Piccoli comuni, ANCI e UNCEM pronti alla mobilitazione su patto stabilità, piccoli ospedali

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Si è tenuto ieri pomeriggio, presso la sede di Uncem Toscana, un incontro congiunto tra la Consulta dei Piccoli Comuni convocata da Anci e il Consiglio di Uncem Toscana per affrontare insieme le numerose problematiche che affliggono i piccoli comuni. Presenti in sede: Oreste Giurlani, presidente Uncem (Unione Nazionale Comuni Enti Montani) Toscana e Pierandrea Vanni, coordinatore Consulta Piccoli Comuni Anci e Sindaco di Sorano; molti i sindaci e gli amministratori locali collegati in videoconferenza.

Dall’incontro sono emerse diverse preoccupazioni, tra cui quella per il futuro incerto delle Società delle Salute, in quanto se dovessero essere confermate le linee tracciate dalla Regione, non si sa cosa avverrà dopo il loro superamento. C’è infatti il rischio che si crei un vero e proprio vuoto gestionale, con il rischio di riflessi molto negativi sul fronte dell’offerta dei servizi per i cittadini.

Altra forte preoccupazione riguarda i piccoli ospedali e i servizi sanitari sul territorio: “pur essendo pienamente consapevoli dei tagli pesantissimi alla sanità e quindi ai trasferimenti alle regioni – è stato ribadito dai presenti – non si può ritenere più accettabile nessuna ulteriore riduzione ai servizi ospedalieri montani”.

Un’altra questione affrontata è stata quella inerente alla gestione della bonifica, che è considerata una funzione fondamentale sul territorio: “qualsiasi forma di accentramento – hanno aggiunto – sarebbe certamente pericolosa e andrebbe a scapito del territorio. Fino ad oggi la gestione della bonifica ha infatti dato prova di buoni risultati, soprattutto nei territori montani”.

Se a tutti questi elementi si somma la pesante questione dell’applicazione del Patto di stabilità ai comuni, e per lo più la sua estensione anche ai comuni sotto i 5mila abitanti a partire dal 2013,

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emerge un quadro estremamente critico, anche perché ci si trova davanti ad una empasse difficilmente superabile e quasi paradossale. Infatti, da un  lato il governo impone ai comuni, per stare in linea con le direttive europee, l’obbligo di effettuare i pagamenti in tempi brevissimi, dall’altro mette al contempo leggi che di fatto impediscono ai Comuni i pagamenti.

“Di fronte a tutti questi elementi di forte preoccupazione – hanno concluso Giurlani e Vanni – le delegazioni toscane di Uncem e Anci propongono di dare vita a forme concrete di mobilitazione dei piccoli comuni toscani, per far fronte all’inaccettabile quadro disastroso che si prospetta ed intraprendere al contempo azioni mirate per evitare il collasso”.

Che l’effetto della legge di stabilità può avere sui comuni può essere devastante lo ha detto anche il presidente della Corte dei Conti, Luigi Giampaolino, durante un’audizione davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato, per l’appunto, sulla legge di stabilità. Giampaolino ha evidenziato, infatti, l’esistenza del rischio di “inasprimenti di Imu e tariffe che le amministrazioni locali potrebbero deliberare per ‘compensare’ gli ulteriori tagli di spesa o i nuovi aggravi derivanti dal disegno di legge”. Lo stesso Giampaolino ha spiegato che “circa il 75% delle riduzioni di spesa è posto a carico degli enti locali” pari a “2,8 miliardi nel 2013 che salgono a 3,2 miliardi nel 2014” . “Mi verrebbe da osservare – è il commento di Oreste Giurlani, presidente di Uncem Toscana – quello che diciamo da mesi. Il fatto che la conferma dei nostri timori giunga nientemeno che dal presidente della Corte dei Conti la dice lunga sulle possibili ripercussioni della legge di stabilità. Effetti che saranno ancor più gravosi per le realtà più piccole, che verranno messe nella condizione di vera e propria impasse amministrativa. Ma siamo proprio sicuri che sia questa la strada da imboccare per il risanamento del Paese? Siamo proprio sicuri che i tagli agli sprechi, come abbiamo ripetutamente sottolineato assolutamente necessari e sacrosanti, abbiano a che fare con questa materia? Credo proprio di no – conclude Giurlani – e credo che il governo debba fare una seria riflessione. Quanto ai partiti che lo sostengono, compreso il mio, il Pd, sarà giunto il momento di capire che il sostegno al governo Monti non significa un’acritica accettazione di qualsiasi decisione, anche la più sbagliata”.

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