Dopo l’incidente la beffa di una multa

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Dopo la morte ingiusta e dolorosa di Andrea Peruzzi, 20 anni, che con il compagno, Stefano Strigoli di 22 anni, sono stati investiti da un’auto pirata mentre andavano all’università di Pisa, arriva anche la beffa da parte della pubblica sicurezza. La polizia infatti, ha elevato una multa di 28 euro a Stefano, il ragazzo rimasto ferito, perché si trovava sulla “sede viabile” e non sul marciapiede;
invece Il ragazzo alla guida dell’auto che ha investito i due amici ora si trova in carcere con l’accusa di omicidio colposo e omissione di soccorso e anche per lui ci sono diverse multe. A quanto pare sembra comunque che la legge ritenga “importante” sanzionare un giovane che in questo momento non è nelle condizioni psicologiche migliori e che ha visto morire l’amico migliore davanti ai propri occhi. “Fisicamente sta bene” dice il padre di Stefano “ma moralmente è distrutto. E prova sensi di colpa.” Quindi la legge italiana ha pensato bene che dopo tutto quello che è successo (un ragazzo 19enne clandestino che guidava un’auto non di sua proprietà senza assicurazione e senza patente) fosse giusto fare una multa di 28 euro a un ragazzo che camminava in fila indiana con il suo migliore amico accanto alle auto parcheggiate. I vigili urbani rilasciano solo questa dichiarazione “La legge tutela i pedoni, ma il comportamento di questi deve essere comunque corretto”. La Nazione stamani commenta a questo proposito: “In un paese in cui le regole, quelle grandi, sono un optional, forse ci vorrebbe un po’ di buonsenso nel punire peccati davvero veniali e commessi in circostanze drammatiche.

Ylenia Vesnaver

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