Sara Morganti alle paralimpiadi di Tokyo. Una medaglia? Un sogno che diventà realtà. Darò il massimo

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Se le olimpiadi hanno regalato a tutta Italia emozioni uniche grazie, ora in Valle del Serchio si attende con trepidazione anche l’avvio delle Paralimpiadi che si apriranno il 24 agosto prossimo e si chiuderanno il 5 settembre. Tra gli atleti che rappresenteranno l’Italia ci sarà anche la barghigiana Sara Morganti che rappresenterà l’Italia nel paradressage ed in tanti a Barga ed in tutta la Valle ci sperano in un risultato positivo di Sara.

Nei prossimi giorni la partenza con la prima pratica da sbrigare il trasferimento della sua cavalla che partirà dal Belgio e con qualche scalo raggiungerà il Giappone.

L’avventura insomma sta per iniziare e Sara ovviamente è elettrizzata ed emozionata.

Sensazioni, emozioni?

Provo un misto di emozione, tra incredulità di essere riuscita ad arrivare a questo obiettivo che sembrava così lontano e così impossibile, al timore per una trasferta comunque impegnativa, a quello della gara; poi agitazione, ansia. Insomma tutte quelle cose che si provano in situazioni come queste, credo.

In certi momenti veramente perdo un po’ il controllo della situazione perché è anche un viaggio impegnativo dal punto di vista logistico, specialmente quando uno ha i cavalli; ma anche per l’immensità del viaggio che è molto lungo e per tutte le  complessità legate al covid.”

Dopo le belle paralimpiadi a Londra e quelle meno fortunate a Rio, che ti porti a Tokyo come bagaglio d’esperienza?

“Londra è stata una bellissima esperienza, è stata la prima paralimpiiade ed è stato come risvegliarsi da un sogno bellissimo che è divenuto realtà. Rio sappiamo tutti come è andata. Non è stata una esperienza bella ma successivamente sono arrivati i due ori mondiali che credo mi abbiamo scrollato di dosso il trauma di Rio…  Almeno sulla carta perché nella realtà spesso mi torna alla mente quella cosa (la sua cavalla fu squalificata dopo una visita veterinaria con una decisione alquanto discutibile e che precluse a Sara di gareggiare ndr) ed ho sempre paura che qualcosa vada storto nelle questioni  in cui non posso avere il controllo; come successo appunto allora. Quindi spero di arrivare quanto prima all’ingresso nel campo gara perché vorrà dire che quella pagina è definitivamente chiusa. Che Rio è ormai lontana e che ora siamo a Tokyo per dare tutto il nostro massimo”

Quali sono le tue aspettative?

“Se dicessi che vado solo per partecipare e non spero in una medaglia non direi il vero.  La speranza di una medaglia ce l’ho, ci spero… Credo sinceramente che l’oro sia assolutamente irraggiungibile, perché in questo anno post covid, tra le altre cose, dopo le nuove gare c’è stata una ragazza americana che ha fatto il record del mondo di punteggio nella mia stessa categoria. Io dunque dentro di me spero in un bronzo… se poi arrivasse l’argento… Ma sarà difficile. Negli ultimi mesi sono usciti dei cavalieri, che in passato avevo anche battuto, che però hanno migliorato notevolmente le loro percentuali. Sarà dura ma io cercherò di mettercela tutta: l’unica cosa che non voglio rimproverarmi e di non aver fatto tutto il possibile, di non aver dato tutto quello che potevo dare. Nel momento in cui uscirò dal campo gara con la sensazione di aver fatto tutto quello che potevo mi riterrò già contenta. Ovviamente la medagli resta un sogno, mi manca una medaglia paraolimpica mi manca e la sogno. Non so quanto sarà possibile, ma sarebbe un sogno che diventa realtà.”

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