Il ritorno a Castiglione di Cecchi

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Sabato 18 dicembre 2010, nonostante la neve e il ghiaccio, c’è stata festa grande a Castiglione Garfagnana per il ritorno a tutti gli onori dell’antico Castello del cartografo Ingegnere-Architetto Domenico Cecchi, il quale dal 1728 era in esilio dalla sua amata terra.Ad accoglierne la memoria c’era tanta gente con a capo il Sindaco Francesco Giuntini, gli assessori e il delegato alla cultura Pietro Paolo Angelini, oltre a diversi consiglieri di maggioranza e dell’opposizione. Inoltre tra le autorità il comandante della locale Stazione dei Carabinieri, don Giovanni Grassi e il sindaco di Villa Collemandina Tamagnini.Alle 10,00, presso il palazzo del Comune, c’è stata l’inaugurazione della mostra “Domenico Cecchi (1678-1745): cartografo e agrimensore del sec. XVIII”, curata dalla Pro-Loco di Castiglione, dove Pier Giuliano Cecchi ha colto l’occasione per donare al Comune di Castiglione la riproduzione inquadrata di una carta della Toscana nord-occidentale, effettuata nel 1770 da un allievo di Domenico Cecchi, l’amato figlio Pietro Lunardo. Di seguito, nell’aula consiliare, c’è stato il dibattito “Bentornato Domenico Cecchi” coordinato da Pietro Paolo Angelini, con l’intervento del presidente della Pro-Loco di Castiglione Luigi Lucchesi, il rappresentante del Circolo Culturale Garfagnana Mariano Verdigi e Pier Giuliano Cecchi.A seguire pubblichiamo l’intervento di Pietro Paolo Angelini che ben sintetizza lo spirito della giornata in onore di Domenico Cecchi.Precedentemente il sindaco Giuntini, data l’inclemenza del tempo che costringeva l’assenza del Segretario Comunale, con suo grande rammarico aveva annunciato che non poteva essere affettuato il Consiglio Straordinario per la piena riabilitazione del Cecchi, rimandandolo ai giorni seguenti al Natale.
A seguire c’è stato il ritrovo nella sottostante piazza Vittorio Emanuele, dove al suono della Premiata Filarmonica Alpina di Castiglione ha preso avvio il corteo con in testa il gofalone del Comume, che per via Nuova, ha raggiunto il Largo Verde che sta sotto il torrione di S.Michele, da oggi Largo Domenico Cecchi. Qui c’è stata da parte del sindaco Giuntini la lettura della deliberazione con cui il Consiglio Comunale riabilita a tutti gli effetti Domenico Cecchi: ” Il Consiglio delibera: Riabiltare sotto ogni profilo storico, civile, morale, la figura del concittadino Domenico Cecchi (1678-1745) conferendogli la cittadinanza onoraria del Comune di Castiglione di Garfagnana”.
Terminata la lettura, al suono dell’Inno di Mameli si è passati alla scopertura della targa che intitola il Largo a Domenico Cecchi e alla la scopertura della pensilina su cui fanno bella mostra lavori del Cecchi e la sintesi della sua vita, con brevi traduzioni in inglese, francese e tedesco. L’onore delle due scoperture è stata riservata all’attento custode della storia di Castiglione Samuele Cecchi, che con Pier Giuliano Cecchi, aveva richiesto questo tipo di attenzione alla memoria del grande e sfortunato concittadino. L’assessore Ettore Benedetti ha poi illustrato ai presenti il contenuto del bel lavoro eseguito.
Al termine della solenne cerimonia, da parte del Comune, c’è stato il ricevimento degli intervenuti presso la sede della Filarmonica Alpina, dove ai brindisi d’auguri per l’imminente Santo Natale, si è brindato anche lunga vita alla memoria di Domenico Cecchi; un uomo che con l’esempio della sua arte e soprattutto della sua vita onora l’intera Valle del Serchio.


SEGUE la pubblicazione del L’INTERVENTO DI PIETRO PAOLO ANGELINI

A DOMENICO CECCHI

“…Quante volte avrai rivolto il tuo sguardo lassù,

verso Castiglione,

verso quelle mura amiche

che stringevano il tuo paese…

Quante volte avrai ascoltato dalla torre medievale

il lento battere delle ore

e quel suono, ora gioioso, ora triste,

delle campane di S.Pietro e di S.Michele…

Di tua moglie, dei tuoi figli,

chiedevi notizie ai parenti, agli amici

e a loro affidavi il tuo saluto.

Di anno in anno aumentava il desiderio di ritornare al tuo paese

e allora chiedevi scusa, perdono…

ma invano…

Chiedevi la grazia di esser liberato dall’esilio,

in cambio del tuo silenzio…

Ma quella grazia non arrivò…

E così la sera del 17 ottobre 1745

il tuo cuore all’improvviso cessò di battere,

a Pieve Fosciana,

ed ivi fosti sepolto nella chiesa di S.Giuseppe,

laggiù, in terra straniera…”

Oggi per la comunità di Castiglione è un giorno di festa perché finalmente, dopo tre secoli di lungo oblio, si celebra il tuo ritorno.
Ritorni con l’onore restituito…”Non più da traditore, ma da tradito”, per avere avuto il coraggio di difendere gli interessi della tua comunità contro quelli di alcuni Signori…
Ti presenti oggi come uomo onesto, accusato ingiustamente di essere un nemico della tua comunità e per questo imprigionato e poi costretto a fuggire, a vivere in esilio, lontano dalla tua terra…
E quanto è doloroso vivere lontano!
Tu oggi ritorni da uomo libero, nel Consiglio Comunale di Castiglione, in quel “Consiglio del Parlamento” dove vennero pronunciate false accuse contro di te, che provocarono poi la tua condanna.
E tu che sapevi da tecnico esperto misurare i terreni e rappresentarli su documenti ufficiali per le chiese della Valle e per i privati, che sapevi artisticamente ornare con motivi floreali e simboli i tuoi “terrilogi” e le tue mappe, ritorni ad occupare, insieme al pittore Giovan Battista Santini e ad altri concittadini illustri, il tuo posto d’onore nella nostra storia.
Tu, uomo studioso, uomo colto, integerrimo amministratore, grande professionista, proprio in questa sala prendesti le difese della tua comunità, che però non volle ascoltarti.
Bentornato, illustre discendente di “Cecco di Carpineta”, uomo libero, uomo illuminato, che hai saputo testimoniare il valore dell’onestà e della coerenza intellettuale, lasciandoci questa preziosa eredità.
Il tuo esempio rimane, ci stimola e bella fa la nostra terra.

Castiglione di Garfagnana, 18 Dicembre 2010

Pietro Paolo Angelini

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