Per il nuovo Conservatore di Casa Pascoli

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La prossima presentazione del “Lessico critico pascoliano” edito dall’editore Carocci (ed.2023) e curato da Marino Biondi e Giovanni Capecchi mi dà l’occasione per alcune riflessioni.
Nelle premesse e introduzioni a questa pubblicazione si parla di una opera scientifica, i cui lemmi sono curati dai migliori studiosi di Pascoli che ne analizzano il significato, che ha lo scopo di utilità e approfondimento rivolto non solo agli specialistici e addetti, ma è soprattutto utile al mondo della scuola e all’università e uno strumento utile alle giovani generazioni.
Questa opera, così come tutti gli studi successivi al 2014, devono molto alla messa in rete delle “carte di Giovanni Pascoli” nel sito denominato “Giovanni Pascoli nello specchio delle sue carte”, operazione curata dalla Soprintendenza archivistica della Toscana con la supervisione di Diana Toccafondi.
Casa Pascoli, di proprietà del Comune di Barga, è il bellissimo scrigno culturale che contiene l’archivio del poeta. La sua affidataria e la sua conservatrice è stata, dopo la morte di Giovanni Pascoli, la fida sorella Maria che ha dedicato l’intera esistenza alla sua custodia.
È stata anche la prima ordinatrice dello stesso archivio, passato alla sua morte ad altri studiosi che ne hanno revisionato e perfezionato la sistematizzazione.
Casa Pascoli e i suoi contenuti sono stati affidati dal Comune di Barga per oltre 40 anni al dottor Gian Luigi Ruggio che ne ha assunto meritatamente il ruolo di Conservatore, ruolo oggi vacante dopo la sua morte (2019). La Fondazione Giovanni Pascoli, costituita nel 1998, si occupa attivamente della tutela e della valorizzazione del patrimonio culturale lasciato dal grande poeta italiano e prova ne è questa bella pubblicazione fortemente voluta dal suo Presidente Alessandro Adami.
Tutto ciò premesso, le mie riflessioni mi indirizzano ad alcune parole chiave che vorrei evidenziare: opera scientifica, studiosi di Pascoli, rivolta alle giovani generazioni; inventario e archivio delle carte pascoliane; Casa Pascoli e suo archivio; custodia, conservazione, divulgazione.
Bene, se questa fosse una equazione matematica ne verrebbe fuori un nome molto conosciuto a Barga e non solo: Sara Moscardini.
Sara Moscardini, curatrice in questo “Lessico” del lemma “Immagini”, storica e archivista, ha fin dal 2013 collaborato con la Soprintendenza Archivistica della Toscana per il riordino e l’inventariazione delle carte di Giovanni Pascoli.
La sua professionalità, data dalla doppia laurea in Beni culturali (2010) e in Storia e civiltà (2014) e dalla specializzazione come archivista (2011), i suoi numerosi studi e pubblicazioni, oltre che le molteplici conferenze di argomento pascoliano, la rendono professionalmente adatta alla qualifica dell’incarico di nuovo Conservatore di Casa Pascoli.
Oltre alla sua professionalità, alla quale affidare una memoria così importante, sono lo spirito e l’animo con cui Sara Moscardini da tanti anni come addetta culturale dello stessa Fondazione Pascoli, perpetua la memoria del poeta e di sua sorella Maria. Definirla appassionata è poco: Sara Moscardini vive Giovanni e Maria come suoi grandi amori ed ha dedicato allo studio delle loro carte larga parte della sua attività professionale.
Non sto a citare le molte pubblicazioni, tutte di elevata qualità, ma vorrei sottolineare lo spirito con cui sono fatte: rendere viva e attuale la memoria di Pascoli; e chi meglio di una giovane studiosa, animata da questo sentimento, per accompagnare anche le giovani generazioni di studiosi e ricercatori alla scoperta del patrimonio artistico-culturale del grande poeta?
Per tutti questi motivi appoggio decisamente la sua candidatura a Conservatore di Casa Pascoli già proposta da queste pagine nell’edizione cartacea, sia da Vincenzo Pardini che dallo stesso direttore Luca Galeotti.

 

Cristiana Ricci

Presidente Fondazione Ricci

Commenti

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  1. Assolutamente d’accordo, se l’incarico è onorifico. Come non sottoscrivere l’invito dell’arch. Ricci?

    Se invece l’incarico viene retribuito, non si può prescindere da una selezione pubblica. Non ci possono essere acclamazioni…

    • Marco Tortelli


      Non sono un esperto (chiedo lumi a chi ne sa di più), ma credo debba esserci selezione pubblica solo se l’incarico fosse alle dipendenze dirette di un ente pubblico. Cioè, ad esempio, se il conservatore fosse dipendente del comune di Barga. Personalmente, non ho nessuna idea di come funzioni la gestione di Casa Pascoli sul piano burocratico con la Fondazione Pascoli ecc… e quindi non saprei nemmeno dire se quello del conservatore si configurerebbe con un incarico pubblico.


  2. Like we say in the USA, this is a “non-brainer”. Sara has all the qualifications for the job. Her knowledge on Pascoli, her pasion for history, archives, stories and writing, her intelligence, her professionalism, her young spirit, character and energy, and her joy for sharing makes her the best candidate for the curator position. If I was able to vote, I will vote for her without any doubts. She will bring the Casa Pascoli to the next level and will create a love for Pascoli’s memory with actual young and future generations.


  3. Nessun ‘plebiscito’ ad hoc. Che si acceda per pubblico concorso.

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