‘Tutti i vivi all’assalto’. Riflessioni sul piano vaccinale

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Il Piano Vaccinale Anticovid emesso recentemente dal Commissario per l’emergenza Gen. di C.A.  Figliuolo,  di immediata attuazione, è strutturato  in maniera “militare” , con il metodo dei cosiddetti “ pilastri”.

  • Linea di Azione propria;
  • Risorse disponibili;
  • Loro miglioramento.

Poche slide, molto chiare, perfettamente intelligibili; si leggono bene e si comprendono ancora meglio. Val la pena di leggerlo, per conoscere come agiremo.  Al di la delle personali e legittime, sia chiaro, paure, timori, teorie, che quotidianamente ci vengono propagandate da un sistema mediatico a dir poco infame e malverso e squallido.

Ognuno è liberissimo di decidere e scegliere personalmente, ci mancherebbe. Ma la manipolazione e il condizionamento è palese e tangibile, purtroppo. Adesso non è più il tempo delle polemichine, delle negazionistiche opinioni; occorre uscire fuori dall’impasse e ci si esce solo con la vaccinazione. Chi non ci crede è legittimamente libero di scegliere; ma la sua scelta, personale e legittima, non può e non deve essere di intralcio alla volontà decisionale del paese.

Questo piano va attuato, subito; per Ripartire, per far ripartire il paese.

Altrimenti rimaniamo al palo, bloccati, fermi, in rapido affondamento Non possiamo più traccheggiare.

 

Torniamo al Piano: nei principi base, sono individuati la “capillarità” e la “spinta sulla distribuzione e somministrazione” . Questi sono a tutti gli effetti  le cosiddette “criticità”.

Il fatto di porli in bella vista e per primi, è un forte segnale di aver ben centrato il problema e della conseguente azione e volontà di affrontarlo e risolverlo!

Il Sistema paese.

E’ una delle altre criticità da affrontare e risolvere: qui se ne esce tutti insieme o si affonda tutti insieme.

La nave è già fortemente inclinata. Evitiamo che affondi! Tamponiamo la falla. Tutti al lavoro.

Occorre un impegno decisamente più forte, più “serio”, più determinato. E’ necessaria una maggior consapevolezza, un ulteriore senso di sacrificio (è dura per tutti… lo sappiamo, ma abbiamo scelte?). Non ci son alternative.

Tutto il personale medico e paramedico, con i supporti logistici, è chiamato a uno straordinario impegno personale per affrontare questa battaglia!

Devono tutti. senza discussioni, sentirsi parte attiva, dentisti, pediatri, medici di base, specializzandi, medici sportivi, pensionati, farmacisti e  chiunque sia abilitato!

Dobbiamo perseverare e potenziare questo aspetto. Occorre ancora uno sforzo suppletivo. Tutti coinvolti, tutti dentro la battaglia. Lasciam perdere le “primule” e le cazzate, perditempo e onerose. Usiamo quello che c’è, al meglio, e usiamolo subito!

Questo è il senso del Piano.

Nei fattori di riuscita o di successo sono individuati:

Efficace e puntuale distribuzione dei vaccini;

Costante monitoraggio dei fabbisogni e approvvigionamenti;

Incremento della capacità giornaliera di somministrazione

Obiettivo: entro settembre l’ 80% della popolazione vaccinata.

Bene; al di là delle chiacchiere adesso è tempo di agire, accettando purtroppo anche delle conseguenze, inevitabili, ma minimali. Occorre come scritto all’inizio: superare l’emergenza per far ripartire il Paese.

E’ fondamentale; dobbiamo far qualcosa, dobbiamo puntare a ripartire. La vaccinazione è lo strumento, al momento.

Per noi, per i nostri figli, per i nostri cari, per il nostro futuro; abbiam patito anche troppo. Usciamone!

Questa situazione, oggi, va affrontata come fece il Generale Reverberi (corsi e ricorsi della Storia) Comandante sul fronte russo della Divisione Alpina Tridentina, che per uscire dalla Sacca  tragica di Nikolajewka, emise il famoso ordine “Tutti i vivi all’assalto”

L’assalto fu in effetti una battaglia durissima ma riuscì e permise di mettere in salvo tre intere divisioni di italiani in ritirata.

Adesso come allora “Tutti i vivi all’assalto

 

Leggi il piano vaccinale: GenFigliuoloinazione

Commenti

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  1. Giovanni Verzani


    Giusto, certo; ma senza questo furore modello Arditi del Piave.
    Cerchiamo l’equilibrio in noi.
    Rimanendo in ambito militare,
    ricordo la calma che trasmetteva il Generale Angioni, Condor 1, a Beirut nel 1982.


    • lo ricordo bene anche io, c’ero.
      Ma davanti avevamo i Fedayn, non il Covid.
      La situazione è decisamente diversa, e peggiore.
      Non c’è tempo per la calma, ne han avuta anche troppa.
      Adesso è tempo di agire.

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