Riflessioni su Pascoli, Puccini ed Eleonora Duse. Lettera aperta al sindaco

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Caro Sindaco,il 3 aprile del seguente anno ti scrissi una lettera aperta a tutti i cittadini circa l’attenzione da prestare, nel 150° della nascita di Giacomo Puccini, al fatto storico della presenza del grande Maestro al Teatro Differenti il 6 ottobre 1912, nell’ occasione della commemorazione del Poeta che più sentiva vicino al suo cuore: Giovanni Pascoli, che in quel giorno, a sei mesi esatti dalla sua scomparsa, finalmente poté raggiungere la cappellina della sua casa al colle di Caprona.
La presenza di Puccini nel nostro Teatro per l’importante occasione ricordata fu un evento, come ben sai, che oltrepassa la semplice conoscenza del Poeta e non fu nemmeno dettata, si fa per dire, dal gusto della mondanità. Il Maestro – lasciamelo dire – credo sentì forte in sé il desiderio di rendere omaggio all’ “ispiratore” di uno dei suoi capolavori: Madame Butterfly, per la quale volle, non esaudito, che il Pascoli gliela presentasse, prima della “prima”, al grande pubblico con dei versi da includere in una cartolina, in cui Butterfly chiedeva a Manon, Mimi e Tosca, il permesso di entrare tra loro. Puccini, tra l’altro, nell’estate del 1903, quando era ancora intento alla composizione dell’ opera, fu colto dal desiderio di essere vicino al Poeta, informandosi sulla possibilità di affittare una villa nei pressi della sua casa per trascorrervi parte della convalescenza dopo 1’incidente automobilistico del febbraio dello stesso anno. Questa mia considerazione credo non sia affatto esagerata e mi conforta in questo la lettura dell’ articolo apparso quest’ oggi sulla pagina della Valle della Nazione: “Si rinnova la tradizione della Sagra pascoliana”, in cui vedo che il Prof. Pietro Paolo Angelini, che ho avuto occasione di conoscere e apprezzare durante le celebrazioni castiglionesi di Domenico Cecchi, terrà al Passo delle Forbici una riflessione su “Giovanni Pascoli e Giacomo Puccini: comuni elementi ispiratori della loro produzione artistica”. Mi auguro venga poi stampata e diffusa quale ulteriore contributo a quell’auspicata apertura culturale circa le affinità artistiche tra i due grandi, che ancora oggi, ovviamente secondo me, ingiustamente a qualcuno fa arricciare il naso.
Da quanto detto, ovviamente se lo riterrai condivisibile, una lapide che li accomuna al Teatro dei Differenti, al di là del giusto e dovuto ricordo, prende ed ha un suo valore tutto particolare, cioè aggiuntivo: appunto Butterfly e le affinità artistiche. Chiuso questo argomento, vengo ora al nocciolo della lettera, il quale riguarda un altro grande personaggio del mondo artistico italiano e mondiale, il quale visse il tempo di Puccini e Pascoli: Eleonora Duse, della quale quest’ anno, il 3 ottobre, ricorrono i 150 anni dalla nascita.
Forse non tutti sanno che la grande attrice e “diva” – indissolubilmente legata al nome di Arrigo Boito e Gabriele D’ Annunzio – appartiene anche alle memorie barghigiane, precisamente del Teatro Differenti. Infatti da bambina, quando la compagnia del padre Alessandro Vincenzo Duse venne scitturata per il nostro Teatro, ella ebbe una parte, ovviamente adatta alla sua età, in una non ricordata commedia, potendo comunque dire che calcò quelle tavole.
Quanto ho detto lo possiamo rileggere su “La Corsonna” del 4 maggio 1924, precisamente negli articoli “Glorie d’Italia” e “Ancora della Duse a Barga”, scritti nell’ occasione della sua morte che avvenne il 21 aprile di quell’ anno a Pittsburgh, durante una sua tournée negli Stai Uniti.
Così recitano i ricordati articoli: il primo: “…ma per noi barghigiani il nome di Eleonora Duse resterà come aureolato di leggenda, perché i nostri vecchi ricordano di averla veduta bambina intelligente e gaia, coi grandi occhi luminosi, calcare le scene del nostro Differenti in una parti ci na affidatale dal babbo suo, che faceva un corso di recite a Barga. Tempi lontani, ma si accostano al presente per commemorare una gloria della Patria nel nome di una grande donna…” Col secondo articolo si ha un ricordo un pochettino più preciso del precedente, trascrìvo integralmente: “La grande attrice dalla voce musicale e dalla grande sincerità si è spenta nella più fumosa e più quacquera delle città americane. Non poteva chiudersi più tragivamente – come scrisse D’ Annunzio – la sua tragica vita.
La Donna che aveva vissuto nel sogno d’ideali altissimi, che aveva amato tanto 1′ Italia e la sincerità, morire nella brumosa città dell’ acciaio, in paese esageratamente protestante!
Eleonora Duse – non molti lo sanno tra noi – fu a Barga con la modesta compagnia del padre oltre mezzo secolo fa. Era bimbetta ancora, vivace ed intelligente. In una vecchia produzione drammatica di cui non ricordiamo il titolo doveva agire anche una bimba e la parte fu affidata alla piccola Eleonora. E chissà che questo non fosse il debutto artistico della Grande che tanta fama e tanta gloria e tanti allori doveva poi raccogliere…
Ricordando questo episodio, noi mandiamo il devoto omaggio di Barga alla salma della Donna buona dalle tenerezze materne: Ti sia lieve la terra e dolce e pie -Sian V aure e lepioggie e a te non dica – Parole ilpassegger scortesi e rie… “. Peccato che non ci sia stato il titolo della commedia; comunque, quanto ho riferito, mi pare sufficientemente interessante per un nuovo tributo di affetto, un applauso di Barga, alla memoria della Duse nel suo 150° della nascita. Ovviamente il luogo potrebbe essere il nostro Teatro e 1′ occasione migliore mi pare proprio quel concerto da dedicarsi a Puccini nel ricordo del Pascoli, cioè il 12 ottobre 2008.
Ti giunga gradito un caro saluto.

Pier Giuliano Cecchi


PS
Amici mi suggeriscono di ricordarti che quest’ anno ricorre il 90° della conclusione della Guerra 1915-18 e che per tale occasione vedrebbero volentieri pubblicati i nomi dei tantissimi giovani che dal nostro Comune, molti col sacrificio della propria vita e nell’ ideale risorgimentale, contribuirono a dare un giorno, sia pur triste, d’ orgoglio nazionale a questa nostra Italia.

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