A proposito della vecchia mulattiera del Candino

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Al direttore del Giornale di Barga,

a chi compete mantenere viva la storia dei nostri posti? Delle vecchie mulattiere, dei sentieri di un tempo?

In località Lato a Barga c’è via Mazzoni, un tempo era anche quella via Lato che va sempre più scomparendo soprattutto nel punto in cui la strada lascia il posto ad una mulattiera. Chi non è più tanto giovane ricorda di quanto siano cambiati i nostri panorami e non fa eccezione la Località Lato dove ho vissuto e dove hai vissuto anche tu per tanti anni.

Anche se non so la storia di questa mulattiera so che è ora abbandonata, in certi punti franata o ostruita da tronchi d’albero. Meno di 60 anni fa era una strada bellissima, lastricata da pietre levigate e pulita. Portava dall’alta parte della valle di Corsonna ai paesi di Albiano e Castelvecchio. In fondo alla strada c’era un mulino bello e suggestivo davvero immenso con un pozzone pieno d’acqua (la prima cosa che vedevi quando arrivavi lì) alimentato da un canale che passava lì accanto. Anche una quarantina di anni fa anche su quella mulattiera si vedeva la presenza del “progresso”; c’era infatti poco sopra una discarica dove qualche incivile lasciava ferri vecchi, vetri, sedie rotte ed altro ancora… anche se c’era un bel cartello di divieto di scarico.

Ora comunque il mulino non c’è più. Molte parti sono ricoperte dai rovi ed altre sono crollate e il canale è asciutto e pieno di detriti.

Un peccato. Una volta questa zona era viva, vitale; i ragazzi di Barga d’estate a frotte ci passavano per andare a fare il bagno nel torrente Corsonna, poco dopo il mulino (forse anche tu ci sei stato?). Ora ad un certo punto della strada c’è un tratto fangoso che quasi impedisce di passare.

Dal ponte del Corsonna si risaliva e si arrivava in cima alla vallata dove si trovava la Madonnina della Moma che negli anni passati hanno anche rubato (fortuna che qualcuno l’ha rimessa).

Ora lì non so se ci si arriva con la strada tutta rovinata; quella mulattiera si collegava con la provinciale per Castelvecchio e proseguiva verso Albiano. Tanta gente di Albiano e Castelvecchio passava di lì un tempo per andare a Barga e quando c’era scuola anche i ragazzi. Chi ci passa ora? Credo poche persone. E’ una di quelle strade andate a sparire come tanti altri sentieri.

Sono curiosa: è segnalata su qualche guida turistica di Barga?

So, leggendo il Giornale di Barga, che il sentiero che parte dalla Vetricia e va verso il Lago Santo è stato riveduto in alcuni punti. Allora perché non farlo anche per questa strada e per altri vecchi sentieri?

Amo la mia Barga e anche se sto in un’altra città il mio cuore è rimasto lì; ho visitato tante città in Italia (non vado all’estero, c’è tanto da vedere qui…) e spero di vederne ancora tante altre quando sarà finita questa pandemia;, ma bella come Barga (anche se è così malmessa…), no.

E’ un peccato che non si riconoscano più i sentieri di una volta. Rimanendo in via Lato mi ricordo la strada che arrivava al tiro della forma e che iniziava lì dove ancora oggi c’è la Madonnina. Che fine ha fatto questo posto? Ci andavano in tanti una volta (forse anche tu ed i tuoi fratelli più grandi)

Ho scritto e riscritto questa lettera ed alla fine mi sono decisa e proprio quando l’ho fatto ho trovato alcuni articoli di altri giornali che parlavano della valorizzazione dei sentieri in altri comuni. Credo, a tal proposito, che tutto questo ci debba far riflettere su quello che ti ho detto e soprattutto sul valore di salvare la noistra storia, coinvolgendo anche l’Amministrazione comunale.

Grazie dell’attenzione

Anna Maria Casci

 

 

Cara Anna Maria, come potrei non ricordare la mulattiera che scendeva al Candino, le nuotate nelle gelide acque del Corsonna, dove c’era la cascata ed i più coraggiosi si tuffavano addirittura dalla vecchia passerella (poi crollata per le piene ed ora sostituita da un ponte robusto)? Come posso non ricordare il Mulino del Candino dove un tempo viveva la famiglia del Serchio Chiappa? Anche io mi ricordo il “pozzone”, ma mi ricordo anche l’odore della farina di castagne macinata (ci saranno ancora le vecchie macine tra i detriti?, oppure l’atmosfera del giorno in cui veniva macellato il maiale che era un giorno di festa…

Come non ricordare, soprattutto nelle sere d’estate, le genti della costa della Moma, di Albiano ed anche di Castelvecchio, che passavano da via Lato per scendere ed attraversare il torrente verso casa?

Lo ricordo benissimo e spesso lo sogno ancora tutto questo. I miei sogni sono spesso legati ai giorni dell’infanzia, a quei giorni ed i ricordi di quegli anni, di quei posti, della gente che lì viveva, sono vividi ed a volte mi fanno provare tanta nostalgia.

Spinto dalla tua lettera sono sceso nel Lato e sono andato a camminare in quei posti. Vero, il mulino ormai non c’è più; restano rovi e detriti e qualche muro; la sorte triste toccata purtroppo a tanti mulini lungo la Val di Corsonna che sono spariti da decenni oramai, insieme alla tradizione ed alla vita legarla ai ciclo delle castagne, della gente di montagna, che ora portano avanti in pochi.

La mulattiera non è messa benissimo, nel senso che non è bella liscia come quarant’anni fa, ma, credimi, l’ho trovata molto meglio che solo pochi anni fa quando era crollata in più punti e quasi impercorribile. Ora i punti franati sono stati ricostruiti anche se con il cemento, ma almeno la strada è aperta e sinceramente l’ho trovata anche meno ingombra di rovi rispetto a quello che mi ricordavo. Il sentiero si percorre con un minimo di attenzione e la zona intorno al Corsonna, per quel che mi ricordo del passato, è molto più pulita adesso che un tempo.

Ti voglio informare, tra le cose positive, che questa mulattiera è stata anche inserita tra i tracciati segnalati in una iniziativa presa dal comune e da alcuni volontari ed associazioni, per valorizzare gli antichi tracciati intorno a Barga. Qui passano due di quei sentieri, la “via della Liberazione” che arriva a Sommocolonia, segnalata con segnali rossi, e la via della Poesia che va a Casa Pascoli, segnalata in giallo.

Insomma, anche se non sarà come ai nostri tempi, ma quella mulattiera in qualche modo resiste e può tornare ad essere percorsa ancora se lo si vuole.

Hai ragione però su quello che pensi, ovvero che ci sia bisogno di salvare la nostra storia ed anche le nostre antiche strade quindi. Che ci sia bisogno di attenzione anche per questi tracciati che solo pochi decenni fa erano vie vitali e curate ed oggi spesso non esistono nemmeno più.

Spero che l’Amministrazione Comunale legga le tue riflessioni, che sono anche i  miei auspici e che si continui ad investire su un importante patrimonio come questo.

Lunga vita quindi ai sentieri che sono stati inaugurati lo scorso anno; lunga vita ad iniziative che verranno come questa; lunga vita anche alla manutenzione che però bisogna continuare a fare in queste strade… e lunga vita a te, che mi hai spinto a ritornare fino sulle rive del Corsonna ed a rivivere tanti momenti belli di un passato che condividiamo. Grazie, Anna Maria.

Luca Galeotti

Commenti

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  1. Ci sarebbe anche la mulattiera che porta a Sommocolonia la parte alta dopo la chiesetta è tutta rotta e ci sono piante nella strada, poi bisognerebbe impedire alle moto di passarci che finiscono di far saltare via le pietre già mosse.

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