La vicenda dell’ospedale unico torna in auge dopo la conferenza zonale. E Bonini risponde a Gaddi

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Come letto sui giornali, dove indubbiamente l’informazione è stata riportata evidenziando in particolare alcune posizioni, si è svolta il 2 dicembre a Castelnuovo la riunione dell’articolazione zonale dei sindaci che ha ripreso a parlare del tema dell’ospedale unico. Questo dopo l’incontro, richiesto da tempo, che i sindaci della Valle hanno avuto lo scorso 30 novembre con il Governatore della Regione Toscana, Enrico Rossi, per avere assicurazioni sulla realizzazione del nuovo ospedale. Incontro dove Rossi ha ribadito che la Regione prenderà in considerazione il nuovo ospedale unico solo se i sindaci della Valle non saranno su questo progetto divisi come sono adesso.
Ieri, tre le altre cose riportate, le dichiarazioni del sindaco di Castelnuovo Gaddo Gaddi che imputerebbe al sindaco di Barga, la responsabilità di voler far cadere il progetto ospedale unico, perché non convinto della strada decisa dall’articolazione zonale nei mesi scorsi, ovvero l’area del Piano Pieve per realizzare il nuovo ospedale. E quindi essendo artefice in prima persona delle divisioni.
Così abbiamo sentito, anche su questo oltre che sui fatti dei giorni scorsi che cosa ne pensa proprio il sindaco Marco Bonini.
“L’unica responsabilità che veramente mi prendo è quella di aver sempre sostenuto che quel che veramente conta è di dotare la Valle del Serchio del migliore servizio ospedalieri possibile, in grado di rispondere alle esigenze di tutti”.
“Per questo, proprio per garantire la sanità migliore – aggiunge il primo cittadino Bonini – chiedo a tutti i sindaci della valle del Serchio di fare una attenta riflessione sulle prospettive future dell’ospedale unico. Cercare tutti insieme di riaprire un ragionamento che vada verso la difesa dei diritti sanitari di tutti i cittadini della Valle del Serchio e nel frattempo, tutti insieme, difendere i nostri due ospedali. Solo così si può ottenere l’unità”.
Bonini punta il dito anche sulla stessa riunione dell’articolazione zonale di lunedì 2 dicembre, alla quale non ha preso parte perché impossibilitato da un impegno improrogabile: “E’ stato veramente scorretto l’aver inserito all’ordine del giorno la discussione sul nuovo ospedale (che non era prevista visto che si sarebbe dovuto parlare esclusivamente di tematiche sociali) solo la stessa mattina del 2 dicembre, all’ultimo momento. Credo che la comunicazione di un punto così importante avrebbe dovuto essere resa nota con
largo anticipo vista l’importanza del tema trattato”.
“Da quello che si legge e che qualcuno vuole fare apparire – continua poi Bonini – sembra che la riunione con Rossi abbia risolto tutti i problemi e che l’unico elemento sul tavolo per la realizzazione dell’ospedale unico sia di trovare una unità di intenti che solo il sindaco di Barga non vuole. Intanto è bene ribadire che sulla localizzazione difesa dai sindaci della Garfagnana non solo Barga non si trova d’accordo, ma tutti i comuni della Media Valle. La divisione è insomma ben più ampia. Tanto è vero che proprio nell’incontro con Rossi dai sindaci della Media Valle è stata prospettata la possibilità di richiedere l’uscita dal distretto socio-sanitario della Valle del Serchio se l’ospedale si andrà realizzare in un luogo che non garantirà servizi adeguati ai cittadini della Media Valle, che sono la maggioranza della popolazione.
Una localizzazione, quella del Piano Pieve, che anche lo stesso Governatore Rossi ha giudicato provocatoria nei confronti della Media Valle del Serchio proprio per l’ubicazione decisa che sposterebbe ancora più a nord l’unico ospedale esistente rispetto agli attuali e quindi una scelta non certo baricentrica”.
E a proposito della divisione che metterebbe a rischio il progetto ospedale unico Bonini aggiunge che lo stesso Governatore Rossi ha anche offerto un’altra strada per arrivare a risolvere il dilemma:. “Ha infatti detto – prosegue– che sei i sindaci non troveranno un punto di unione, potrebbe essere la stessa Regione a decidere la scelta migliore per realizzare il nuovo ospedale. Potrebbe essere la carta per risolvere ogni dilemma. Alternativa che però la Regione avvierebbe solo se venisse ritirata la deliberà già presa per l’ubicazione al Piano Pieve”.
Comunque – conclude il sindaco – fa amarezza constatare che ora si fa appello all’unità della Valle quando fino agli ultimi sviluppi si è fatto il possibile per dividere, si è fatto il possibile per prendere una decisione affrettata e non condivisa invece di ragionare meglio sulle prospettive future di utilizzo del nuovo ospedale a seconda di dove venisse realizzato; forti di uno strumento di voto in seno all’articolazione zonale che ribadisco è una grossa anomalia”.
Anomalia che Bonini intende risolvere avendo già chiesto, ha detto, la modifica del regolamento di voto: “Perché non è possibile che su scelte importanti come queste il meccanismo si privilegi una parte del territorio che non rappresenta davvero la maggioranza della popolazione.
Ma il sindaco interviene anche su un’altra vicenda spesso rilanciata, indubbiamente ad arte, non ultimo da un foglio di informazione castelnovese, in queste settimane: “E’ l’ora di finirla con le voci che con l’alluvione del 20 e 21 ottobre la zona di Mologno dove dovrebbe sorgere l’ospedale è stata allagata.. E’ vero che l’area di Mologno è stata interessata da frane, come buona parte del territorio della Valle, ma l’area individuata per l’ospedale non ha subito alcun tipo di allagamento”.

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