Ritorna il fumo dei metati in Val di Corsonna

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VAL DI CORSONNA – C’è un fumo buono e belle da vedere che si libra in questi giorni sui cieli della Val di Corsonna; è quello dei metati che, nel rispetto della tradizione centenaria di questo territorio ripropone l’antica tradizione della  lavorazione della castagna.

Ne sono stati accesi tre quest’anno nella Val di Corsonna e rimarranno adesso in funzione per più di 40 giorni, per dare modo intanto a chi vi porta le castagne di completare la raccolta ed al fumo nel frattempo di fare il suo lavoro, di affumicare ed essiccare le castagne che poi, una volta “macchinate” e ripulite dalle impurità, arriveranno ai mulini per la macinatura e per regalare la nuova farina di castagne. Un lavoro antico come antiche sono queste valli, che di poco si discosta da quello che era in passato, ma che ormai è sempre più raro vedere. In Val di Corsonna a portare avanti la tradizione, per fortuna, c’è il metato del Giovannino di Valdivaiana. Lui non c’è più ma anche in suo ricordo qui non si è arrestata la tradizione grazie agli amici ed alla sua famiglia. E’ questo forse il metato più grande e quello dove confluiscono le castagne raccolte da tante famiglie della montagna barghigiana, da Renaio a Carpinecchio e non solo; c’è poi il metato che ha ripreso a funzionare dallo scorso anno curato da Federico e Giada Bertolini dell’azienda agricola Il Boschetto Goloso e che si trova poco dopo il bivio di Sommocolonia, in direzione della Mocchia. C’è poi il metato dell’inossidabile Leo Gonnella che è stato acceso il località Al Martino.

Per quanto riguarda i primi due l’accessione è avvenuta il 14 ottobre scorso e come da tradizione sono stati i più giovani ad accendere le fiamme del fuoco lento che, alimentato dalla pula di castagne dell’anno precedente e da grandi ceppe di castagno, ora dovrà essere tenuto costantemente acceso; né troppo forte; né troppo flebile, in modo di garantire l’affumicatura e la temperatura ideale, giorno e notte.

A Valdivaiana l’accensione è stata a cura del nipote di Giovannino, Matteo Ferrari e di Viola Moscardini e Lia Pighini. Il tutto alla presenza della famiglia di Giovanni, dalla moglie Ademara alla mamma di Matteo, Sabrina, e dei suoi amici: Emanuele e Liano Renucci con la nipote Arianna Moscardini e Luigi Renucci, che poi saranno anche i protagonisti della fase della “macchinatura”.

Nel metato della famiglia Bertolini ad accendere le fiamme i bambini Mariairene e Francesco Bertoncini, Viola Moscardini, Emanuele Marchetti, Elvio Bonaccorsi.

Tradizione rispettata e ora dunque tre metati accesi e funzionanti come un tempo.

Nel frattempo va avanti la raccolta che quest’anno è caratterizzata da una grande abbondanza; questo fa ben sperare in una buona qualità alla fine, anche se non manca una presenza importante di castagne da scartare a causa del cosiddetto marciume delle castagne (Gnomoniopsis pascoe), un fungo che si sviluppa proprio ad ottobre  quando si raccolgono le castagne.” La quantità però, come detto, è alta e quindi alla fine si spera in una farina abbondante e di qualità.

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