Il Governo ferma le attività produttive non essenziali

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Stasera ha parlato il presidente del consiglio Conte annunciando nuove misure per combattere il contagio: la fermata delle attività produttive del paese che non interessano servizi essenziali e che non servono al suo sostentamento.

Ecco in linea di massima quello che ha detto Conte.

“Ho scelto di non minimizzare. Di non nascondere la realtà che è sotto i nostri occhi. E’ la crisi più difficile che stiamo vivendo dal secondo dopoguerra.

Siamo chiamati a misurarci con immagini che ci feriscono. Rimarrà tutto impresso nella nostra memoria anche quando tutto questo sarà finito. Questi decessi per noi non sono solo semplici numeri,quelle che piangiamo sono persone, sono storie di famiglie

Le misure sin qui adottate richiedono tempo. Dobbiamo continuare a rispettare tutte le regole, con pazienza, responsabilità e fiducia.

Sono misure severe. Non è facile, ma non abbiamo alternative. In questo momento dobbiamo resistere,perché solo in questo modo riusciremo a tutelarci. Il nostro sacrificio di rimanere a casa è minimo rispetto al sacrificio di altri cittadini che sono nei luoghi cruciali e rischiano tanto, penso a medici, infermieri, forze dell’ordine, alle forze armate, ai commessi, ai farmacisti,ai lavoratori dei servizi pubblici e dell’informazione. Donne ed uomini che non stanno andando solo a lavorare ma compiono un atto di amore nei confronti dell’Italia intera.

Oggi il Governo ha deciso di compiere un altro passo. Chiudere nell’intero territorio nazionale ogni attività produttiva che non sia indispensabile a garantirci beni e servizi essenziali. Abbiamo lavorato tutto il  pomeriggio per stilare una  lista dettagliata in cui indicare le filiere produttive dei servizi di pubblica utilità, per il funzionamento della nazione.

Rimarranno aperti supermercati e alimentari e generi di prima necessità. Nessuna restrizione sull’apertura dei supermercati. Non c’è bisogno di creare code per accaparrarsi gli alimenti

Continueranno ad essere aperte farmacie, servizi bancari, postali, assicurativi. Assicureremo i trasporti, ed anche le attività accessorie a quelle consentite, essenziali.

Consentiremo per il resto solo lo svolgimento del lavoro in smartworking; consentiremo le attività produttive considerate rilevanti.

E’ una decisione non facile che ci predispone ad affrontare la fase più acuta del contagio, per contenere il più possibile la diffusione dell’epidemia.

L’emergenza sanitaria si sta tramutando in piena emergenza economica, ma a voi tutti dico che lo stato è qui.  Il governo interverrà con misure straordinarie che consentiranno a tutti di rialzare la testa.

Se dovesse cedere –ha detto riferendosi alle misure intraprese per il contenimento del contagio – anche un solo anello, questa barriera di protezione verrebbe meno. Quelle misure che oggi sembrano un passo indietro domani ci faranno prendere la rincorsa per tornare nelle piazze, a lavoro, negli uffici, tra i parenti.

Non rinunciamo al coraggio ed alla speranza nel futuro. Uniti ce la faremo”.

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