CoronaClub: il saturimetro, la spesa e i dubbi amletici

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Giorno 4 dall’esito tampone (giorno di quarantena 15

Oggi vi racconto una giornata diversa, variazione sul tema di questa ormai lunga quarantena senza fine che non è dato sapere se una fine, prima o poi, ce l’avrà o se alla fine della fine decideranno invece che la nostra fine sia quella di essere finalizzati a restare  “vitanaturaldurante” e, come dicono gli juventini, #finoallafine, a Renaio.

 

Le prove del saturimetro

Dato che da un paio di giorni ho l’affanno appena mi muovo come fossi un vecchietto di novantanove anni vicino o verso la fine di cui sopra, il buon dotto Valiensi ha sollecitato l’USCA ad una visita, ma prima ha voluto che mi sottoponessi ad una prova con il saturimetro. Ieri mattina infatti, con 94-93 di saturazione, sembrava che ormai fossi felicemente avviato verso una bella stanza, magari da condividere con qualche paziente russante o urlante tutta la notte, all’ospedale san Luca….

Inforcato l’aggeggio infernale  al dito medio (dal forte valore simbolico ndr), perché il mio indice dà i soliti segnati di vita di un sasso della Corsonna,  appena sveglio sono stato esortato a salire tre o quatto volte le scale, che per me, appena messo i piedi fuori dal letto rappresentava già una impresa fuori dal comune degna di essere ascritta ai record dei record. Comunque è andata ed il saturi metro, ed il mio affanno, si sono assai ben comportati… ho avuto delle puntate a 90 che lì per lì ho rischiato l’infarto per la paura, ma poi si è tutto stabilizzato sui valori soliti di questi giorni che sono sul 96

Comunque sia il buon Valiensi ha come detto richiesto una visita dell’USCA che ieri effettivamente c’è stata anche se solo, come ormai consuetudine, telefonica.

In pieno pomeriggio, mentre l’Atalanta stava prendendo una proverbiale scoppola dal Napoli (immagino per la gioia estrema del Nicola Autiero e dell’Augusto Rosiello e per la disperazione invece dell’edicolante Tatta Poli) ho ricevuto la fatidica telefonata di un medico dell’USCA che ha voluto sapere per filo e per segno come mi sentissi e che cosa stesse succedendo. Poi è arrivato il momento della seconda prova al saturimetro, ma il fatto che fosse ormai giorno pieno mi ha permesso di affrontare il percorso ginnico ricreativo di via delle Scale di sopra, in maniera più decorosa e senza vomitare pezzi di polmone per la via.

La saturazione si è mantenuta a livelli accettabili ed alla fine il medico sconosciuto dall’altra parte del telefono mi ha detto che, ormai passati diversi giorni da quando mi sono ammalato, pur essendo un po’ borderline – ma questa è un po’ l’essenza della mia esistenza –   dovrei averla sfangata. Mi ha promesso una nuova telefonata oggi  che aspetto quindi come l’arrivo della busta paga giusto per una nuova variazione sul tema della giornata…. Spero non mi chiami alle 15 come ieri perché gioca la Viola e son momenti delicati…

Stamani peraltro mi sono alzato in splendida forma, con 97 di saturazione stabile anche lungo via delle Scale e quindi forse, anche questa è andata

 

L’ordine e l’arrivo della spesa

Vivendo a Renaio e quindi lontano dai negozi di alimentari, il modo più efficace e che non costringa nessuno a fare chilometri e chilometri per sfamare me e Valeria, è affidarsi alla spesa online di Conad che riusciamo a fare ed a farci portare perché Annalisa, la vicina di casa, lavorando all’Upim, riesce a fare incastrare tutti gli orari alla perfezione ed a ritirare la nostra spesa al momento dell’uscita. Poi questo sistema permette di pagarla online e questo vuol dire non consegnare a nessuno i nostri radioattivi, infetti e pericolosi soldi che suonano quando li passi sotto anche al più miserevole dei metal detector.

Non vi dico però il casino iniziale in questi giorni per ordinare … non tanto per come è organizzato il sito che alla fine non è poi tanto male, ma per altri  impicci … quando arrivi al momento fatidico del pagamento con la carta di credito viene sempre fuori un putiferio… quando la carta non ha credito a sufficienza e quindi  va tutto a carte quarantotto, quando il maledettissimo sms di verifica non arriva perché d’improvviso i dati mobili del cellulare hanno deciso di andare in vacanza e di scioperare contro i disagi del covid-19 e quindi rimani bloccato lì. Insomma, dieci minuti ci vogliono per ordinare la spesa e venti per pagare….

Ora per fortuna il buon Giuseppe Santi della TIM ha attivato, tutto sulla parola, la fiducia e grazie alla tecnologia ed alle foto dei documenti inviate per whatsapp, una bella sim della TIM che a Renaio stranamente funziona in maniera assai egregia… non pensate di avere a disposizione la navigazione con i dati, ma almeno uno straccio di telefonata o un misero sms, se siete nei casini, riuscite a mandarlo sempre. Comunque i problemi di cui sopra sono notevolmente migliorati e quindi… grazie Giuseppe!

L’altro momento emozionante è l’arrivo della spesa che di solito la buon Annalisa lancia dal cancello e tu devi correre in fretta, ansimando, con i polmoni di cui sopra in mano, per evitare che le truppe gatte, oltre ai vari topini e piccole bisce che ogni tanto vi portano come trofeo, arrivino alla porta con in bocca un pezzo di fettina o una fetta di formaggio…

Valeria, e su questo non transige,  pensa comunque a tutto lo smistamento dei vari sacchetti della spesa. Lo fa in religioso silenzio e prendendosi tutto il suo tempo, come dovesse gestire gli ordini di un magazzino portuale grande come un capannone della KME.

Ogni volta però viviamo questo momento con un po’ di apprensione: la speranza, ogni è che stavolta il frigo si riempia  un bel po’… ma ogni volta poi alla fine rimaniamo a contemplare un frigo che resta desolatamente vuoto rispetto a quello che avremo voluto…  come spesso accade, facendo la spesa virtuale non si riesce mai a capire le esatte dimensioni o quantità di quello che si ordina… e così può capitare che l’ordine di quelle che pensavate essere un bel po’ di mele, per fare un bel dolce ed anche delle mele cotte, si riduca  nel reale a due misere melette.

 

I dubbi

Intanto, e con questo vi lascio alla riflessione,  oggi restano due o tre grandi dubbi amletici da svelare: ma quando verranno a farci i tamponi? Ci dobbiamo pensare noi o ci pensano… LORO?; e questa storia che ora si possono prenotare online riguarda solo il club dei sani o anche il club degli sfigati?

Il dubbio che rischia di farci passare notti insonni è poi quello dei ventuno giorni che quando ci arrivi anche se sei positivo puoi circolare libero come la pubblicità dei lines ultra.

“Nella circolare si sottolinea che le persone che, pur non presentando più sintomi, continuano a risultare positive al test molecolare per SARS-CoV-2, in caso di assenza di sintomatologia (fatta eccezione per ageusia/disgeusia e anosmia 4 che possono perdurare per diverso tempo dopo la guarigione) da almeno una settimana, potranno interrompere l’isolamento dopo 21 giorni dalla comparsa dei sintomi.

Questo criterio – precisa la circolare – potrà essere modulato dalle autorità sanitarie d’intesa con esperti clinici e microbiologi/virologi, tenendo conto dello stato immunitario delle persone interessate, nei pazienti immunodepressi il periodo di contagiosità può essere prolungato.”

Ma quindi, al i là che mi dovete far capire che cosa sono ageusia/disgeusia e soprattutto  anosmia 4, chi me lo dice che posso uscire? L’Azienda sanitaria che in questi giorni è sicuramente in grado di valutare velocemente caso per caso, con la dovuta chiarezza e tranquillità e di darti una risposta lampo e nei tempi previsti come ha sempre fatto? Oppure, dato che la risposta di cui sopra sicuramente non arriverà veloce come vorresti,  sei tu che ti strappi il pigiama di dosso come non ci fosse un domani e fuggi da casa a piedi (in macchina no perché ormai la batteria è andata) e vai a vivere, finalmente libero, nei boschi di Carpinecchio?

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