Quel crocifisso che non c’è

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“Nella Chiesa parrocchiale di San Michele, a Coreglia, si trova un grande crocifisso ligneo, molto bello specie nel capo e nella modellatura del corpo che farebbero pensare a un lavoro del 1400 con interferenze di gusto germanico. Necessiterebbe di una totale ripulitura anche per offrire esatte possibilità di giudizio.” Scriveva così il professor Guglielmo Lera sul “Giornale Storico della Lunigiana” nel dicembre 1960. Però questo Crocifisso nella chiesa coreglina oggi non c’è. Se ne sono accorti i componenti di Rinascita per Coreglia ONLUS, un associazione fondata dall’ingegner Guido Paoli nel 2008 per salvaguardare e proteggere il patrimonio artistico coreglino. Mentre stavano progettando la segnaletica turistica infatti, i soci dell’Associazione, si sono resi conto che qualcosa non tornava: il Crocifisso non era dove doveva essere! Il caso è scoppiato e in paese per giorni non si è parlato d’altro. Chi diceva che era stato rubato, chi che non c’era mai stato e chi cercava di ricordarsi se e fino a quando l’aveva visto.
“Nella indisponibilità della documentazione su tale opera- dice l’ingegner Paoli- l’Associazione si è messa pazientemente alla ricerca di un qualcosa che documentasse la presenza dell’opera, abbiamo trovato una foto degli anni 70 in cui il crocifisso appare sullo sfondo di un matrimonio.”
Così poco a a poco Paoli è riuscito a svelare il mistero.Fino al 1980 il Crocifisso rimane nella chiesa coreglina (ridotto in condizioni pietose per il degrado del legno e per alcune modifiche apportate nel corso dei secoli). L’anno seguente viene affidato al restauratore Fausto Gianni Trapani che, per gravi problemi familiari e per impegni di lavoro, lo tiene per circa 10 anni in deposito. All’inizio degli anni novanta don Brunini concorda finalmente i lavori da apportare all’opera. Trapani si mette al lavoro, gli anni passano ma Coreglia non ritira il suo Crocifisso per difficoltà a reperire l’importo necessario poi, alla fine del 2008 Trapani telefona alla Curia Arcivescovile di Lucca dando un ultimatum: se qualcuno lo vuole bene sennò lo vende. La Curia, logicamente si reca sul posto e riconosciuto il valore dell’opera, l’ acquista e da quel momento il Cristo si trova nei locali della Curia lucchese. “Ora l’Associazione Rinascita per Coreglia Antelminelli ONLUS- afferma qualche mese fa Paoli-desidera riportare questa splendida immagine nella Chiesa Parrocchiale di Coreglia, perché se è vero che questo Crocifisso appartiene, da un punto di vista economico, alla Parrocchia, è altrettanto vero che dal punto di vista religioso Esso appartiene alla Comunità di Coreglia”.Il suo sogno, e quello di molti fedeli coreglini, si è avverato: dopo un’esposizione dal 3 aprile al 2 maggio nel Museo della Cattedrale dell’Arcidiocesi di Lucca sabato 8 maggio tornerà finalmente a casa con una solenne cerimonia.Nazareno Giusti

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