Fornovolasco, si riqualifica la mestaina “Papini” con i fondi del PNRR

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FABBRICHE DI VERGEMOLI Un importante intervento di recupero, tutela e valorizzazione di un manufatto votivo, piccolo ma di grande valore per tutta la comunità.

Con oltre 37 mila euro di risorse dal PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), il Comune di Fabbriche di Vergemoli riqualifica la mestaina “Papini”, antica cappella dedicata al culto contenente un’icona religiosa, collocata sul ciglio della strada aderente ad un fabbricato a picco sul torrente Turrite – proprio alle porte della frazione montana di Fornovolasco.

L’intervento – a cura dell’architetto Laura Panzaniè mirato al riuso adattivo e all’adeguamento funzionale, strutturale ed impiantistico del bene culturale, ai fini della rigenerazione e salvaguardia. L’attuale stato di conservazione e manutenzione, infatti, è particolarmente critica e necessita di interventi immediati, quali: il rifacimento completo della copertura, il consolidamento della parte elevata della muratura portante, l’asportazione delle parti di intonaco presenti (fortemente deteriorate), il loro rifacimento, nonché la ripulitura completa della pavimentazione e delle parti in ferro.

È volontà del Comune, sempre nel rispetto delle opere di riqualificazione dell’intero borgo, di procedere immediatamente all’esecuzione dell’intervento. Il piccolo fabbricato ha intessuto, infatti, un forte legame con il territorio risultando in piena armonia con l’ambiente circostante.

Il recupero di questa piccola cappella votiva dedicata al culto cattolico – spiega il sindaco di Fabbriche di Vergemoli Michele Gianninisi inserisce perfettamente nel piano di ripresa e resilienza dei borghi. Le mestaine fanno parte del patrimonio storico, artistico e religioso della Garfagnana ed affondano le loro radici nel nostro passato antico. Rituale simbolico per molti fedeli nel loro percorso di fede, è nostro dovere oggi preservarne la presenza sul territorio per non dimenticare la storia, la cultura e la tradizione che appartengono alle comunità locali”.

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