Un incontro di preghiera per Mary Campbell

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“Cara Mary, abbiamo incontrato la dolcezza del tuo sorriso e la sincerità del tuo sguardo, quel tuo modo di guardarci dritto negli occhi, ma con delicatezza; ed il tuo modo di ascoltarci, come se ognuno di noi fosse unico al mondo in quel momento. Si capiva subito che tu c’eri: eri lì per una persona, per un popolo, per un’idea, per un bisogno, per un’amicizia, per un dovere che sentivi forte, per solidarietà e perché in altro modo non potevi fare e noi sentivamo il tuo stupore profondo per qualsiasi cosa e sentimento attraversasse la tua strada, la forza e la leggerezza con cui affrontavi i problemi e cercavi soluzioni. Sei ancora qui con noi, ma dovremo fare a meno di te e questo ci dispiace. Ci dispiace soprattutto non poterti e saperti sostituire in quei posti così lontani e disperati che tanto amavi. Certamente qualcuno prenderà il tuo testimone e andrà avanti, perché questa è la speranza e questo è ciò che vorresti. Non ci resta che ricordarti e portarti con noi come un’anima bella che abbiamo avuto la fortuna di incontrare e continuare a lavorare perché questo mondo diventi migliore. Grazie Mary gli uomini e le donne dell’Unitre di Gallicano con infinita riconoscenza”.

Questo, dopo alcune letture liturgiche e canti di salmi in arabo e un momento di preghiera, il messaggio letto mercoledì pomeriggio 14 marzo da uno dei rappresentanti dell’Unitre presenti nella chiesa del cimitero di Barga, dove il proposto e due monaci della comunità monastica cristiana Mar Musa hanno presenziato al ricordo di Mary Campbell.

In molti sono intervenuti. In diversi, con commozione, hanno ricordato il suo grande impegno nel sociale, anche nelle nostra zona, del suo modo di porsi difronte alle persone ed ai problemi, della sua capacità di rasserenare. Il primo cittadino ha ricordato il suo lavoro svolto nella Commissione Pari Opportunità in qualità di presidente, degli incontri con i ragazzi delle scuole e quelli con la popolazione; dei suoi resoconti dei viaggi nell’area del Kurdistan nell’est iracheno.

Una delle persone che partecipava alle lezioni di inglese di Mary ha aggiunto che la settimana scorsa era felice. Lo era perché aveva ottenuto tutti i permessi per raggiungere ancora una volta il Kurdistan, come aveva già fatto diverse volte in passato, per stare in mezzo a profughi e gente bisognosa di aiuto. Nella saletta della Misericordia di Gallicano aveva tenuto una lezione di 90 minuti, svolta con la solita serenità e gioia. Sapeva trasmettere tranquillità. Non perdeva mai la pazienza. Non alzava la voce. Colta ma umile, ti faceva sentire a tuo agio in ogni situazione. Educava all’accoglienza, alla solidarietà, alla disponibilità e stimolava a comprendere le difficoltà altrui. Ma insegnava anche ad ascoltare, cosa, oggi, sempre più difficile.

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Commenti

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  1. Carissima Mary,sarai sempre nel mio cuore,che tu, piu’ di chiunque altro hai saputo comprendere e confortare.

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