CAPITOLI DELLA VENERABILE CONFRATERNITA DI SAN ROCCO DEL GIARDINO DI BARGA (1711)

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Un documento inedito presentato per noi da Cristian Tognarelli –

Nota a margine del retro copertina

a 14 Agosto 1639 l’Eminentissimo Franciotti diede licenza al Gio: …… Mazzolini Vicario Foraneo per il di 16 detto di benedire la Chiesa di S. Rocco

Premessa

Leggendo alcuni testi inerenti la vita religiosa a Barga, ho rilevato che una grande quantità di materiale riguardante le varie Confraternite è andato distrutto o disperso nel tempo; così, quando per puro caso, visitando il sito di una famosa libreria antiquaria lucchese, mi sono imbattuto in un manoscritto che trattava dello Statuto della Confraternita di San Rocco del Giardino di Barga, l’ho voluto acquistare per poi poterlo riprodurre, confidando nell’infinita pazienza dell’amico Pier Giuliano Cecchi per una più accurata raccolta di notizie e per la partecipazione alla stesura , così da restituire a Barga un pezzo di storia perduta.
Questo piccolo opuscolo realizzato con i nostri limitati mezzi , si prefigge lo scopo di divulgare notizie storiche e documenti riguardanti Barga, per renderli fruibili a tutti ; secondariamente vogliamo mandare un messaggio-supplica a coloro che intendono alienare vecchi libri o documenti Barghigiani , rimarcando che, anche se testi di scarso valore economico, possono tuttavia rivestire un grande valore storico , invitandoli quindi, a rivolgersi a noi, o ad altri enti presenti sul territorio, prima di disperdere il nostro patrimonio culturale .
Purtroppo grandi e piccole raccolte sono andare a fare le fortune delle librerie antiquarie che le hanno comprate a prezzi irrisori e poi rivendute con lucroso profitto, ma soprattutto con esse si è dispersa una parte importante della storia di Barga .
Ritornando all’argomento in oggetto, nella vita della Comunità religiosa locale un ruolo molto importante era svolto dalle Confraternite.
I Vescovi nelle loro periodiche visite pastorali erano soliti prestare ad esse particolare attenzione, e non solo per quanto riguarda la loro funzione e il loro ruolo all’interno della comunità, ma anche per la parte attinente il loro stato patrimoniale.
Di fondamentale importanza per il prestigio della Confraternita era inoltre l’approvazione da parte dell’Autorità Ecclesiastica dei propri Statuti e Capitoli.
Questo manoscritto, datato 26 Aprile 1711, si apre con la dichiarazione del compito assegnato al Pievano Francesco Simonelli e al Dottore di Sacra Teologia Carlo Giannotti di compilare gli Statuti, Ordini e Capitoli della Confraternita di San Rocco del quartiere del Giardino di Barga.
Dopo questa introduzione sono riportati i ventuno Capitoli che compongono detto Statuto e che regolano la vita della Confraternita in tutti i suoi aspetti.
Al testo sono state aggiunte, a titolo di approvazione , in data 19 Settembre 1711 venti righe manoscritte in latino firmate da Nicolao Cristofani e controfirmate dal Vicario Generale Vincenzo Torre, del quale è stato apportato anche il sigillo, a nome del Vescovo di Lucca il Cardinale Spada.
Risulta evidente che, nonostante il passaggio amministrativo del 1341 sotto lo Stato Fiorentino, al momento della compilazione di questo testo, Barga si trovava ancora sotto la giurisdizione della Diocesi di Lucca, e ciò era fonte di numerose controversie Ecclesiastiche tra i due Stati.
Nonostante i Barghigiani avessero più volte espresso il desiderio di essere aggregati ad una Diocesi della Stato Fiorentino , solo nel 1789 , su pressione del Granduca di Toscana Pietro Leopoldo, Papa Pio VI ratificò il passaggio del Territorio Barghigiano dalla Diocesi di Lucca a quella attuale di Pisa.
Compilato in Italiano, ben leggibile e in buona grafia ( chiaramente tutto va rapportato con l’epoca della compilazione), si possono notare alcune differenze nei termini usati, alcuni errori grammaticali, il sostituire talvolta alcune consonanti con altre, come la lettera “z” con la lettera “t” (tipico latinismo), lo scrivere la stessa parola in maniera differente; questo tuttavia, non influenza in alcun modo la comprensione del testo .
Il testo originale è scritto con inchiostro nero, i titoli , capilettera e cartigli sono in inchiostro rosso, i disegni, eseguiti con uno stile molto elementare sono prevalentemente ad inchiostro rosso rifiniti in nero.
Di seguito, per una maggiore comprensione del testo abbiamo riportato la trascrizione.

Cristian Tognarelli

CAPITOLI DELLA VENERABILE CONFRATERNITA DI SAN ROCCO
DEL GIARDINO DI BARGA
AL NOME D’IDDIO ; E DELLA GLORIOSISSIMA VERGINE MARIA ,

E DEL GLORIOSO SAN ROCCO NOSTRO AVOCATO

C
onsiderando li Fratelli della Venerabile Compagnia di S. Rocco di Barga del Quartiere del Giardino militare senza legge , et ordine nella Confraternita predetta elessero:
Il M.to Re. Sig. Pievano Francesco del fu Paolo Simonelli, et il Re. Sig. Carlo del fu Francesco Giannotti di Sacra Teologia , e dell’una , e dell’altra Legge Dottore di Barga acciò facessero gli Statuti , Ordini, e Capitoli da osservarsi dalli Fratelli di detta Confraternita , come di tale elettione appare Partito fatto a viva voce da tutti li Fratelli il di 26 Aprile della Natività di Nostro Signore l’Anno 1711 scritto , e registrato al Libro de Partiti di detta Compagnia.
Congregati adunque nell’Oratorio della Compagnia predetta li detti Statutarj , e veduta la loro autorità , desiderando esequire secondo il loro potere l’intenzione , e desiderio de loro Confrati
[salva prima l’approvazione dell’Illustrissimo e Reverendissimo Sig. Cardinale Vescovo di Lucca, e riservatisi di avere autorità di dichiarare , interpretare, aggiungere , e mutare gl’infrascritti Capitoli con l’approvazione , che sopra] invocato il Nome Santissimo d’Iddio etc. Statuirono , Ordinarono, e Capitolarono nella forma , e modo che segue.

Del numero degl’Offiziali, e della loro diversità
Capitolo I
Si come a ben formare , et ordinare una Repubblica per condurre a buono , e felice fine li diversi negozi, e casi , che occorrono è necessario in essa eleggere diversi Magistrati , così in questa Congregazione la quale non impropriamente nominare si può Repubblica Spirituale , è bene istituire, et ordinare diversi Offiziali , li quali rispettivamente esequischino ciascuno delli diversi Offizi di quella.
Onde statuiamo , et ordiniamo , che si elegghino gl’infrascritti , cioè:

U
N GOVERNATORE
OTTO PRIORI
DUE INFERMIERI
UN CANCELLIERE
UN CAMARLINGO
UN SAGRISTANO
QUATTRO FESTAIOLI

Delle Congregazioni
Capitolo II
Perché bene spesso accade che per l’umana imperfettione li negozi spettanti all’Università difficilmente si stabiliscono , e tirano a buon fine senza il parere di molti , è parso ben fatto statuire che da questa nostra Confraternita si faccino alcune Congregazioni , nelle quali trattandosi i negozi che occorrono alla giornata, e sentendosi il parere di questo , e di quello , si possa sciegliere quello, che dalla maggior parte sarà giudicato il migliore , e più espediente per amor di Dio, et augumento di questa nostra Compagnia.
Le Congregazioni dunque da farsi in questa nostra Compagnia , perché saranno o Generali , o Particolari , la Generale fatta da tutti i Fratelli , la Particolare dagl’Offiziali solamente , è parso bene trattare prima della Generale , e distintamente di quello appartiene a detta , di poi dirassi della Particolare, o Secreta.
Ordiniamo adunque, che ogni anno il giorno di Pasqua della Santissima Resurrezione doppo mezzogiorno datosi il segno della nostra Campana si devino tutti i Fratelli radunare , e personalmente comparire in questa nostra Chiesa , dove invocato prima l’aiuto dello Spirito Santo, il Cancelliere riferirà dello stato della Compagnia, acciòche tutti inteso i bisogni occorrenti possino poi e con elemosine, et orazioni sovvenirla , e fatte le ordinazioni , che occorreranno , si darà principio all’elezione de nuovi Offiziali nel modo e forma che nel seguente Capitolo.

Del modo di eleggere gl’Offiziali
Capitolo III
La concordia , et unione sono madre di tutte le buone operazioni , come per il contrario la discordia , e divisione delle volontà sono precipizio ad ogni male , però è parso bene , che prima che questa Congregazione Generale venga all’atto di eleggere nuovi Offiziali , deva il Governatore , o a chi da lui sarà commesso esortare i Fratelli , che remosso ogn’amore et affetto proprio voglino in questa elezzione aver l’occhio al servizio d’Iddio , e di questa nostra Confraternita , et essere concordi , et unanimi a quello che dalla maggior parte sarà stimato più espediente , con quelle più affettuose parole , che gli detterà lo Spirito Santo , e fatto leggere dal Cancelliere questo presente Capitolo con gl’altri susseguenti , che trattano per ordine particolarmente Offizio per Offizio , e de Divieti.
Il prefato Governatore con il Proposto de Priori eleggeranno due Fratelli a loro arbitrio per stare presenti al segreto delle voci in questa elezzione , i quali insieme col Governatore e Proposto resteranno all’Altare , o banca separatamente , per vedere scrivere , e ricevere in secreto le voci dal Cancelliere per l’elezzione de sopranominati Offiziali , e prima il Governatore nominerà Offiziali successori quelli che non averanno divieto nessuno , ma saranno abili , e idonei , come si dirà più distintamente di sotto Capitolo per Capitolo , e di poi il Proposto , e Priori con il resto degl’altri Offiziali , e Fratelli tanto che ogn’uno habbia data la sua voce segretamente , e finito di dare le voci il Governatore , e Proposto con li due sopradetti Segretarj faccino il computo , e quello il quale haverà più voti , s’intenda eletto a quell’Offizio , per cui li saranno stati dati , e sia obbligato di accettarlo sotto pena di libbre due di cera bianca , da pagarsi il detto giorno in mano del Sagrestano , o la valuta in tanti denari in mano del Camarlingo , et essendo le voci pari si cavino quelli istessi di numero pari , per bullettino a chi prima uscirà.

De divieti a gl’Offiziali , e lor tempo , et Offizio
Capitolo IV

Essendosi detto nel precedente Capitolo che non tutti si possono eleggere per Offiziali istante l’inabilità , e divieti , però s’è posto immediatamente il presente Capitolo , e tanto più che pare anco ragione naturale , che gl’onori , e fatiche si devino in questa Congregazione distribuire più egualmente che sia possibile.
Il Governatore adunque avrà divieto un anno da detto Offizio.
Li Priori medesimamente avranno divieto un anno dal loro Offizio, ed essere Governatori.
Il Camarlingo similmente habbia divieto un anno da detto Offizio , et ancora d’essere Governatore, o Priore.

Li Cancellieri , e Sagrestani poi stiano a beneplacito della Compagnia.
Item quelli che saranno Offiziali d’altre Compagnie non devino avere Offizio in questa per essere quasi incompatibili , e no potersi satisfare , se non difficilmente in un medesimo tempo all’altre , e a questa.
Item, che non possino essere Offiziali quelli che non saranno stati almeno un anno in questa nostra Compagnia.
Item quelli che non avranno almeno anni diciotto non essendoli però proibita la voce attiva nel concorrere ad eleggere gl’altri , purché siano d’anni quattordici.
Item , ne quelli che avranno debito con la Compagnia da tre lire in su fino a che non avranno satisfatto.


Chi si deva eleggere per Governatore
Capitolo V
Per Governatore si deva eleggere persona esemplare, e di buona vita , e che sia idoneo a tale Offizio , sappia leggere correttamente , e non habbia alcuno de divieti , che sopra.

Quali devino essere eletti per Priori
Capitolo VI

Per Priori devino essere eletti Uomini tenuti e reputati timorosi d’Iddio , et atti al servizio di detta Compagnia , e che si conoschino fervorosi da altre loro operationi nel servizio di essa , e che non habbiano alcuno degl’impedimenti , che sopra.

Quali possino essere eletti per Cancelliere ,
Depositario , o Camarlingo , e Sagrestano
Capitolo VII
Il Cancelliere , ovvero Scrivano , deve sapere ben leggere , e scrivere , e pratico ne negozj e traffichi della Compagnia.
Il Camarlingo o Depositario oltre a sapere tenere i conti , et essere di buona vita , sia ancora di beni di fortuna comodamente facultuoso.
Il Sagrestano poi particolarmente sia di buona coscienza, e buoni costumi , avendo lui del continuo a stare al servizio dell’Altare , e Sagrestia , e maneggiare tutte le cose appartenenti a quella.

Chi si deve eleggere per Cappellano
Capitolo VIII
Se bene l’elettione del Capellano non compete alla Congregazione generale del terzo giorno di Pasqua , per ricercarsi patti, e stantiamenti di salario nella sua elettione , e per conseguenza questo non sarebbe il luogo di trattare di esso , dove si tratta degl’Offiziali da farsi dalla Congregazione generale tuttavia ci è parso bene, poiché si ragiona di qualità che si ricercano ne gl’altri Offiziali , trattare ancora quella del Cappellano .Ciascuno Religioso adunque tanto Secolare , quanto Regolare d’integra vita , e buono esempio sia abile ad essere vinto dalla Congregazione degl’Offiziali nuovi per Cappellano amovibile dalla nostra Congregazione , intendendosi per vinto quello che da due terzi di essi Offiziali sarà approvato , qual Cappellano deve avere la facoltà di confessare , altrimenti ne meno possa essere messo a partito ne essere nostro Cappellano.

Dell’autorità, offitio, et obligo del Governatore
Capitolo IX
Il Governatore come capo massime dello Spirituale habbia carico di ritrovarsi iuxta il suo potere tanto alle generali Processioni solite farsi dall’altre Compagnie nella Collegiata di Barga quanto all’altre , che si facessero per loro devozione, et alli funerali quando sarà muitata tutta la Compagnia, o morrà alcuno de Fratelli.
Item a tutte le tornate , et offizj della Settimana Santa et ad altri offitj Spirituali , cioè Mattutino della Gloriosa Vergine, Salmi Penitenziali, Graduali, Offizio de Morti, delle Quarant’hore, rappresentazioni, et altre Spirituali ricreazioni che si devono fare , e dire nella nostra Chiesa rispettivamente come a suo luogo si dirà , e finalmente ad arbitrio di detto Governatore quelli guidare , e terminare come li parerà di tempo in tempo convenirsi et acciòche con più decoro , ordine , e devozione li predetti Spirituali Offizj si possino celebrare, li si da ampia autorità che in tal’atto , e simili da quello dipendenti , o annessi , possi comandare non solo a tutti li Confrati di detto Oratorio, al Sagrestano , et altri Offiziali ,ma ancora d’ordinare ,e creare un Sotto Governatore, o suo Vicario, un Maestro di Novizi , due Cantori, et Antifonarj da mutarsi a suo beneplacito secondo l’occasioni de tempi , i quali ne loro Offizj , che eserciteranno per servizio del Coro, devino essere obediti da tutti i Confrati indifferentemente, come l’istesso Governatore.

Dell’Offizio, et obligo de Priori , e loro autorità
Capitolo X
Devono anco li Priori ritrovarsi a tutte le tornate , e Processioni di detta Compagnia , e vestirsi della loro veste della Compagnia, fare ogn’anno ne tempi soliti le cerche di grani, segali, migli , castagne, e denari per sovvenimento , e sostegno di detto Oratorio, e di dette robbe accattate darni subito nota al Cancelliere , acciò ne possa tenere riscontro col Camarlingo , al quale similmente quanto prima si devono consegnare , acciòche fedelmente se le metta ad entrata.
Item ogni due mesi ogn’uno de prefati Priori sia Proposto , il quale liberamente possa e deva proporre alli suoi Compagni le cose utili e necessarie alla Chiesa , e Compagnia , e vincendosi per la maggior parte di loro si registri dal Cancelliere al Libro de Partiti , et essendo l’opinioni pari , et uguali si dia per terzo il Governatore , e ciò fatto detto Proposto procuri che s’eseguisca facendo detto Cancelliere le polize per commissione di detto Proposto, e Priori.
Dichiarando però che tale autorità di stantiare , e spendere , e di dare per terzo il Governatore s’intenda nelle cose ordinarie solamente , e nelle estraordinarie infino in scudi quattro , perché facendosi una spesa straordinaria maggiore di scudi quattro si deva proporre dal detto Proposto a quelli che rappresenteranno il corpo della Compagnia , e vincendosi almeno per li due terzi , come il medesimo si deve osservare nel fabricare , o guastare alcuna cosa fatta da altri , e quando spendessino più di quello che havessino in mano , e così lasciassino debito alli successori.
Item che il Proposto con il Governatore quando sapranno , che fusse nato alcun disordine , o discordia fra li nostri Fratelli , useranno ogni studio e diligenza di pacificarli , e così eserciteranno quell’Offitio che in altre Confraternite sogliono fare li Pacieri, overo Pacificatori.
Item li medesimi habbino carico di visitare gl’Infermi di detta Compagnia , e se saranno poveri stantiarli , e darli quell’elemosina che li parrà convenirsi , esortando detti Infermi a confessarsi , e comunicarsi , e pigliare gl’altri Sacramenti di Santa Chiesa , e star bene con S. D. M. a tale che in loro medesimi s’intenderà appropriato quell’Offizio che altre Confraternite sogliono dare a gl’Infermieri , o Visitatori degl’Infermi.
Item che il prefato Proposto , e Priori devino nelle Solennità , e quando sarà di bisogno aiutare al Sagrestano parare , e trovar panni , et altre cose necessarie per ornamento della Chiesa , e finalmente in questa parte per non moltiplicarsi il numero degl’Offiziali , s’intendino far quell’Offizio che in molti luoghi sogliono fare li Festaioli.
Item , che li prefati Priori , quando usciranno dell’Offizio devino consegnare mediante il loro Sagrestano alli nuovi Offiziali , e al nuovo Sagrestano le robbe della Sagrestia con inventario , e li detti nuovi pigliarne sicurtà dal detto loro Sagrestano.
Item che li Priori moderni , che sopra insieme con il loro Cancelliere habbino a sindacare li Offiziali vecchi si Camarlingo , come Sagrestano , et ogn’altro che avesse amministrato detta Compagnia , e ciò si faccia alla presenza del nuovo Governatore , e di tale Sindacato se ne faccia menzione in un Libro da tenersi a tale effetto.
Item di fare altre cose che incidentemente si trattano ne gl’altri Capitoli , che per brevità qui si tralasciano , per non ripeterli.

Dell’Offizio del Cancellire , Segretario , o Scrivano
Capitolo XI
Sia tenuto il Cancelliere avere un Libro per scrivervi tutti li Fratelli entrati , o che entreranno nella Compagnia , e notarci la morte loro con il giorno , mese , et anno , e subito notificarla al Governatore , acciò li possa far dire l’Offizio de Morti.
Item un altro Libro per l’entrate delli Offiziali , loro Partiti stanziamenti e fideiussori.
Item un altro Libro per tenere riscontro dell’Elemosine et entrate , e per l’Inventario delle robbe della Compagnia , e Sagrestia.
Item un Libro per ricopiarvi , e registrarvi tutte l’amministrazioni degl’Offiziali con i saldi delle ragioni.
Item un altro per li Debitori , e Creditori di detta Compagnia , li quali tutti insieme con li presenti Capitoli , et altre simili Scritture non si possino in alcun modo cavare di detta Chiesa , ma devino star quivi in una Cassa sotto due chiavi , delle quali ne deva tenere una il Proposto , et Cancelliere l’altra , e se per qualche giusta causa da approvarsi per li prefati Proposto e Cancelliere bisognasse cavar qualche Scrittura , quanto prima si deva rimettere.
Item deva leggere li Capitoli più opportuni non solo alli Novizj quando entreranno nella Compagnia , ma ancora ogni tre mesi una volta , e più se li verrà comandato dal Governatore nel principio , o fine de gl’Offizj da recitarsi nella Compagnia.
Item deva scrivere generalmente tutte le cose appartenenti a detta Compagnia , et Oratorio, e fare i mandati al Camarlingo per commissione del Proposto, e Priori.

Dell’Offizio del Camarlingo
Capitolo XII
Sia obbligato il Camarlingo nel principio del suo Offizio dare un idoneo Mallevadore da approvarsi per il Governatore , e Proposto de Priori e tale atto si registri ne Libri della Compagnia dal Cancelliere.
Item di tenere conto fedelmente per via d’entrata et uscita delli denari , e robbe di detta Compagnia , che li saranno consegnate , e non possi pagare , ne dar cosa alcuna senza mandato del Cancelliere per commissione del Proposto , e Priori , altrimenti facendo sia tenuto di suo.
Item deve mostrare ad ogni minima requisizione de sopradetti Proposto , e Priori la sua entrata, et uscita.
Item nella fine del suo Offizio sia tenuto rendere fedele , e real conto della sua amministrazione alli nuovi Offiziali , e restando debitore , pagare incontinente subito saldato in pecunia numerata alli prefati nuovi Offiziali , e per loro al nuovo Camarlingo , e dare il Libro istesso della sua amministrazione al Cancelliere , o Scrivano moderno per registrarlo al Libro della Ragione di detta Compagnia , acciòche sia riposto con l’altre Scritture nella Cassa a perpetua memoria de Posteri , e Successori , e non pagando , o rendendo quello che havesse in mano , possi , e deva essere astretto di facto in qualsivoglia modo dal nuovo Camarlingo per commissione del Proposto , e Priori a restituire , e rendere effettualmente ciò che si trovasse essere rimasto debitore di detta Compagnia.

Dell’Offizio del Sagrestano
Capitolo XIII
Il Sagrestano nell’ingresso del suo Offizio sia tenuto ancor lui dare un Mallevadore nel modo che si è detto del Camarlingo , e ricevere per Inventario dal Proposto , e Cancelliere tutti i Paramenti , Tovaglie , et altre cose spettanti all’Altare , Oratorio , Sagrestia.
Item tenere alluminato l’Altare di cera , e d’olio e ben’adorno di paramenti , tovaglie , et altre cose opportune , come anche la Chiesa spazzata , e parata secondo l’occorrenze de tempi.
Esser sollecito sopra tutti gl’altri alle tornate per sonare , e radunare i Fratelli si per gl’Offici Spirituali , e Processioni Festive , e Funerali , come per li bisogni di detta Compagnia , e dar cappe , e lumi , et altre cose a ciò appartenenti.
Mandar le Zucche dell’olio alli Frantoj per li tempi soliti , e quelle ricattare.
Tenere diligente conto in un suo Libretto da una parte l’entrata , e di Bozzoli che saranno presentati a detto Altare , e di quello caverà delle candele , cerume , offerte , et ogn’altra cosa quivi data per elemosina , e dall’altra segnare per via d’uscita tutte quelle spese che occorreranno farsi alla giornata .
Rendere debita obedienza principalmente al Governatore massima sulle cose concernenti il decoro , e devozione della Compagnia , e di poi al Proposto , e Priori.
Item nel fare del suo Offizio rimettere ciò che gli sarà stato consegnato per l’Inventario , e la sua amministrazione ai nuovi Priori , alla presenza del Governatore , la quale amministrazione si deve registrare al Libro delle Ragioni , come quella del Camarlingo , e restando debitore , deva pagare incontinente nel modo che si è detto nel prossimo precedente Capitolo.

Dell’Offizio del Cappellano
Capitolo XIV
Sia carico del Nostro Cappellano udire le confessioni de nostri Fratelli ogni volta che da essi sarà richiesto a tal’Offizio , et almeno una volta al mese , e per le Feste principali risedere al Confessonario , uffiziare l’Altare , cantare le Messe , e Vespri , che per le Feste di San Rocco , della Madonna del Carmine , e di San Antonio Abbate , et altre di particolare nostra devozione , o d’altri dovessero celebrarsi nella nostra Chiesa , fare l’offerte , et altri esercitj Spirituali , et in somma sia suo obbligo il fare tutte le funzioni Sacerdotali , che si dovessero e potessero farsi in detta Chiesa secondo la disposizione , e decreti della Sacra Congregazione , o le Leggi Sinodali et in tutte dette cose osservare l’ordine che gli sarà dato dalla Congregazione Particolare nella sua elezzione , non potendosi in questo loro certa forma e regola costituire.

Dell’Onoranze degl’Offiziali
Capitolo XV
Il Governatore habbia da risedere nelle tornate nel primo loco del Coro , di poi il Proposto , e Priori per anzianità , Scrivano , e Camarlingo di mamo in mano , e come parrà giornalmente a proposito a detto Governatore , e Priori , il Sagrestano stia in loco presso l’Altare , e vigilare nelle cose che occorreranno a quello e di poi li graduati , e più vecchi stiano ai luoghi più onorati , et il simile s’osservi nelle Processioni , e Mortorj.


Della sostituzione delli Offiziali
Capitolo XVI
Perché puol’essere che qualcheduno de prefati Offizj , o per morte , o per ricusatione , o altro simile impedimento sia vacante , si è ordinato , che in loco di quello altri idonei siano proposti dal Governatore , e vincendosi dalli due terzi delli Offiziali della Congregazione Particolare , s’intendino aver quell’Offizio , al quale saranno ammessi , e non possino in modo alcuno rifiutare se non nel modo e con la pena che si è detto nel terzo Capitolo.

Del modo di ricevere i Novizj nella Compagnia
Capitolo XVII
Quelli che vorranno militare sotto questa devota Compagnia del Glorioso Confessore S. Rocco dovranno prima parlare con uno delli Offiziali della Congregazione secreta, la quale informata della loro vita se li giudicherà degni , darà autorità al Governatore d’accettarli , e farli arolare.
Fatto questo il Governatore dovra invitare li Fratelli per la prima tornata ad essere presenti all’ingresso di detti Novizj e fatte allora le solite cerimonie , che sono nel Libro della Compagnia , narratoli li Capitoli necessarj a sapersi , li farà scrivere dal cancelliere al ruolo degl’altri Fratelli con notarvi il giorno , mese , et anno della loro entrata restando partecipi di tutti i Privilegj della Compagnia.

Dell’Offizio di ciascuno descritto nella Compagnia
Capitolo XVIII
Deve ciascheduno , che sarà ricevuto nel numero de nostri , e descritto in detta Compagnia a conservare al possibile la bontà della vita abbracciando l’umiltà , et ogn’altra virtù christiana , e rendersi del tutto osservante de Santi precetti d’Iddio , e della Santa Madre Chiesa , et obedientissimo a questa Compagnia , e particolarmente deve dire nella Chiesa di detta Compagnia tre Pater Nostro e tre Ave Maria a riverenza , e lode della Santissima Trinità con soggiungere di poi tre Gloria Patri , Communicarsi almeno quattro volte l’anno , cioè per Pasqua di Resurrezione andando alla Pieve con la Cappa verde da battuto facendo le visite solite farsi dall’altre Compagnie , per la Pentecoste , Natale di Nostro Signore , e per la Festa di San Rocco , e queste tre ultime Comunioni devono fare nella Chiesa della nostra Compagnia.
Item andare a tutte le Tornate , et Offizj , che si diranno in detta Chiesa , e Processioni , tanto festive , quanto funerali , portando il viso coperto con cappuccio , e la Corona in mano.
Item quando morrà un Fratello della Compagnia oltre l’andar ad accompagnarlo alla Sepoltura con il Crocifisso , comparire all’Offitio de morti da dirseli nell’Oratorio nostro , e chi non sapesse leggerlo venire ad udirlo , e dirli una volta la Corona.
Item andare alle Messe , che si diranno per le Feste di detta Compagnia , e le terze Domeniche del mese , dove si farà l’offerta per sovvenimento dell’Altare , e Compagnia predetta , concorrerà a fare l’elemosina che potrà e li detterà la carità e zelo della Compagnia , secondo che permetteranno le sue facoltà.
Item si esorta ciaschedun Fratello ad astenersi dal mangiar carne il mercoledì , ad udir la Messa , e trovarsi all’Offizio della Madonna da dirsi in detta Chiesa.
Item dare ogn’anno ne tempi soliti a quelli che verranno ad accattare per detta Compagnia buona elemosina nel modo che potrà fare secondo le sue facoltà.
Item essere obedienti a gl’Offiziali , e Capi di detta Compagnia massime nelle cose concernenti il loro Offizio , et accettare gl’Offizj principali di detta Compagnia , e i carichi , che gli saranno imposti .
Item farsi una Cappa verde da battuti , altrimenti non possa havere nessun de prefati Offizj principali di detta Compagnia , se già non fosse Religioso , o Ecclesiastico , o tanto povero , che per giudizio del Governatore non potesse.

Ordini di riguardarsi dagli errori
Capitolo XIX
S‘ordina che nessun Fratello sia tanto ardito di bestemmiare il nome tremendo di Dio , dell’Immacolata Vergine Maria, e di altri Santi della Corte Celeste.
Deva guardarsi dalle Concubine , dal nefando vizio et altre sceleratezze , altrimenti facendo sia per tre volte ammonito caritativamente dal Governatore , e Proposto , e non emendandosi sia per partito dalli Rappresentanti il Corpo della Compagnia , raso , e casso di quella , da non vi essere più rimesso sino a tanto che non costasse essere per sei mesi vissuto da Fedele , e buon Cristiano.

Ordine di fare le Fest
Capitolo XX
Il di sedici Agosto nel qual giorno cade la Festa del Glorioso San Rocco nostro Protettore , et Avvocato , ad onore del quale è stata edificata questa nostra Chiesa , doveranno otto giorni avanti radunarsi i Priori con il Governatore , et Offiziali , e deliberare secondo la possibilità d’invitare a detta Festa quel numero di Sacerdoti , che li parrà convenirsi per dire il Vespro la vigilia , la mattina le Messe piane con la cantata , quale sarà cantata dal Governatore essendo Sacerdote con la Processione , e il giorno l’altro Vespro , doppo dare la competente elemosina a i Sacerdoti , e Chierici , et il medesimo ordine quanto al Vepro , Messe piane , e cantata , tenere il giorno della Santissima Vergine del Carmine , e di San Antonio Abbate , nel qualcaso di dette Feste si deve parare il detto Oratorio dal Sagrestano con l’aiuto di Priori , et il tutto fare unitamente ,e d’accordo.

De carichi a i quali è tenuta et obligata la Compagnia
Capitolo XXI
Havendo trattato ne precedenti Capitoli la carica degl’Offiziali , et obligo particolare de Fratelli di questa Compagnia , et infino a qui formato un corpo di Confraternità , resta , che s’ordini , e si statuisca l’obligo universale di detta Compagnia , quale senza eccettione alcuna si deve dal Corpo di detta Compagnia osservare.

Prima oblighiamo detta Compagnia a ritrovarsi con tutti li suoi Fratelli vestiti di sacco , overo Cappa verde a tutte le Processioni generali solite farsi nella Pieve di Barga , quali siano tenuti a communicarsi perché la Compagnia non può fare dette funzioni , se non per mezzo de suoi Confrati , siano tenuti parimente a far la visita alle Chiese la mattina del Venerdì Santo , il primo giorno di Pasqua di Resurrezione , e in tal giorno di Pasqua communicarsi con tutti li Fratelli nella Pieve, e fare un’altra Processione il giorno di San Rocco.
Far la Festa il giorno di San Rocco , della Madonna del Carmine , e di San Antonio Abbate , come s’è detto nel precedente Capitolo.
Comparire processionalmente nel modo che sopra alli Funerali de Morti , quando sarà invitata , o morirà uno de Fratelli.
Recitare tutte le Domeniche , e Feste comandate , e Feste della Madonna , e tutta la Quaresima nella detta Chiesa l’Offizio della Madonna con le solite commemorazioni del Breviario nel fine di esso , e De Profundj per l’Anime dei Morti , conforme alla diversità di tempi , Mercoledì , Giovedì , e Venerdì Santo , l’Offizio della Settimana Santa , li Venerdì di Marzo li sette Salmi Penitenziali , il giorno della commemorazione di tutti i fedeli Defunti l’Offizio de Morti con tre Notturni , il medesimo quando morirà qualche Fratello della Compagnia , fare la disciplina tutti i Mercoledì di Quaresima.
Fare offiziare l’Altare di detta Compagnia di Messe almeno nelle Domeniche , e Feste comandate.

LAUS DEO , BEATE MARIE VIRGINI,
ET DIVO ROCCO PROTECTORI

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