Si presenta a Barga, alla Fondazione Ricci, “La storia di San Cristoforo”

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Sabato 23 giugno 2018, alle ore 17,00, sarà presentato a Barga, alla Fondazione Ricci in via Roma, il libro del prof. Stefano Borsi “Storia di San Cristoforo – Origine e diffusione di un culto tra mito e realtà”. L’ultima fatica storica letteraria del Professore, nato a Lucca nel 1956, che vive a Roma, insegna Storia dell’Architettura all’Università degli Studi della Campania, ma possiamo anche definirlo barghigiano, perché qui viene spesso alla sua casa in via del Giardino.

Il libro, più di trecento pagine, che ha visto luce nel 2017, per la Casa Editrice Libria di Melfi, nella Collana Mosaico, nel cui comitato scientifico, oltre a Borsi, annovera Mario Pisani, Paolo Portoghesi e Nasrine Seraji, si può collocare nel solco tracciato da un simile lavoro che lo stesso Borsi attuò nel 2009 “Le origini di Barga e il culto di San Cristoforo”, che allora destò interesse negli ambiti culturali italiani e anche barghigiani. Parimenti lo sarà anche quest’opera, improntata all’indagine storica sulla figura di San Cristoforo, cui si lega l’eccezionale culto del popolo di Barga, che fin dai primi secoli dopo il Mille lo elesse patrono con San Giacomo Maggiore, con il tempo a seguire, il Santo gigante rimanendo da solo ad ascoltare le invocazioni della Comunità.

Oltre alla figura del Santo, Borsi ci intrattiene sulle possibili particolarità del suo culto a Barga, presa come area a campione nel suo studio assieme ad altri luoghi, inoltre sulla complessiva e complessa evoluzione del monumento, il Duomo, anche dal punto di vista religioso. Vedi QUI

È quella di San Cristoforo una misteriosa presenza nella vita della Chiesa Cattolica italiana ed europea, che Borsi analizza attentamente sulle fonti e memorie che ci portano a lui o che ci aiutano a indagarne un presunto percorso conoscitivo, riuscendo a renderla meno impenetrabile, seppur di lui resti l’enigma di una precisa biografia.

Peraltro possiamo dire che il giorno scelto per la presentazione del libro non è assolutamente casuale, infatti, cade il 23 giugno una delle date più importanti per il San Cristoforo e la chiesa, il Duomo di Barga, a lui dedicato.
Entrando nei fatti, possiamo leggere nella Visita Pastorale nel Vicariato di Barga, eseguita nell’agosto dell’anno 1802 dall’Arcivescovo di Pisa Monsignore Angiolo Franceschi, appunto, un chiaro riferimento alla vita della chiesa maggiore di Barga, il Duomo, che avvenne proprio in questo giorno 23 giugno.
Leggiamo da quella visita:
“Visitò l’Altare maggiore (a San Cristoforo) che è di legno alla Romana che per antichissima tradizione si crede consacrato egualmente che la chiesa, della quale se ne solennizza l’Anniversario il 23 GIUGNO di ciascun anno, e bene.”
Ci pare chiaro, che sin dai tempi più remoti, il Duomo dedicato a San Cristoforo (ma anche a San Jacopo) e l’altare centrale dedicato al Santo gigante, ebbe i divini crismi nel giorno 23 giugno, vigilia di una scadenza molto indicativa per la vita della Chiesa, cioè la Festa di San Giovanni, che la tradizione presenta molto ricca di significati.
Tra l’altro, circa la vita del Duomo di Barga, si vadano a leggere gli studi di Raffaele Savigni, pubblicati in questi anni passati negli atti dei convegni di studi che si tengono a Castelnuovo Garfagnana e vedremo che la chiesa barghigiana, dedicata a Santi Cristoforo e Jacopo, è citata in documento dell’anno 1267 (Archivio Arcivescovile di Lucca) appunto, come costruita circa la fine del secolo XII.
Crediamo possibile che quella “antichissima tradizione” circa la consacrazione della Duomo, rilevata nella Visita Pastorale dall’Arcivescovo Franceschi, provenisse sin dalla fondazione della nuova chiesa di Barga e come tale, nel giorno 23 giugno, si fosse mantenuto nei secoli a seguire.

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