KME, firmato l’accordo per le uscite volontarie

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FORNACI – “Lunedì 2 ottobre la Fiom Cgil Lucca, all’interno di una KME desolatamente vuota, ha sottoscritto con i rappresentanti dell’azienda l’accordo per la riduzione del personale, che avrà un anno di tempo per poter lasciare in modo volontario il posto di lavoro.

Un accordo indicativo delle difficoltà aziendali, che, se da una parte dà modo di uscire a chi è vicino alla pensione, dall’altra testimonia il momento non certo dei migliori dal punto di vista produttivo per l’impianto di Fornaci di Barga. Già da troppo tempo l’azienda ha infatti iniziato a fare ricorso agli ammortizzatori sociali, al punto da coinvolgere anche con il contratto di solidarietà recentemente sottoscritto la quasi totalità del personale”.

Così si sono espressi la RSU Fiom Cgil KME  e la Fiom Cgil Lucca in un comunicato uscito in questi giorni.

“Una situazione sottolineata tramite la stampa dal nostro Coordinatore nazionale KME non più tardi di qualche giorno fa – aggiunge la FIOM che ha portato ad un’inutile reazione da parte dell’azienda, che lo ha attaccato sui giornali.

È chiaro che i primi ad essere penalizzati da questa situazione siano i lavoratori di KME, ed è altrettanto chiaro che gli stipendi siano stati intaccati in modo considerevole dall’uso degli ammortizzatori sociali. Abbiamo più volte chiesto all’azienda, come spesso accade anche in altri cas in cui viene utilizzata la cassa integrazione, possibilità di integrare le differenze retributive tra la cassa e lo stipendio. Purtroppo, l’unica risposta è stata quella della “banca integrazione”, in sostanza un anticipo di ore lavorative da recuperare nei prossimi anni. Uno strumento che, per quanto adoperabile volontariamente, non ci è piaciuto, poiché impegna i lavoratori a svolgere i recuperi in tempi incerti, per il possibile impatto che potrebbe avere sui tempi di vita al di fuori del lavoro quando, e se, l’azienda riprenderà appieno le attività.

Inoltre, l’azienda ha deciso unilateralmente di fornire un servizio sanitario aziendale aggiuntivo a quello contrattuale. È auspicabile che questa sia un’innovazione positiva, ma non riusciamo a vederne la relazione con l’uso degli ammortizzatori sociali. La Fiom Cgil Lucca ha semplicemente chiesto di integrare le somme percepite con la cassa integrazione per raggiungere il normale stipendio, ma questa richiesta, evidentemente, era ed è ancora percepita come una questione politica.

Gli accordi aziendali che abbiamo sempre sottoscritto prevedono la convocazione di riunioni di coordinamento periodiche, utili a verificare lo stato di salute dell’azienda. Salvo che per offerte pubbliche di acquisto o operazioni finanziarie, che ci danno comunque qualche pensiero, è necessario che queste riunioni si svolgano nei tempi previsti, anche per definire i progetti necessari al rilancio dello stabilimento di Fornaci, ma anche gli accordi del premio di risultato in scadenza, in modo da garantirne il futuro per i suoi lavoratori e per la comunità locale.

Attendiamo quindi l’azienda per il confronto sulle questioni sollevate dal nostro Coordinatore nazionale, certi che nella Fiom troveranno un interlocutore attento alle dinamiche non solo dello stabilimento ma dell’intero gruppo industriale”.

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