Luca Panzani con il barghigiano Francesco Pinelli, di nuovo nella mischia “tricolore” a Sanremo

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LUCCA –  Riparte dall’ottava posizione del Ciocco e dalla quinta nella classifica tricolore “Asfalto”, Luca Panzani, che questo fine settimana si tufferà di nuovo nel Campionato Italiano Rally in occasione del 65° Rallye Sanremo.

Il giovane lucchese, pilota ufficiale Hankook, sarà ovviamente al via con la Ford Fiesta R5 del Team BalBosca affiancato dal barghigiano Francesco Pinelli, con il preciso obiettivo di capitalizzare l’esperienza della prima uscita stagionale al Ciocco oltre che riportare a memoria le passate edizioni disputate della selettiva gara sul ponente ligure. Un lavoro molto da svolgere sugli pneumatici e sul set-up della Fiesta, con la quale c’é ancora da fare strada per trovare con essa il giusto feeling, quello che dovrà portare ad un ulteriore step di competitività.

Per Panzani, portacolori della Scuderia ART Motorsport, la gara sanremese, sarà un lavoro dunque su più fronti, da quello puramente sportivo, cercando di acquisire punti importanti per la corsa del tricolore asfalto, a quello di aspetto tecnico, curando lo sviluppo degli pneumatici Hankook da asfalto, che poi saranno messi a disposizione dei clienti sportivi del costruttore coreano. Un lavoro importante, che svolto sulle strade dell’entroterra ligure di ponente darà indicazioni importanti.

 

Se il Ciocco si è rivelato un rally selettivo – dice Panzani –  non sarà da meno il “Sanremo”, altra gara che amo, perché vi si respira ancora un’atmosfera . . . “mondiale”. Abbiamo due importanti compiti: da un lato quello di aspetto sportivo di andare a punti per l’economia del campionato, dall’altro quello lavorativo, cioè di proseguire con l’esperienza di sviluppo degli pneumatici da asfalto ed in questo le strade di Sanremo ci daranno davvero molte indicazioni. Ci sarà da lavorare sulla Fiesta, sul feeling mio con lei e per farla “dialogare” appunto con le coperture. Un lavoro minuzioso, che impone di “ascoltare” e tradurre ogni minima sensazione ai tecnici, per portarsi ai livelli degli altri competitor. Un lavoro duro, ma anche stimolante ed appagante. E, ripeto, mi ritengo assai fortunato ad essere stato chiamato io a farlo”.

Immagine allegata copyright free per uso editoriale (credit Massimo Bettiol)

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