Lo spettacolo all’Alfieri dell’8 marzo dedicato a Maria e alle donne vittime di violenza

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CASTELNUOVO DI GARFAGNANA – “…(1) Tutti gli altri animali che sono in terra,/ o che vivon quïeti e stanno in pace,/ o se vengono a rissa e si fan guerra,/ alla femina il maschio non la face:/ l’orsa con l’orso al bosco sicura erra,/ la leonessa appresso il leon giace;/ col lupo vive la lupa sicura,/ né la iuvenca ha del torel paura. / (2) Ch’abominevol peste, che Megera/ è venuta a turbar gli umani petti?/ che si sente il marito alla mogliera/ sempre garrir d’ingiurïosi detti,/ stracciar la faccia e far livida e nera,/ bagnar di pianto i genïali letti;/ e non di pianto sol, ma alcuna volta/ di sangue gli ha bagnati l’ira stolta./ (3) Parmi non sol gran mal, ma che l’uom faccia/ contra natura e sia di Dio ribello,/ che s’induce a percuotere la faccia/ di bella donna, o romperle un capello:/ ma chi le dá veneno, o chi le caccia/ l’alma del corpo con laccio o coltello,/ ch’uomo sia quel non crederò in eterno,/ ma in vista umana un spirto de l’inferno...” Canto V.

È con questi versi contro la violenza sulle donne, tratti dall’Orlando Furioso di Ludovico Ariosto, che si concluderà lo spettacolo musicale “Angelica, Olimpia, Bradamante e le altre. Le donne dell’Orlando Furioso” che andrà in scena in anteprima nazionale venerdì 8 marzo – Giornata internazionale della donna – alle ore 21, al Teatro Alfieri di Castelnuovo di Garfagnana e sarà dedicato a Maria Batista Ferreira ed a tutte le donne vittime di violenza.

L’originale allestimento – progettato e diretto da una donna, la regista Consuelo Barilari, direttrice del Festival dell’Eccellenza al Femminile XX Edizione (Genova Bari Napoli) – mette al centro della narrazione le figure femminili del poema ariostesco (pubblicato nel 1516, ma di una modernità disarmante), in un’esortazione a difendersi cercando spunti dalla storia medievale.

I recenti episodi di femminicidio – non ultimo quello accaduto il 26 febbraio a Fornaci di Barga – costringono a riflettere sul significato profondo della ricorrenza internazionale dell’8 marzo, erroneamente considerata una ‘festa’, ma in realtà una celebrazione che sottolinea l’importanza della lotta per i diritti delle donne per la loro emancipazione, portando l’attenzione su questioni – purtroppo sempre attuali – come la parità di genere, le discriminazioni e le violenze contro le donne.

Lo spettacolo, ispirato all’Orlando Furioso di Ludovico Ariosto nella versione di Italo Calvino, è una co-produzione Schegge di Mediterraneo-Kronoteatro. A curarne le musiche e le canzoni Andrea Nicolini.

Le scene sono ambientate in Garfagnana, nel paesaggio incantato che caratterizza questo suggestivo angolo di Toscana, in località meravigliose che sembrano uscite dalla fantasia del poeta estense. Borghi fortificati, laghi, boschi, montagne: i giovani e talentuosi attori e cantanti della Compagnia Terre Furiose si ritroveranno calati in una cornice grafica che – grazie ad evocativi filmati e video-scenografie – riprodurrà sullo schermo le imponenti vette delle Alpi Apuane, i laghi di Vagli Sotto e Gramolazzo, i borghi di Campocatino, San Romano in Garfagnana e Castiglione di Garfagnana, le rocche estensi di Camporgiano e Castelnuovo di Garfagnana ed infine la magnifica Fortezza di Verrucole.

Jassi Yanhamir, direttamente dai palchi dell’Off Broadway, curerà le coreografie e i movimenti scenici, mentre ad assistere la regia ci penserà Celeste Canali. Le immagini e le proiezioni saranno curate da Gianluca De Pasquale, gli elementi scenografici da Cri Eco e il concept dei costumi da Daniele Sulevic.

“Lo spettacolo ricade in una ricorrenza importante – spiega la regista Consuelo Barilari -, resa ancora più sentita dai recenti fatti di cronaca. L’attualità della visione ariostesca del mondo, dell’amore e del ruolo della donna – spesso misconosciuta dalle nuove generazioni – rappresenta una ferma condanna della violenza contro le donne e una presa di posizione netta e decisa in difesa dei diritti del genere femminile in contrasto con la cultura patriarcale”.

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