La scomparsa di Giancarlo Paoli, uno degli ultimi figurinai

-

BORGOTARO – All’età di 86 anni si è spento a Borgo Val di Taro (Parma) Giancarlo Paoli, dopo una vita lunga e operosa vissuta nel segno degli affetti, del lavoro e della famiglia. Nato a Calavorno nel comune di Coreglia Antelminelli, patria della figurina di gesso, Giancarlo discendeva proprio da una dinastia di figurinai: il nonno Gregorio aveva infatti portato l’antico mestiere in Brasile alla fine dell’Ottocento, mentre il padre Alfredo e lo zio Giovanni erano emigrati negli anni Venti in Australia, dove avevano fatto fortuna grazie alla realizzazione dei manufatti artistici in gesso, prima viaggiando di città in città in compagnie, poi impiantando un laboratorio a Perth. Nel 1948, i due fratelli si trasferirono con i rispettivi figli Giancarlo e Giampaolo a Londra, e nella capitale avviarono una fiorente attività di produzione e vendita di statuine,che nel frattempo vennero realizzate anche in resina e alabastrite.La “Paoli Brothers and Sons”, rimasta sempre a conduzione familiare, diede lavoro a tanti lucchesi in Inghilterra e crebbe di importanza al punto da esportare in diverse parti del mondo, dagli Stati Uniti alla Libia, dai Paesi Arabi all’Islanda, in un crescendo di prestigio e apprezzamento. Nella capitale inglese, Giancarlo prese parte attivamente alla vita della comunità italiana, impegnandosi nell’associazione “Lucchesi nel Mondo”, dalla quale nel 2015 era stato premiato per il suo lavoro di divulgazionee per la donazione di materiale storico al Centro di documentazione del museo di Porta San Pietro a Lucca. Pur se lontano, ogni estate rientrava in Toscana nella sua casa di Ghivizzano, costruita grazie ai sacrifici di un lavoro che è stato innanzitutto una passione. Terminata l’esperienza all’estero, nel 1982 Giancarlo era rientrato con la famiglia a Borgotaro, paese della moglie Teresa, dove in pensione ha messo il suo talento artistico e la sua professione al servizio del volontariato: tramandato l’antico mestiere ai nipoti perché non andasse perduto, con loro ha partecipato per anni alla locale Fiera della Castagna per vendere le sue statue di gesso, devolvendo il ricavato all’associazione benefica Insieme per Vivere”. Animato dal desiderio di non perdere la memoria, ha portato la storia dell’emigrazione e della figurina nelle scuole, ed ha sostenuto le attività di divulgazione sia in Toscana che in Emilia. Uomo d’altri tempi, di animo autentico e integerrimo, lascia nei cuori di chi lo ha conosciuto il ricordo della sua saggezza e della sua bontà, tratti che ne hanno fatto una figura rispettata, che senza troppe parole ha espresso nei fatti le sue qualità.

 

Lorenzo Benedetti

Lascia per primo un commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.