I nuovi valdesi di Barga

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BARGA – Nel panorama delle religioni presenti in Valle del Serchio, l’aumento dell’emigrazione ha sicuramente favorito l’arrivo di nuovi culti, ma pochi sanno che il secolo scorso ha visto una forte e radicata presenza evangelica, soprattutto nelle zone montane di Barga e Coreglia. Una presenza di Valdesi in particolare, che risale a più di 140 anni fa e che è stata molto forte nelle zone di Renaio, nel comune di Barga e di Piastroso, nel comune di Coreglia.

Oggi in Valle del Serchio c’è anche un’altra comunità evangelica a Pieve Fosciana; un’altra piccola presenza protestante anche se non valdese. Ma la chiesa valdese in Valle continua ad esserci anche se ridotta a pochi praticanti.

Renaio, Tiglio e  Piastroso erano i centri più importanti dove vivevano molte famiglie valdesi. La presenza documentata lungo queste valli risale al 1879. La montagna di Barga contò decine e decine di famiglie appartenenti alla Chiesa Evangelica Valdese. Il massimo splendore della comunità valdese risale al periodo fra le due guerre mondiali, dove si arrivò a contare qualche centinaio di praticanti. Oggi di quelle famiglie ci sono ancora in vita i nipoti ed i discendenti, ma nessuno professa più questa fede, almeno non in modo attivo. “In realtà ogni tanto c’è ancora qualcuno in questa Valle che scopriamo essere valdese anche se non più praticante. Lo veniamo a sapere spesso perché i parenti ci contattato, in caso di morte, per richiedere la presenza del Pastore. Sono comunque discendenti delle vecchie famiglie valdesi delle comunità di  Piastroso  e Renaio. Molti sono stati valdesi, ma non praticano e non frequentano da anni.”

A parlare sono Silvano Mannori e Andrea Salvoni, pensionato il primo, docente alle superiori di Barga il secondo. Gli unici due valdesi oggi presenti nella valle. Sono  valdesi di nuova generazione in quanto hanno incontrato questa fede non molti anni orsono; provenendo entrambi dalla religione cattolica in cui erano membri attivi. Non sono legati alle famiglie valdesi della montagna, ma la loro religione è forte e così il loro impegno.  Sono loro che oggi portano avanti in modo attivo la presenza valdese in questa terra ed anche la sua storia.

Silvano ed Andrea portano oggi a due il numero dei valdesi attivi e professanti in questi territori… un numero che potrebbe presto salire a tre, visto che Andrea vorrebbe battezzare la sua bimba Nora. Potrebbe essere il prossimo settembre e la cerimonia potrebbe avvenire proprio nel cuore della storia valdese barghigiana: a Renaio.

“Nel 2018 organizzammo una bella festa di memoria valdese a Renaio che è servita a far conoscere questa storia, ma anche a far conoscere questa chiesa alle nuove generazioni. Poi ci sono stati questi anni di guado e di isolamento che non ci hanno permesso di proporre nuovi momenti di incontro, ma vorremmo riprendere ad organizzare appuntamenti più regolari – ci dice Silvano mentre Andrea prosegue –  Quanti siamo in provincia di Lucca e dintorni? Bisogna distinguere tra i membri iscritti ed i praticanti che sono circa 35 e non sono solo della provincia. Sono persone che sono sparse sul territorio; noi a Barga, poi alcuni a Lucca, altri a Calci o a Valdottavo e così via…”

Ma come si sono avvicinati, loro che erano cattolici praticanti ed attivi, al culto evangelico valdese?

“Avevo 17 anni – dice Andrea Salvoni – ero un cattolico progressista di sinistra anche molto impegnato quando ho avuto i primi contatti con il mondo evangelico. Illuminante è stato poi conoscere il prof. Domenico Maselli  che mi ha portato in questa realtà. Mi sono battezzato a Lucca qualche anno fa”

“Per me il passaggio dalla religione cattolica dove anche io ero molto impegnato, ai valdesi – dice invece Silvano – è arrivato al termine di una lunga riflessione personale, di un lungo percorso finito il quale questa mi è sembrata la via giusta per me. Sono diventato valdese dopo aver scelto la chiesa protestante; perché ho saputo che Barga aveva una forte tradizione valdese. Così mi sono avvicinato al culto evangelico anche grazie all’incontro pure io con il prof. Maselli”

Quella valdese – dice poi Andrea Salvoni – è una chiesa  aperta alla modernità. L’incontro con Dio è nell’intimo della coscienza; è la fede personale. Non c’è una gerarchia; il pastore non è un sacerdote ma è solo colui che spiega la scrittura.

Perché non è proseguita sul territorio? La mancanza di un pastore in loco soprattutto quando massima era la diffusione del culto con diverse famiglie nella montagna ha sicuramente influito nell’abbandono del culto da parte delle famiglie; poi questa è una chiesa che fa testimonianza, ma non proselitismo e per questo forse non si è più diffusa.”

“Per noi del resto l’incontro con Gesù cristo è personale e non può essere mediato – conclude Silvano Mannori –  Basti pensare alle nostre famiglie che non sono valdesi. Lo siamo solo noi due. Ma ci piacerebbe parlare di questa chiesa agli altri e soprattutto ascoltare gli altri”.

Commenti

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  1. Glauco Ballantini


    Nel luglio 2018 fu una bellissima giornata che ricordo sempre con piacere. Grazie per avermi invitato.

  2. Serena Degl’Innocenti


    Sono membro della chiesa Battista di Firenze e villeggiando a Barga a fine anni sessanta frequentavo la comunità di Renaio e ricordo Enrico Marchi che mi raccontava le storie della valle. In quegli anni c’era una fiorente gioventù nelle chiese evangeliche della Toscana e a Renaio facevamo i nostri incontri. Ero presente nel luglio del 2018 e se organizzate di nuovo tornerò.

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