Passeggiando tra aspetti pubblici di Barga: arte e memorie collettive. Villa Gherardi e le Scuole Superiori.   (undicesima parte)

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Dopo la sosta al Ponte di Macchiaia e alla cosiddetta Fonte, cioè gli archi costruiti sul ponte per portare nel secolo XVII l’acqua in Barga, ecco che oggi riprendiamo la nostra passeggiata per raggiungere Villa Gherardi e le Scuole Superiori, oggi raccolte nella sigla ISI, e anche l’Alberghiero. Non diremo niente di come ci fu la trasformazione dell’allora Istituto Magistrale in ISI, ma solo del fatto che avvenne sul finire degli anni novanta del Novecento, un argomento abbastanza recente che tutti conoscono assai bene. A noi piace invece molto di più approfondire le epoche più lontane, però sempre con un occhio attento alle eventuali cose d’arte che magari reputiamo meritevoli di essere poste in vista, nuovamente all’attenzione e a quest’affermazione penso che il lettore abbia già intuito molto.

Ora eccoci arrivati a Villa Gherardi, al suo ingresso detto “Il Cancellone”, un’importante struttura che qualifica tutta l’area. Ci accoglie un grande arco fatto di pietra serena con bozze bugnate, chiuso in alto da un bello stemma composito e molto affascinante nella sua composizione. Questo raffigura l’emblema della famiglia Angeli, quel ramo dei Cavalieri di santo Stefano, dove dentro un contorno di piume scendenti da un elmo, si vede un angelo aureolato con le ali, che si veste di una tunica divisa in tre parti, che ha sul petto, nella specie di mozzetta, una stella con otto raggi. Questi apre le braccia reggendo nella mano destra una palma, nella sinistra una cornucopia, mentre poggia i suoi piedi su di una cosa assai strana, che parrebbe somigliare a una sorta d’incudine o trespolo. La palma che è nello stemma ci riporta a qualcosa di preciso che vedremo meglio quando parleremo un poco di questa famiglia.

 

Ai lati di questo imponente cancello si vedono delle costruzioni che certamente sono le antiche dipendenze, contadini e stalle, che passandovi nel mezzo, dopo pochi metri, poi ci lasciano vedere là a destra la villa posta bellamente sopra di quella che pare una sorta di collinetta. Guardando la villa, a mano manca ci appare una bella fontana detta “pompeiana”, che fu eretta dagli Angeli sfruttando il bisogno comunale di passare con i tubi dell’acqua nei loro possedimenti. Infatti, il Comune chiese il permesso e gli Angeli dissero sì, però con una clausola, che fu anche scritta sui libri del Comune, ossia, che gli fosse lasciata una piccola parte di quell’acqua, tanta quanta ne poteva passare in un tubo del diametro di due denari. Ciò fu accordato ed ecco l’erezione della fontana, abbellita con le pietre del durissimo diaspro di Barga.  (47)

 

Gli Angeli, che dividevano la loro vita tra Pisa e Barga, qui in loco ebbero almeno due importanti rami familiari originati agli inizi del secolo XVI da ser Niccolò che ebbe tre figli maschi: Jacopo, Francesco e prete Cristofano. Da Jacopo ed Ermellina Turignoli nasceranno il celebre poeta Pietro Angeli e altri. L’altro fratello, Francesco, sarà un giureconsulto, che sposando Agnese Balduini di Barga, insieme avranno vari figli: il prof. medico Giulio Angeli (Barga ? – +Roma +1602), Il Vescovo di Cortona Cosimo (+1603), Niccola (+1602) e Jacopo (+1608, altri +1609), professore in Diritto Pubblico e Civile e Lettore all’Università di Pisa e Siena.

 

Da questo Jacopo, che l’anno 1605 aveva fondato una Commenda all’Ordine di Santo Stefano con il nome di Priorato di Volterra e Piombino in Terra Ferma, il successivo Francesco (Pisa +1664). Questi fu priore e professore in Pisa di Diritto Civile, che sposò Eleonora di Princivalle, da questa famiglia si avrà l’edificazione della villa Angeli oggi Gherardi, edificata su un vasto possedimento agricolo, con una sua chiesetta e una fontana pompeiana di bella fattura, entrambe le cose, come ovviamente la villa, è tutta una cosa ancora esistente.

 

Questo Francesco fu padre di Jacopo (1610- Barga + 1695), Cardinale in Santa Maria in Aracoeli. Altro fu il Priore Cosimo di Francesco Angeli. Infine, il Priore e Pittore Niccolò di Francesco di Jacopo Angeli (Pisa 1607 – Pisa 1668), che ragazzo fu uno dei paggi del Granduca di Toscana e poi Operaio del Duomo di Pisa dal 1658 al 1668. Al momento della morte, nel testamento, si notano tre luoghi di abitazione: una casa in Pisa, due a Barga tra cui il Palazzo al Giardino, l’attuale Villa Gherardi. Qui si chiarisce cosa significasse nello stemma la palma del martirio nella mano dell’angelo, che se a una prima analisi ci riporta al Cardinal Jacopo Angeli, certamente ciò non è tutto. Infatti, questi era devoto a Santo Stefano Martire, però va detto anche che in questo ramo degli Angeli si tramandava il Priorato all’Ordine di Santo Stefano Martire.

 

Questo ramo della famiglia Angeli fu dichiarato estinto in Barga l’anno 1770, con la morte del Priore Francesco Maria, e in questo frangente la villa passerà alla famiglia Paffetti Pepi di Barga. In pratica i beni degli Angeli, così la villa, restarono alla fine del Settecento a Francesco Paffetti Pepi, canonico del Duomo, la Chiesa Collegiata di Barga, che morì a Livorno nell’agosto 1836. Si dice che lasciasse molti beni, quasi totalmente ubicati nel territorio di Barga e qualcosa a Livorno, però erano gravati da un notevole debito, cosicché gli eredi testamentari li rifiutarono e, ovviamente, il tutto fini all’asta giudiziaria.

Furono dieci i lotti barghigiani finiti all’incanto, tra poderi e relative case, ecco allora che nel lotto n. IV appare la Villa al Giardino, cioè l’attuale villa Gherardi, che, appunto, finì per essere acquisita da questa rammentata famiglia con tutto il bene terriero e case poderali, che dalla stessa villa, si estendeva ai terreni su cui sorge l’odierno plesso scolastico, la cittadella dell’Istituto Superiore Istruzione e Scuole Medie. Ciò poté avvenire perché sul finire degli anni ’50 e inizio dei ’60 del Novecento, dai testamentari dell’estinta famiglia Gherardi, tutto il bene fu lasciato in possesso del Comune di Barga, che lo destinò, appunto, a uso scolastico.

 

La famiglia Gherardi che acquisì il possesso della villa, secondo lo storico barghigiano Lodovico Verzani, fu quella di Luigi di Giovanni, che aveva sposato Anna Poli di Barga. Insieme ebbero due figli maschi: Francesco (1837 – 1878) e Gherardo (1827 – 1892) e una femmina Elena. Il più importante di loro, se non già il vero possessore della villa, fu Gherardo. Infatti, sopra il portone del palazzo, nella semicircolare rostra di ferro battuto, possiamo vedere le sue iniziali, mentre nell’architrave di pietra serena, lo stemma della famiglia: elmo piumato contornato da quattro stelle, mentre una cometa fiammeggiante sale dal basso verso il centro dello scudo.

Con quanto si è detto credo si sia capita e chiarita una cosa importante, ossia, che il totale plesso scolastico di Barga sorge sugli antichi beni della famiglia Angeli prima, poi Paffetti Pepi e infine Gherardi, da qui, negli ultimi testamentari, al Comune di Barga. Adiacente alla villa la famiglia Gherardi vi costruì una grande filanda per la seta, che nella sua struttura è ancora in essere, costituita da un piano a terra di vaste dimensioni, un tempo utilizzata per fini scolastici, mense e come appoggio didattico alla Scuola Alberghiera.

Passare da ciò che finora si è detto della villa alle vicine scuole, è un tragitto della nostra passeggiata che, come si è capito, ha del naturale, quasi come un capitolo della solita storia. Un’ovvietà che va un poco argomentata, anche perché dietro a queste c’è un racconto di storia da rinverdire, anche per far conoscere a chi leggerà come fu che qui si volle tutto questo centro educativo, una vera “Cittadella Scolastica”, come detto favorita da un lascito diretto al Comune di Barga. Quando tutto il nuovo delle scuole di Barga fu pronto, era il 1962, ecco che l’ufficiale inaugurazione ebbe un padrino straordinariamente importante, infatti, grazie alla concomitanza del Cinquantesimo dalla morte di Giovanni Pascoli, il nuovo plesso scolastico, Medie e Magistrali, ebbe il taglio del nastro tricolore da parte del Presidente la Repubblica Italiana prof. Giovanni Gronchi, che dopo la visita a Casa Pascoli giunse anche a Barga. (48)

Per arrivare a questa inaugurazione però c’è dietro tutta una storia evolutiva delle scuole medie e superiori che è molto bella e affascinante e perciò da raccontarsi almeno un poco. Specialmente circa l’istruzione superiore, le vecchie e dismesse Magistrali, oggi sostituite dall’ISI, è questa una bella vicenda che risale assai indietro nel tempo, particolarmente a quella toscana cittadina che nella Valle del Serchio nel campo educativo era il faro per tutti indicante il futuro scolastico. Una caratteristica che traeva le sue origini al tempo delle importanti Riforme Leopoldine (fine Settecento) che nel campo dell’educazione investirono in maniera forte anche Barga, il vecchio e fedelissimo ferrigno Castello, che ufficialmente, sin dal 1342 della sua adesione al Comune di Firenze, con quella aveva iniziato a condividere l’idea di una moderna Toscana, però, allora tutta ancora da costruire.

Con piacere, almeno lo spera lo scrivente, ci siamo dilungati a ripercorrere questa storia del seicentesco palazzo o villa Angeli, oggi del Comune di Barga, che ne ha fatto un Ostello e ai piani terra e inferiore, la sede della Biblioteca Comunale Fratelli Rosselli. Si sarebbe dovuto parlare ancora delle scuole, delle sue opere d’arte, ma per non aggravare troppo la presente lettura di ciò che si è detto, fissiamoci appuntamento al prossimo racconto, che ci sono ancora delle belle cose da dire.

 

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47) Per la storia della villa vedi su questo Sito. Pier Giuliano Cecchi: Storia della chiesina di villa Gherardi a Barga e l’opera degli Alpini; 14 Gennaio 2020. Inoltre. Antonio Nardini: La Villa Gherardi dai Marchesi Angeli al Comune. Gasperetti, 2012.
48) Su questo Sito: Pier Giuliano Cecchi: Quando il Presidente della Repubblica Gronchi venne nel Comune di Barga, 5 Luglio 2018.

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