Marcucci: “torno a fare l’imprenditore, ma sono molto preoccupato per l’Italia”

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IL CIOCCO – Un momento di riflessione politica anche per capire come evolverà il centro sinistra in vista del congresso: “Se ci sarà una  candidatura che considerò affine alle mie posizioni  politiche sarà allora più facile motivarmi per un impegno diretto”

Poi la la voglia di tornare a fare l’imprenditore nelle imprese di famiglia, ma  ora, nel ruolo di imprenditore, tanta preoccupazione per il momento e la crisi generale che sta vivendo l’Italia.

E a livello politico giudizi negativi per Letta che, dice, oggettivamente ha commesso gravi errori ed ha gravi responsabilità nella sconfitta;  ma anche per il Governo attuale: “Temo che si passi dal governo dei migliori al governo dei peggiori e degli incompetenti. Non considero Giorgia Meloni la persona che ha l’autorevolezza per svolgere un ruolo come questo, ma spero sinceramente, da imprenditore e da cittadino di sbagliarmi”.

Così l’ex senatore Andrea Marcucci che ha chiuso  una militanza parlamentare di 14 anni, ma che vuole continuare ad avere comunque vada, specialmente inq eusta fase difficile, un ruolo in questo paese . “Perché la politica si fa anche da imprenditori, facendo crescere il paese”.

 

Partiamo dalla sconfitta della sinistra. La colpa di chi è?

“La colpa morì fanciulla, ma in questo caso ha radici profonde, dall’attitudine del partito democratico dove i segretari vengono eletti alle primarie e poi se ne vanno. Non ci possiamo dimenticare che le primarie le stravinse Zingaretti e poi lui ci ha lasciato in difficoltà, ha dato le dimissioni. Fu individuata all’epoca la soluzione Letta anche se io ero per una soluzione di maggiore discontinuità. Pensavo che quella sarebbe stata l’occasione giusta per nominare la prima segreteria donna del PD. Avevamo ipotizzato Anna Finocchiaro e Roberta Pinotti, due personalità autorevoli del centro sinistra italiano e invece fu scelto Letta che oggettivamente ha commesso gravi errori: si è lasciato convincere da successi parziali durante le elezioni amministrative; non è riuscito a creare meccanismi di alleanze stabili, né con il movimento 5 stelle, né con il terzo polo. Non ha capito lo spirito di questa complicata e forse  anche sbagliata legge elettorale. Insomma, portarci alle elezioni con questi presupposti è stata una scelta drammaticamente sbagliata. In più c’è stata una campagna elettorale difficilmente comprensibile con posizioni di un certo tipo e anche  un approccio molto vendicativo che ha riguardato anche me sulle candidature, che ha creato delle situazioni di scollamento tra i territori e  il PD e il  centro sinistra in generale. Il risultato è stato decisamente  deludente, a prescindere da questa sconfitta, assolutamente annunciata.  E ora è oggettivamente un momento di grande difficoltà per il centro sinistra.”

Chi vedrebbe alla guida del PD adesso?

“Dalle amministrazioni più legate con il territorio emergono personalità importanti. Non ho mai nascosto  simpatia e apprezzamento per Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia Romagna perché è riuscito a  coniugare una politica di centro sinistra attenta  al sociale delle fasce più deboli con la forte spinta all’innovazione e  allo sviluppo economico ed alle sinergie anche con la grande impresa privata. Quindi ha coniugato tutto il cuore della politica riformista, di una sinistra moderna. Altrettanto potrei dire di Dario Nardella, amministratore amatissimo che ha fatto bene, che ha tenuto la barra dritta che è andato avanti sulla vicenda tranvia, che ha avuto un approccio di sviluppo sostenibile su una città difficile come Firenze e che ha saputo creare le condizioni per un largo consenso. Credo insomma che se si vuole ci siano le condizioni per individuarlo il candidato.

Il tema è la posizione politica. Nel senso che oggi in parlamento, anche con la presenza di gruppi parlamentari più deboli rispetto al passato, secondo me avremo da fronteggiare una maggioranza con il primo governo di destra da dopoguerra ad oggi; avremo da fronteggiare una  opposizione urlata  da parte del movimento 5 stelle che in passato hanno dimostrato di essere molto bravi a farla; avremo da fronteggiare un confronto con il terzo polo con delle leadership molto forti e capaci come quella di Matteo Renzi e di Carlo Calenda.  Quindi una situazione nella quale bisogna trovare il candidato giusto e anche far presto perché altrimenti rischi di essere travolto”.

La sinistra può fare in futuro affidamento su una collaborazione con Renzi e con le altre forze di opposizione?

“Secondo  me c’è bisogno di mettersi in testa la necessità di avere una collaborazione  ampia. Le capacità di collante elettorale del centro destra ci devono insegnare anche se poi, come vediamo in questi giorni, quando arrivano a dover governare e prendere decisioni hanno problemi enormi; però in campagna elettorale sono sempre stati uniti.

Con il movimento 5 stelle bisogna capire che cosa vorrà fare, cioè se vorrà provare a tornare  la grande forza di opposizione che urla contro il sistema sarà difficile aprirci un confronto. Se vorrà invece ripercorrere il periodo del governo Conte bis fatto con il PD e  quindi una loro vocazione alla realizzazione e alla  creazione di condizioni per avere un governo progressista, allora forse un dialogo si potrà aprire. Vedremo quali scelte fanno.”

 

I rapporti attuali con Renzi?

“I rapporti sono buoni, penso che lo vedrò anche  nelle prossime settimane. Come ho sempre detto ho mantenuto con lui un rapporto di amicizia, non ho condiviso alcune sue scelte ma il rapporto di amicizia rimane”.

Come giudica le elezioni di La Russa a presidente del Senato?

“Quando un partito prende largamente la maggioranza esprime un suo esponente; è una scelta parlamentare fatta nelle ultime ore che però  interpreta e attua la scelta popolare, dunque mi sembra una normale conseguenza.  Io ho lavorato molto con Ignazio La Russa, quando sono stato capogruppo. E’ la personalità e il personaggio che conosciamo, con tutti i suoi limiti, ma alla fine  è il candidato naturale se a Fratelli d’Italia spettava la presidenza del Senato. Quindi nessuna sorpresa. E’ successo quello che gli elettori hanno chiesto che succedesse. Punto.”

 

Ci sarà, c’è ancora un impegno politico di Andrea Marcucci?

Ho in corso una riflessione, colloqui, confronti con le persone che mi sono state   negli anni più vicine e con loro prenderò una decisione. Sicuramente nell’immediato torno totalmente all’impegno all’interno delle aziende di famiglia,  perché è una cosa che mi piace, ho nel DNA e mi dà grande soddisfazione. Sono convinto del resto che anche quello di fare bene gli imprenditori sia  funzione centrale  dal punto di vista sociale per per il territorio. Riuscire ad avere aziende che funzionano bene vuol dire dare lavoro, distribuire ricchezza, creare le condizioni di crescita,  e quindi anche in questo modo sicuramente farò politica.

Sulla politica invece più diretta  all’interno di forze politiche è una valutazione che farò, nelle prossime settimane  e nei prossimi mesi. Abbiamo una scadenza che è quella del congresso del PD. Cercherò di capire quali sono le candidature in campo. Se ci sarà una  candidatura che considerò affine alle mie posizioni  politiche sarà più facile motivarmi per un impegno diretto”.

La situazione generale del paese. Quali sono le sue preoccupazioni?

Parlo ora da imprenditore e dico che sono preoccupatissimo perché il costo dell’energia è pesantissimo; i governi precedenti hanno dato degli aiuti, parziali; mi auguro che il nuovo governo riesca a fare altrettanto ed anche a fare meglio. Hanno promesso in campagna elettorale che avrebbero  risolto  il problema dell’energia anche se non ho mai capito come… Mi auguro dunque che ci sia un supporto che venga direttamente dal governo centrale magari riducendo altre fonti di spesa. Hanno annunciato di eliminare  alcuni provvedimenti che negli anni  scorsi sono costati molto.  Mi auguro che tutte le energie che riusciranno a trovare  siano a supporto delle imprese  e delle famiglie per superare questo momento davvero  drammatico dell’aumento del costo energetico. Dopodiché bisogna che si facciano anche interventi a livello europeo. Proprio per questo  auspicavo  che si arrivasse alla fine della  legislatura a marzo con Draghi, perché Draghi era sicuramente  il personaggio  più autorevole da spendere per ottenere dall’Europa  un aiuto in questa fase; dal blocco del prezzo del gas ad una serie di interventi  simili a quelli che ci sono stati nella pandemia.  La Lega , i 5 stelle, Fratelli d’Italia e Forza Italia hanno deciso che quel cammino doveva terminare; ora mi auguro che siano in grado di fare quello che avrebbe potuto fare Draghi ed anche di fare meglio.

Dunque  credo che ci serva aiuto dall’Europa e che il governo debba essere concentrato solo  ad una priorità: difendere il tessuto produttivo del paese,  come abbiamo fatto noi durante la pandemia. Il primo obiettivo è quello:  fare il massimo per  tenere aperte le attività, affinché resistano perché altrimenti  sarà complicatissimo ripartire. Quindi dare un aiuto diretto a loro, un aiuto alle famiglie  e in prospettiva spingere su quello che è stato il nostro cavallo di  battaglia  che è una riconversione ecologica, spingere sui pannelli fotovoltaici più performanti, su nuove  turbine sull’idroelettrico che possano produrre di più,  limitare le difficoltà  burocratiche per procedere all’implementazione  dei pannelli, fare una riflessione molto seria anche sulle biomasse. Il nostro territorio è ricchissimo di biomasse  e allora pensiamoci: magari no a grandi centrali , ma sì a piccole centrali che possano  permettere con le tecnologie moderne di  utilizzare una materia  prima locale e quindi di ridurre i costi di trasporto, ecc,  Peraltro gli impianti moderni garantiscono emissioni molto basse…. Però al momento c’è da passare la nottata  e la nottata si passa solo se ci sarà un aiuto determinante delle istituzioni.”

 

Avrà lunga durata questo Governo?

“Questo non lo so, però credo che il risultato elettorale sia stato una scelta originale   da parte del corpo elettorale perché ha premiato  la coalizione che era più disomogenea. La Lega è rimasta al governo coi 5 stelle e Forza Italia e Fratelli d’Italias all’opposizione; poi sul Governo Draghi c’era Fratelli d’Italia che faceva  opposizione pesantissima carica di offese e attacchi, e la Lega e Forza Italia erano in maggioranza. In tutti i provvedimenti hanno votato in maniera diversa. E’ chiaro che questo è stata una accozzaglia elettorale, ma  all’interno della quale il corpo elettorale ha dato  un messaggio chiaro: ha preferito la Meloni e Fratelli d’Italia. Quelli che si sono tenuti insomma fuori  dal Governo. Sarà possibile per lei tenere le forze unite? Mi sembra che abbia già grandi difficoltà.

La mia principale preoccupazione  non è mai stata ideologica, io non temo per la tenuta della democrazia,  che è una democrazia solida. Temo che si passi dal governo dei migliori al governo dei peggiori e degli incompetenti. Non considero Giorgia Meloni la persona che ha l’autorevolezza per svolgere un ruolo come questo, ma spero sinceramente, da imprenditore e da cittadino di sbagliarmi.

Ci sarà però difficoltà a tenere unita la maggioranza; ci sarà  difficoltà di  mantenere, anche solo parzialmente, le  incredibili promesse elettorali che sono state fatte:  sul costo dell’energia, sui provvedimenti da prendere, sul rapporto con l’Europa… Un contesto internazionale  dove questo governo e queste posizioni politiche sono  dono anche difficilmente coniugabili e non ci danno  autorevolezza e forza nel trattare e richiedere aiuto all’Europa. Quindi  preoccupazione tanta, con la speranza che le cose vadano meglio e loro si dimostrino migliori.

Certamente non va meglio nel centro sinistra che ha bisogno di cambiare atteggiamento e di assumere meccanismi di confronto e di creazione di cartelli più ampi per fare la propria parte. Anche qui per ora non vedo niente di buono:  battibecchi continui; quello che non si è saputo fare prima delle elezioni  a mio avviso non si sta facendo neanche oggi….

Dunque un quadro di grande  preoccupazione il mio, ma anche che intendo di speranza  perché l’Italia ha passato tanti momenti difficilissimi e si sono sempre superati. Dunque ora ognuno di noi faccia il proprio, chi come lavoratore, chi come imprenditore,  chi come politico o amministratore per cercare di uscire da questa situazione delicata di crisi che oggettivamente  però, questa volta, è molto, molto pesante”.

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