Kme, Braccini alla ricerca di una personale visibilità mediatica

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FORNACI – “Quando si tratta di KME, il dirigente Fiom, Braccini, subisce un bizzarro fenomeno di dissociazione: non si capisce se parla a titolo personale o per conto dell’organizzazione sindacale che dovrebbe rappresentare. Vorremmo sinceramente saperlo e lo chiederemo formalmente.”

Così il Comunicato di KME dopo la presa di posizione  diei giorni scorsi di Massimo Braccini, coordinatore nazionale FIOM gruppo KME.

Per Kme, Braccini esterna dichiarazioni in contrasto con la realtà dei fatti, con l’unica plausibile motivazione di cercare una visibilità personale a spese di KME.

“Questo è ormai intollerabile – dichiara l’azienda –

Braccini afferma che i lavoratori di KME “soffrono” a causa del rallentamento produttivo dovuto alle difficili condizioni del mercato mondiale che solo un atteggiamento da opinionista da bar può definire “inediti”.

Vediamo piuttosto i fatti:

– lo scorso giugno è stato erogato, in accordo col sindacato (FIOM inclusa) un premio di risultato di 1660 euro; nonostante la crisi di mercato, 53 lavoratori con contratto a termine sono stati confermati a tempo indeterminato in accordo col sindacato (FIOM inclusa); nel calo generalizzato di mercato a livello mondiale, il ricorso alla cassa integrazione e poi ai contratti di solidarietà ha visto l’azienda attiva nel salvaguardare il reddito dei lavoratori integrandolo tramite meccanismi di banca ore e banca solidarietà; in estate è stato varato un fondo sanitario per tutti i dipendenti del gruppo a supporto dei lavoratori e delle loro famiglie in caso di rilevanti problemi di salute insieme all’istituzione di un servizio di “concierge sanitario” per facilitare la gestione delle procedure burocratiche e velocizzare i tempi di attesa per diagnosi e/o cure.”

Ora Braccini, dice ancora l’azienda,  chiede un incontro (che KME non nega mai,sottolinea), ma negli oltre 40 giorni appena trascorsi ci sono stati vari incontri: il primo a fine agosto che ha portato alla sigla di un accordo con il sindacato (FIOM inclusa) relativo all’adozione del contratto di solidarietà, proprio per affrontare la difficile congiuntura dei mercati internazionali, seguito i primi di settembre da un altro incontro con la firma di tre accordi a latere, due dei quali sottoscritti anche da FIOM. “Vero è che a nessuno di tali incontri incontri Braccini era presente.

Se dunque nessuno ha avvisato Braccini, lo facciamo qui adesso ma ci poniamo anche la domanda, e la poniamo anche alla FIOM: Braccini parla con i propri colleghi che vorrebbe e dovrebbe rappresentare? È al corrente dei fatti sopra menzionati e soprattutto gli interessano?

La evidente distanza dalla realtà è tale che è logico pensare ad un protagonismo tutto incentrato alla ricerca di una personale visibilità mediatica, a prescindere dalla realtà dei fatti. Per l’azienda è ormai una situazione inaccettabile e ci chiediamo anche quanto possa essere tollerabile anche per la FIOM.”

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