Lo stato di salute della popolazione della Valle analizzato dall’università di Firenze

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L’età media, forse, non è ancora elevata come nel resto della Toscana, ma di sicuro in Valle del Serchio (Media Valle e Garfagnana) i tumori non sono la prima causa di mortalità e, comunque, almeno per quanto riguarda la popolazione maschile, sono in numero inferiore alla media regionale. A questa conclusione è pervenuta l’indagine epidemiologica sullo stato di salute delle popolazioni residenti nell’area della Valle del Serchio, condotta dal Dipartimento di Statistica ‘Parenti’ dell’Università di Firenze e presentata questa mattina (venerdì 18 marzo) a Palazzo Ducale, dal presidente della Provincia, Stefano Baccelli, dall’assessore alle Politiche ambientali, Maura Cavallaro e dal professor Annibale Biggeri, che per conto dell’amministrazione di Palazzo Ducale ne ha coordinato la realizzazione.

«La Provincia non ha competenze dirette in materia di sanità – ha commentato il presidente Baccelli – ma ha comunque voluto iniziare un percorso di approfondimento e di conoscenza. Questa ricerca è il punto di partenza di un percorso che vuole arrivare all’acquisizione di dati da mettere a disposizione di un sistema che coinvolga anche altri soggetti, istituzionali e non. Dati che permetteranno di poter effettuare scelte consapevoli per il territorio a ogni livello». «Questa iniziativa – ha spiegato l’assessore provinciale, Maura Cavallaro – accoglie le richieste che sono arrivate sia dai comitati dei cittadini, sia dagli amministratori locali, che sollecitavano una maggiore conoscenza degli eventuali fattori di rischio, legati all’inquinamento ambientale. Si tratta di un progetto, quindi, che rientra in una più generale politica di conoscenza delle condizioni sociali e ambientali del territorio provinciale che abbiamo sempre perseguito. La Provincia, in questo modo, si dota di uno strumento che, in futuro, sarà molto importante, anche per approfondimenti specifici».

Ad essere analizzati sono stati i dati relativi a tutti i 21 comuni della Valle del Serchio. Fra uomini e donne, si hanno risultati abbastanza diversi a seconda delle patologie. Nel periodo 2001/2006, per gli uomini, infatti, la causa maggiore di morte risulta essere l’infarto (CHD), mentre, rispetto alla media toscana, è, invece, inferiore il numero di morti a causa di un tumore. Diversa la situazione delle donne, che vedono nelle patologie alla mammella e all’apparato riproduttivo una delle principali cause di morte: un dato che, come sottolinea anche il professor Biggeri, fa pensare ad un gap culturale, legato a una ancora carente cultura della prevenzione. Nello stesso periodo di riferimento, la principale causa sono le malattie del sistema circolatorio sia per uomini sia per donne.

Confrontando i dati sulla mortalità della Garfagnana e della Media Valle, si nota che le cause coincidono per le due zone. Come prima causa per ambedue i sessi abbiamo le malattie del sistema circolatorio, seguiti dai tumori e dagli infarti. Le cause più frequenti sono in tutte e due le zone: per gli uomini, malattie del sistema circolatorio; malattie dell’apparato digerente; traumatismi e avvelenamenti e malattie dell’apparato respiratorio. Per le donne, invece, dopo le malattie del sistema circolatorio, vi sono i tumori, seguiti dai traumatismi e avvelenamenti e dalle malattie dell’apparato respiratorio. Il periodo preso in esame dalla ricerca va dagli Anni Settanta fino al 2006: in questo lasso di tempo, particolare interesse per gli studiosi ricopre il decennio 1996/2006, poiché ancora mai studiato. La Valle del Serchio è stata, quindi, analizzata globalmente e si è studiato come sia variata la mortalità assoluta e quella relativa per le diverse patologie. In tutto sono state classificate una quarantina di patologie ritenute significative.

Annibale Biggeri è professore ordinario di Statistica per la Ricerca Sperimentale presso la facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Firenze, nonché, fra le altre cose, direttore dell’Unità Operativa di Biostatistica dell’Istituto per lo Studio e per la Prevenzione Oncologica della Regione Toscana.

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