Storia

- di Redazione

L’Archivio Mordini è finalmente catalogato

E’ stato presentato sabato 12 Dicembre presso la sede della Fondazione Ricci Onlus a Barga, il volume definitivo che raccoglie l’inventario dell’Archivio storico di Antonio Mordini (1819-1902), che fu, oltre che un illustre barghigiano, Ministro della Guerra e degli Esteri nel Governo Provvisorio Toscano, Prodittatore di Garibaldi in Sicilia, Commissario del Re a Vicenza, Vice-Presidente della Camera dei Deputati, Ministro dei Lavori Pubblici, Prefetto di Napoli, quattordici volte Senatore del Regno.Egli “stampò un’orma incancellabile nella storia del Risorgimento”, come ricordò il Presidente del Consiglio Giovanni Spadolini, quando nel 1982 inaugurò la mostra che espose i documenti più significativi dell’Archivio in occasione dei festeggiamenti garibaldini.L’organizzazione del patrimonio storico lasciato da Mordini parte da lontano, con la prima ispezione effettuata dall’allora archivista di Stato, Elio Conti, nell’ottobre del 1956, seguita poi dall’interessamento di varie figure della Soprintendenza Archivistica per la Toscana, e non meno importante dal Padre della Fondazione Ricci, Giovanni Mario Ricci, che sostenne il progetto non solo per la stretta…

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Piccola storia di Sommocolonia

SOMMOCOLONIA.Summa Culunia – Summo Cologna – Sommocologna. Questi sono i nomi con cui venne identificato nel corso dei secoli medioevali il castello di Sommocolonia, la cui etimologia ci riporta al 177 a.c., quando Roma, dopo lunghi e cruenti combattimenti coi Liguri Apuani stanziati nella Valle, riuscì ad innalzare nella nuova provincia da annettere alla “Res Publica Populi Romani” gli stendardi +S.P.Q.R. Deportati nel Sannio gran numero di quegli abitanti, la nuova provincia romana fu affidata a dei coloni a cui furono assegnati anche i luoghi strategici della Valle, come questo monte, che per essere lo stanziamento più alto prese nome Summus Colonia. Da un probabile “Castrum” romano, con la discesa in Italia dei Longobardi – sec.VII d.c. – i quali sui nostri monti fecero confine coi Bizantini, Sommocolonia tornò ad essere interessante per il suo dominio sulla via locale che congiungeva le sponde opposte del crinale appenninico. Da allora inizia ad essere un castello murato, che a cavallo del Mille,…

- di Redazione

Foto aeree di Barga. No, si riferiscono a Verni

Torniamo a parlare del servizio sulle foto aeree scattate nel periodo dell’ultimo conflitto, pubblicate in anteprima da barganews.com e riprese dal nostro giornale. Sono alcune interessanti foto aeree inviate dagli Stati Uniti, dal signor Bob Leith, che ritiene di aver scoperto, nascoste in fondo ad un armadio di casa, alcune foto aeree scattate sopra Barga durante la Seconda Guerra Mondiale.In realtà qualche dubbio in tutti quelli che le hanno viste lo hanno lasciato. Avevamo richiesto anche il parere di alcuni storici, ma nessuno è stato in grado di confermare se o meno quelle foto si riferissero al nostro territorio.Una ipotesi interessante, forse la soluzione vera e propria, è però emersa in questi giorni ed a segnalarcela è stata il fotografo, nostro validocollaboratore Ugo Borghesi.Esperto di riprese aeree del territorio, effettuate più volte nel corso degli anni, Borghesi ha immediatamente individuato in quelle immagini una zona ben precisa e cioè i dintorni del paese di Verni, alle pendici delle Apuane. Ci…

- 2 di Redazione

Foto aeree di Barga?

Alcuni giorni fa sono arrivate presso la redazione di barganews.com alcune interessanti foto aeree, accompagnate da un altrettanto interessante mail di accompagnamento. Si tratta di un prezioso contributo dagli Stati Uniti, inviato da Bob Leith, che ritiene di aver scoperto, nascoste in fondo ad un armadio di casa, alcune foto aeree scattate sopra Barga durante la Seconda Guerra Mondiale.La richiesta di Mr Leith è capire se davvero gli accampamenti, le costruzioni, le fortificazioni riprese nelle immagini rappresentino il territorio di Barga durante l’ultimo conflitto mondiale. I documenti sono stati infatti lasciati da suo padre, all’epoca in forza presso la United States Army Air Force, e la storia di Mr Leith Senior è più o meno questa: durante la guerra aveva lavorato alla mappatura aerea con il XXII Tactical Air Command, lavorando prima in Africa, poi in Sicilia e Corsica, per finire poi di stanza a Firenze. Anche se le immagini ritrovate non recano nessuna indicazione sul luogo e sull’anno di…

- di Bruno Sereni

L’ora di notte. Quando a Barga si chiudevano ancora le porte

Era l’ora, scandita dal suono delle campane del Duomo, entro la quale le tre porte del borgo dovevano essere chiuse: alle 21.00 d’inverno, alle 22.00 d’estate. Oggi di quella tradizione rimane il suono delle campane del Duomo che suonano l’or di notte con gli stessi orari di allora.Dopo i rintocchi, la Porta di Borgo, la Porta Latria e quella Reale venivano serrate e rimaneva a far loro la guardia, un custode fino alla mattina.Questa usanza risaliva al Mille, quando Barga eresse le mura attorno al proprio nucleo abitato, e, seppur con alcune interruzioni, alla fine del 1700, la chiusura delle porte era ancora in uso, fortemente voluta dagli abitanti possidenti del centro storico che così si sentivano maggiormente protetti.Ma, dato l’allargarsi della “periferia”, gli abitanti di fuori porta soprattutto, cominciarono a pretendere che le porte della città rimanessero sempre aperte, anche perché, cercare di entrare –o di uscire- fuori orario significava dover pagare il disturbo alla guardia di turno.Molte volte…

- di Redazione

Una medaglia d’oro per il comandante partigiano Manrico Ducceschi

Durante la cerimonia che ha visto la visita del veterano della Buffalo Joseph Hairston a Sommocolonia, era presente anche la figlia del comandante partigiano Manrico Ducceschi. Il suo gruppo di partigiani fu protagonista anche della tragica battaglia di Sommocolonia.Nell’occasione ci ha parlato di una iniziativa che sta seguendo e che punta a fare insignire il padre della Medaglia d’Oro al Valor Militare. Per far questo è necessario raccogliere diverse firme e chi volesse partecipare può consultare il sito che vi indichiamo sotto e seguire tutte le indicazioni del caso.Manrico Ducceschi – conosciuto con il nome di battaglia “Pippo” -è stato un comandante partigiano italiano.L’8 settembre 1943, lo trovò a Tarquinia, allievo ufficiale del V Rgt. Alpini. Riuscì a sottrarsi alla cattura e a fare ritorno nella sua città, ove entrò in relazione con ex compagni di studi, militanti dei gruppi Giustizia e Libertà di Firenze, vicini al Partito d’Azione, dandosi successivamente alla macchia per partecipare alla Resistenza italiana con il…

- di Pier Giuliano Cecchi

Il tempo e la sua storia. La miniatura di un mulino in mostra

Chi sale la via di Borgo a Barga potrà vedere in una vetrina una piccola, ma significativa mostra, che vuole ricordare a tutti noi quel tempo in cui i Mulini avevano la loro efficace presenza nel territorio. Non sono passati molti anni da quando l’ultimo Mulino del territorio di Barga ha cessato la sua attività; qualcuno senz’altro ne ricorderà molti attivi e ricorderà il via vai delle persone che si recavano alla macinatura delle loro granaglie. Oggi comunque si può e si deve parlare di memoria del passato, in quanto sempre più si fanno rari nella Valle i mulini ancora in attività, perché soppiantati dai moderni metodi produttivi.La mostra ha per titolo “Il Mulino biologico” ed ha visto l’entusiastica adesione della proprietaria della vetrina: Antonietta Aurori, che da buona e attenta barghigiana, da tanto tempo concede lo spazio espositivo a chi lo vuole utilizzare, ovviamente per mostrare cose cheriguardano la cultura e la storia di Barga.L’odierna occasione è stata concordata…

- di Pier Giuliano Cecchi

Breve storia della “Via dei Remi” e della “Vetricia”

LA VIA DEI REMIOgni sentiero di montagna non nasce a caso ma è la conseguenza di uno spontaneo e continuo calpestamento, attuato su di un tratto di terreno, da parte di chi abita o di chi si reca in certi luoghi seguendo un preciso percorso per delle ovvie necessità difficilmente databili. Tra le ovvie necessità dei Barghigiani – fiorentini dal 1341 sino all’unità d’Italia – che dettero inizio a dei tracciati vere e proprie strade più o meno larghe c’era quello del trasporto a valle, effettuato con buoi e vacche, del legname tagliato con fini commerciali nei boschi della comunità, i quali, si estendevano anche al di là del crinale appenninico nella “Selva Romanesca” oggi in provincia di Modena. Un’attività molto redditizia e di antichissima memoriache dette origine alle cosiddette vie del “traino” che nel primo quarto del XVII sec. iniziarono a essere convenzionalmente identificate col nome di vecchia e nuova “Via dei Remi”. La vecchia era quella in abbandono…

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L’Antica Collocazione del pulpito del Duomo di Barga

DAGLI APPUNTI STORICI DI MARIA VITTORIA STEFANI”L’ANTICA COLLOCAZIONE DEL PULPITO DEL DUOMO DI BARGA”INTRODUZIONEIl “superbo” Duomo di Barga – usiamo l’appellativo con cui definì il nostro maggiore monumento il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi quando venne in visita a Lucca – inseritò lassù al centro della Rocca dell’antico Castello di immemorabili origini, è senz’altro la più importante attrattiva turistica del luogo. Lo possiamo constatare dai tantissimi visitatori, che durante tutto l’arco dell’anno, da ogni dove muovono a visitarlo, anche perché al suo interno è conservato uno dei più bei pulpiti di marmo di tutta la Toscana. Questi, come nei tratti principali il Duomo, è opera di quelle maestranze comacine che nel corso 1100 e 1200 solcarono la nostra regione, le sue città, i borghi, lasciando in tantissimi luoghi l’impronta della loro affascinante e stupenda arte, come ieri, anche oggi sommamente ricercata.Per quei pellegrini in cerca delle loro memorie – sorta di moderni “comacini” senza scarpelli – Barga è tra…

- 1 di Pier Giuliano Cecchi

Le terracotte robbiane di Barga

Tra le varie opere d’arte che sin dall’antichità si conservano a Barga, spiccano per qualità e quantità le terracotte robbiane – pale, medaglioni e statue – le quali ornano, in primis, la chiesa di S.Francesco dell’omonimo convento situato nei pressi dell’ospedale cittadino, fondato nel 1471 dal beato frate Michele da Barga; poi la chiesina di S.Elisabetta, collocata nel complesso dell’antico monastero dell’ordine francescano delle Clarisse di Barga, oggi detto Conservatorio, fondato nel 1456 sempre sulla spinta del Beato testé ricordato. Continuando con le terracotte conservate nel Duomo di Barga, le quali vi giunsero in vari tempi (almeno due delle tre presenti) dai due luoghi francescani ricordati. Infine la piccola opera consevata nel cinquecentesco oratorio di S.Rocco a Tiglio. In tutto sono 10 opere, che salgono ad 11 con la bella pala in terracotta visibile nel Duomo di Barga, la quale, rimasta senza i colori e l’invetriatura, nonostante sia attribuita ad un ignoto plasticatore toscano, per la similitudine dei tratti artistici,…

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L’angolo della storia: A proposito dei danni del maltempo a Sommocolonia

Le abbondanti ed insistenti piogge dello scorso gennaio hanno causato anche nel territorio di Barga gravi danni fortunatamente senza provocare vittime.Smottamenti e cadute di alberi sono avvenuti un po’ ovunque, ma il caso più preoccupante si è verificato nella frazione di Sommocolonia, vicino alle abitazioni poste nei pressi della torre, dove è franata una ingente massa di terra.Per motivi di sicurezza alcune famiglie hanno abbandonato le loro case come avvenne -per le stesse ragioni- più di centocinquanta anni or sono.Il 18 gennaio 1855 iniziò a nevicare con violenza ed il fenomeno si protrasse ininterrottamente per alcuni giorni. Cadde così tanta neve che il 25 e i giorni successivi si dovettero puntellare alcuni tetti del castello di Barga e scaricarne molti altri dalla neve aggravando le difficoltà della circolazione nelle vie interne. Il 28 un freddo intenso ghiacciò il manto di neve che stava sciogliendosi e agli spalatori occorse una settimana per rimuovere lo strato ghiacciato solo nelle vie principali. Persistendo…

- di Pier Giuliano Cecchi

Come visse Barga l’immane tragedia della campagna di Russia

A MIO ZIO GIULIANO(Disperso in terra di Russia durante la Seconda Guerra Mondiale e che mai conobbi.)La mia animaSciogliesiTra le affettuose righeCòlte nell’immoto Dei ricordi.Caldo e calmo è quel soleTornato a parlarmiCon voci amateO che vidi fremereD’infinità Pietà.Insieme carezziamoQuegli immaginati sogniColmi d’azzurroE di occhi lontani.Nel mentre piovono su di noiBalenii d’agostoChe s’infrangonoIridescenti d’amore.Dedico questo più che modestissimo opuscolo, alla memoria di tutti quei Giovani che dal Comune di Barga presero parte alla tragica campagna di Russia del 1941-43. Particolarmente ai tantissimi, troppi, che non poterono far ritorno alle loro case; nella maggior parte dati per dispersi.Ovviamente un pensiero particolare lo rivolgo allo zio Giuliano Cecchi (solo a scriverne il nome mi vengono i brividi) che seppur non ho mai conosciuto sento in me tra coloro a cui dono e donerò infiniti attimi di memoria.Nel momento mi corre il dovere di ringraziare Luca Galeotti per aver accolto nel “Giornale di Barga” l’idea di ricordare quei Giovani, la cui memoria ci auguriamo…