Nel 74° anniversario della battaglia di Nikolaevka

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A cura dewl Gruppo Alpini di Barga e con il supporto dell’Amministrazione Comunale, presso la piazza degli Alpini, lungo via Roma, si è svolta oggi la commemorazione del 74° anniversario della sanguinosa battaglia di Nikolaevka. Fu combattuta il 26 gennaio 1943 e fu uno degli scontri più importanti durante il caotico ripiegamento delle residue forze dell’Asse nella parte meridionale del fronte orientale durante la seconda guerra mondiale, a seguito del crollo del fronte sul Don dopo la grande offensiva dell’Armata Rossa iniziata il 12 gennaio 1943
Gli ultimi resti delle forze italo-tedesche-ungheresi, provate, oltre che dai combattimenti, dal gelido inverno russo, si ritrovarono ad affrontare alcuni reparti dell’Armata Rossa, asserragliatisi nel villaggio di Nikolaevka per bloccare la fuga dalla grande sacca del Don.
In quella battaglia persero la vita anche molti alpini italiani.
Già dalle prime ore del mattino, la colonna formata dalle truppe italiane in ritirata, cui erano aggregati diversi reparti delle altre potenze dell’Asse (specialmente tedeschi e ungheresi), venne fatta oggetto di un bombardamento da parte di quattro aerei dell’Armata Rossa.
Alla Tridentina, unica delle divisioni italiane ancora in grado di combattere, fu assegnato il compito di iniziare l’assalto al villaggio. Particolarmente significative durante questo attacco furono le azioni dei Battaglioni “Vestone”, “Verona”, “Valchiese” e “Tirano”. Malgrado lo sbandamento che truppe in ritirata avrebbero dovuto avere, gli italiani riuscirono a sostenere l’attacco dei sovietici maggiormente dotati di armi pesanti ed artiglieria. In serata si unirono alle forze all’attacco i battaglioni “Edolo” e “Valcamonica” e gli uomini della Tridentina, guidati dal generale Luigi Reverberi; riuscendo ad aprire un varco fra le linee sovietiche grazie all’impiego dell’unico carro armato tedesco ancora utilizzabile ed alla disperata lotta per sfuggire all’accerchiamento.
Le perdite italiane furono altissime, ma nonostante questo la battaglia rappresentò un successo poiché le truppe dell’Asse, pur decimate e completamente disorganizzate, riuscirono a raggiungere Shebekino il 31 gennaio 1943, località al di fuori della “tenaglia” russa. Il 16 gennaio 1943, giorno di inizio della ritirata, il Corpo d’Armata Alpino contava 61.155 uomini. Dopo la battaglia di Nikolajewka si contarono 13.420 uomini usciti dalla sacca, più altri 7.500 feriti o congelati. Circa 40.000 uomini rimasero indietro, morti nella neve, dispersi o catturati. Migliaia di soldati vennero presi prigionieri durante la ritirata e radunati dai sovietici in vari campi.
Solo una percentuale minima di questi prigionieri farà ritorno in Italia a partire dal 1945.
Proprio in ricordo del valoroso tributo degli Alpini durante la battaglia, oltre che del sacrificio di tutti gli alpini della nostra terra scomparsi nella campagna di Russia, è stata organizzata questa cerimonia.
Oltre all’alzabandiera ed alla deposizione di una corona di alloro, alla presenza del vice sindaco di Barga, Caterina Campani, gli alpini hanno voluto ricordare tutti i commilitoni del comune di Barga caduti non solo sul fronte russo, ma anche su tutti i fronti della Seconda e della Prima Guerra Mondiale, leggendo i loro nomi, con la risposta per ognuno: “Presente”.

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