Alla tavola di Giovanni Pascoli

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La passione di Giovanni Pascoli per la buona tavola è unanimemente nota ed è stata argomento di discussione da parte di molti studiosi. L’ amore per la cucina, per lui, era tutt’uno con l’amore per la campagna, per i sapori semplici dell’orto, per i cibi genuini, che gli ricordavano le
sue origini. Il cibo è una presenza discreta, ma costante, sia nella quotidianità del poeta che nella sua produzione letteraria, tanto che dai suoi versi spesso si possono ricavare vere e proprie ricette. Laura Di Simo, insegnate in vari licei lucchesi, ha realizzato un delizioso libro su questo argomento, edito da Maria Pacini Fazzi (nella collana Appunti di viaggio): “Alla tavola di Mariù e Zvanì-I cibi pascoliani”. Nel libro la professoressa Di Simo, dopo un’ analisi approfondita dei testi , rivela uno stretto legame tra il gusto della cucina e la ricerca linguistica di Pascoli che, infatti, adottò con naturalezza, nei suoi scritti, i vocaboli contadini (cruschello, buzzo, gallinelle) e gli attrezzi domestici (stacci, testi, coli, laveggi) di uso comune in cucina che gli venivano suggeriti dallo Zì Meo e dai contadini con cui amava parlare. “Risulta evidente quindi – afferma l’ autrice- che sia i piatti tipici che gli attrezzi, testimonianze della civiltà contadina di fine ottocento rientrano a pieno titolo in quella poetica delle piccole cose che percorre l’intera produzione pascoliana”. A conferma di questa tesi nelle pagine del libro compaiono le liriche in cui il poeta parla di pietanze e di prodotti dell’orto accanto a vere e proprie ricette dei piatti della tradizione locale, ricavate dalle sue stesse pagine o tratte da manuali di cucina come quello di Pellegrino Artusi. Ecco allora ricette, che le massaie del terzo millennio potranno “rispolverare”: risotto con la bietola, zuppa di farro, asparagi al gorgonzola, galletto alla panna, pollo alla contadina, zuppa alla frantoiana,cavolfiore al forno, tortino di petonciani, carciofi in umido con la gnepitella. Piatti genuini fatti con i prodotti semplici, e straordinari, che offre la campagna e cotti nel focolare domestico. Come piacevano al Poeta.

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