Ecco il progetto “Celiachia”, per migliorare l’erogazione di pasti senza glutine nelle mense scolastiche

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Il Dipartimento della Prevenzione di Lucca, diretto da Alberto Tomasi, coordina un impegnativo progetto di miglioramento delle attività connesse alla preparazione e somministrazione di pasti senza glutine per i bambini e ragazzi affetti da Celiachia nelle mense scolastiche pubbliche.

In base ad un progetto regionale, le Aziende sanitarie, attraverso i Dipartimenti di Prevenzione, metteranno infatti a disposizione dei Comuni aderenti risorse complessive per un totale di circa 930.000 euro, per attivare interventi specifici nelle mense scolastiche, indirizzati a: realizzare la separazione spaziale di locali/zone e attrezzature/strumenti; rinnovare o acquisire attrezzature e strumenti ad uso esclusivo (utensili, macchine per il pane, ecc.); acquistare contenitori ad uso esclusivo e correttamente etichettati e contenitori monoporzione; migliorare la corrispondenza del menu offerto ai celiaci al menu comune (integrazione del menu); implementare l’utilizzo di alimenti naturalmente privi di glutine e migliorare le caratteristiche organolettiche del pasto per i soggetti celiaci.

I Dipartimenti di Prevenzione dei vari ambiti territoriali integreranno questi interventi con azioni informative nei confronti dei celiaci, dei loro familiari e degli operatori del servizio di ristorazione, volte a sostenere il cambiamento a favore di una dieta senza glutine, da mantenere nell’ambito di corretti stili di vita; moduli di formazione professionale e di aggiornamento rivolti agli operatori addetti alla preparazione e somministrazione dei pasti.

L’ammontare totale del finanziamento destinato ai Comuni presenti nel territorio della ex Azienda USL 2 di Lucca è pari a 53.673,38 euro. Per accedere al finanziamento i Comuni dovranno inviare una domanda di partecipazione, rispondere ad una indagine conoscitiva sulle attività di preparazione e somministrazione di pasti senza glutine nella ristorazione scolastica e presentare un progetto con l’ipotesi di utilizzo del fondo.

La celiachia è una malattia su base immunitaria che causa un’intolleranza permanente al glutine, sostanza proteica presente in molti cereali, fra cui il frumento, base di piatti tipici della cucina mediterranea. In Italia ne è affetta 1 persona su 100 circa, ma sovente la malattia non presenta sintomi tipici, di conseguenza non è diagnosticata.

I celiaci riconosciuti in Toscana, al 31 dicembre 2015, sono oltre 14mila (4.086 maschi e 10.270 femmine).

È considerata una malattia sociale. Le problematiche che ruotano intorno alla persona con celiachia sono legate ad aspetti di natura medica e clinica da un lato e ad aspetti attinenti alla qualità della vita dall’altro. Una rigorosa dieta senza glutine, infatti, è l’unica terapia che garantisce al celiaco di poter condurre una vita in salute, priva dei sintomi e delle complicanze tipiche della malattia.

La gestione della dieta può essere semplice in un ambiente casalingo, in cui quantità di alimenti manipolati e varietà delle preparazioni culinarie sono limitate. Non altrettanto accade nella vita sociale e nella ristorazione fuori casa a cui il celiaco non può accedere con totale sicurezza.

La legge 123 del 4 luglio 2005 (“Norme per la protezione dei soggetti malati di celiachia”) dispone che le Regioni favoriscano il normale inserimento dei celiaci nella vita sociale attraverso un accesso sicuro alla ristorazione collettiva; nelle mense delle strutture scolastiche e ospedaliere e nelle mense delle strutture pubbliche devono quindi essere somministrati, su richiesta degli interessati, pasti senza glutine. In linea con la normativa, il sistema sanitario toscano è da tempo impegnato a rispondere ai bisogni dei soggetti celiaci, promuovendo la conoscenza della celiachia da parte della collettività e cercando di migliorare la qualità della vita del celiaco e della sua famiglia in tutti i contesti di vita.

Per il raggiungimento di tale obiettivo, e in adempimento alle legge 123 del 2015, la Regione Toscana ha destinato risorse per la realizzazione di interventi finalizzati a garantire e migliorare l’erogazione dei pasti senza glutine nelle mense scolastiche delle strutture pubbliche e favorire sempre di più il normale inserimento nella vita sociale di bambini e ragazzi celiaci. Per implementare l’iniziativa è stato firmato un protocollo da Regione Toscana, Anci Toscana e Aic (Associazione italiana celiachia) Toscana, per individuare e attuare le modalità operative più efficaci dirette a promuovere la massima partecipazione dei Comuni toscani, divulgando nella maniera più ampia possibile tutte le attività tra i celiaci, le loro famiglie e la popolazione in generale.

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