Al Sacro Cuore il sentito ricordo del Canonico Marcucci

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BARGA – Si è svolta domenica 13 settembre, presso la chiesa del Sacro Cuore, la commemorazione del canonico Enrico Marcucci (Barga 1871 – Barga 1960). Era conosciuto come “Il Dorme”, un soprannome che suona abbastanza strano ma che sin dall’ottocento fu attribuito al nonno dello stesso canonico e così rimase a tutti i Marcucci del ramo del Canonico, ma quando morì i giornali dell’epoca parlarono di lui anche come il “Santo di Barga” per la sua vita e per il suo esempio sacerdotale.

All’esterno della chiesa del Sacro Cuore il vescovo della Diocesi di Pisa mons. Giovanni Paolo Benotto,  ha celebrato la santa messa accompagnata dalla corale del Duomo di Barga diretta da Roberta Popolani.

Si è aperta così la commemorazione fortemente voluta dall’Arciconfraternita di Misericordia di Barga e dalla Propositura di Barga e che, nel sessantesimo anniversario della morte, ha riportato, come principale iniziativa realizzata già da qualche giorno, i resti del canonico  nella sua chiesa. Fino a poco tempo fa è rimasto infatti sepolto nel cimitero urbano di Barga, in un forno donato all’epoca dall’Arciconfraternita di Misericordia alla famiglia del defunto.

I suoi resti sono finalmente  arrivati nella sua chiesa e così è stato voluto anche per rendere onore a quello che era stato il desiderio del proposto di Barga mons. Lino Lombardi (1886-1965), espresso nel suo discorso funebre proferito in fronte alla sua salma nel Duomo di Barga sessantanni fa. La cosa non si era mai più realizzata, ma alla fine quel desiderio è divenuto realtà,  con i resti che ora riposano nel pavimento della chiesa e con una lapide che ne ricorda a tutti la figura e l’impegno anche nella realizzazione della stessa chiesa.

Tra le iniziative della giornata anche una mostra che ha ricostruito anche i passaggi della traslazione delle spoglie e poi la presentazione del libro di Pier Giuliano Cecchi (che ringraziamo per le foto) dal titolo “Il canonico Enrico Marcucci ‘Il Dorme’ riposa nella sua chiesa”, volumetto fatto stampare dall’Arciconfraternita nel sessantesimo dalla morte.

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