,…