Quando si incontra una grande sognatrice

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Buongiorno ragazzi, mi chiamo Nadia, sono di Bolognana, ho 69 anni e sono figlia unica, ho insegnato per tantissimi anni, sono mamma, moglie, donna e faccio tante cose che non avrei mai immaginato di fare, perché non ho mai rinunciato a sognare.

Si presenta con questa semplicità alla classe I C LES, Nadia Poli; l’incontro si svolge il nove aprile, lei arriva in un giorno di sole e regala ai ragazzi un’ora di ricordi, riflessioni, condivisione.

Racconta della sua infanzia, del suo crescere in fretta, del suo essere figlia e del suo essere madre, di come la relazione genitori-figli sia un campo minato da trasformare in campo fertile, da seminare e curare continuamente perché dia buoni frutti.

Ascoltiamo con attenzione, ci seduce la sua vitalità, ha un modo di raccontare e raccontarsi ammaliante e leggero, semplice e puntuale.

C’è chi prende appunti, chi semplicemente ascolta.

Leggere in classe “Profumo di lavanda” è stata un’esperienza piacevole, è un libro di poche pagine, ma che contiene un pezzetto di storia molto importante e tragico, evoca con delicatezza episodi storici gravi e tra tutti cattura drammaticamente l’attenzione l’orrore della strage di Sant’Anna di Stazzema.

Ci siamo preparati a questo incontro, sappiamo cosa chiedere, ma le risposte di Nadia ci allontanano dal sentiero già tracciato e ci portano altrove, a parlare di “sogni grandi” da coltivare con cura e non abbandonare mai.

Qui non voglio raccontare il libro, ma soltanto riportare le impressioni della classe, in maniera anonima, voglio mescolare le impressioni delle mie studentesse e dei miei studenti, perché questo articolo non voglio scriverlo da sola, ma insieme a loro.

Traduco e un po’ tradisco i loro appunti sparsi e spero che chi legge possa cogliere tutta l’emozione respirata.

Una ragazza che ha seguito l’incontro sempre con gli occhi lucidi di commozione scrive così:

“Ho compreso molto da questo incontro. Riesco a specchiarmi  in Nadia e nel suo rapporto con la mamma. Ma soprattutto sono riuscita a capire bene anche mia madre, che ha avuto una vita molto simile a quella di Nadia. Mi piace molto il modo in cui si è espressa, è molto aperta, estroversa e vorrei prenderla come esempio.”

Un ragazzo sempre un po’ distratto si dice “colpito dalla sua passione per l’insegnamento” e questo fa capire a me che c’è bisogno di energia, che se vorrò vederlo da oggi in poi meno distratto dovrò rubare a Nadia un pizzico del suo carisma.

Rileggere gli appunti presi in classe per me è un lavoro importante, mi restituisce il senso di questo incontro e sono felice di leggere fra tante cose la riflessione scarna di una ragazza che con la sua grafia tondeggiante e precisa dice di aver capito che “ogni madre vuole bene a modo suo”.

C’è chi è curioso di sapere come procede la sua attività di scrittrice e allora scopriamo che Nadia è sempre in fermento e sta scrivendo qualcosa di nuovo e noi di questo siamo molto felici, la leggeremo ancora e con gioia non rinunceremo a sognare insieme a lei che il mondo diventi più bello di com’è.

Siamo tutti ansiosi di sapere come sta oggi Silvana, la protagonista del libro che abbiamo conosciuto bambina e che oggi ha 92 anni e siamo tutti contenti di sapere che sta bene e ha mantenuto intatto il suo carattere forte e la memoria, non passa giorno senza che i ricordi le facciano compagnia. Spero vogliate conoscerla anche voi attraverso le pagine di questo libro piccolo e prezioso, Profumo di lavanda, Tra le righe editore.

 

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