Via dell’edificio. L’unione Comuni della media Valle deve vendere

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LUCCA – Problemi per il futuro della sede operativa del Club Alpino Italiano (Cai) sezione di Lucca, in via dei Bichi, nel capoluogo. Una vicenda che si lega a filo doppio alla media Valle del Serchio. L’Unione dei Comuni della Mediavalle del Serchio, infatti  detiene la proprietà dell’immobile, che ospita anche altre associazioni del territorio ed ha comunicato la sua vendita, intimando a tutti gli occupanti di sgomberare i locali entro il 16 febbraio. Il Cai però, che si trova in quella sede dal 2018, non ha la possibilità di liberarla in tempi brevi e chiede aiuto per una nuova sede.

Per l’Unione dei Comuni della Media Valle, che ieri ha risposto con un comunicato, non c’è niente da fare: quello è un immobile inutilizzato dall’ente e con mutuo, che grava sul piano di rientro da 700 mila euro previsto per l’Unione comunale. Va venduto

Come rende noto il comunicato l’Unione dei Comuni della Mediavalle non poteva proprio permettersi di mantenere un edificio così – ovvero non più confacente alle finalità istituzionali dell’ente – al solo scopo di ospitare (gratuitamente) quattro associazioni del territorio, quando è finalmente pervenuta un’offerta dopo ben quattro aste andate deserte.

L’immobile era stato messo all’asta, per la prima volta, nel 2010 – così come deliberato dalla giunta dell’Unione dei Comuni della Mediavalle il 19 ottobre 2009 – con base di gara pari ad 1 milione e 260 mila euro. Non c’erano state, però, offerte. Con una delibera del 10 settembre 2015, quindi, l’immobile era stato confermato come patrimonio disponibile. La seconda asta, pari ad 1 milione ed 8 mila euro, aveva dato lo stesso esito nel 2016. La terza (importo a base di gara di 628 mila euro), a dicembre 2020, identica sorte. E deserta era andata pure la quarta – fatta nel 2022.

 

Così – spiega un comunicato dell’ente –  una volta pervenuta l’offerta dopo la quarta asta (non si specifica però l’importo), c’è stata l’autorizzazione alla vendita da parte della giunta.

Una scelta dettata appunto a ripianare un disavanzo di biulancio da ben 740 mila euro approvato nel luglio 2022 in consiglio. Disavanzo che impone, nei confronti della Corte dei Conti, un piano di rientro. La vendita dell’edificio in via del Brennero – oggi sede della sezione lucchese del C.A.I. (Club Alpino Italiano), dell’associazione Fratres, de I Maestri del Lavoro e dell’associazione nazionale alpini – si è ritenuta necessaria per andare a ripianare, almeno in parte, proprio questa problematica.

 

“Siamo molto dispiaciuti – precisa il presidente dell’Unione Remaschi -, ne avremmo fatto volentieri a meno ma, del resto, non possiamo mettere in ulteriore difficoltà l’Unione dei Comuni della Mediavalle e dobbiamo provvedere a proporre alla Corte dei Conti un piano di rientro credibile e concreto.

Nel comodato d’uso, d’altronde, era ben specificato che l’Unione si sarebbe riservata la facoltà di revocare la concessione e di risolvere il contratto in ogni momento per sopraggiunti motivi di pubblico interesse. “L’Unione – aggiunge Remaschi – si riservava la facoltà di revocare la concessione nel caso l’immobile fosse, come previsto dal piano delle alienazioni, venduto a terzi. E la revoca della concessione comporta il rilascio dei locali. Oltretutto, la convenzione è scaduta e nel testo c’era scritto chiaramente che, alla sua scadenza, gli immobili avrebbero dovuto essere riconsegnati così come concessi, addirittura senza preavviso alcuno”.

 

L’Unione dei comuni aggiunge di essere però a disposizione per ricercare, con le altre istituzioni della provincia, eventuali soluzioni alternative in considerazione dell’importanza che queste associazioni hanno anche per il nostro territorio.

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