A Lucca con Sereni per il suo libro su Alfredo Caselli

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LUCCA – La Sala del Capitolo, al Real Collegio, era gremita al completo mercoledì pomeriggio per la presentazione del libro di Umberto Sereni per il centenario di Alfredo Caselli.
Alla presenza di molte personalità della cultura cittadina, dopo l’introduzione di Vittorio Barsotti, ha preso la parola Alessandro Adami, che, come presidente della Fondazione Giovanni Pascoli, ha ribadito l’importanza del ricordo di Caselli quale personaggio trainante dello spirito innovativo e dirompente degli artisti e letterati, di cui godeva l’amicizia e che frequentavano costantemente il suo Caffè, come faceva, tra gli altri, Giovanni Pascoli.

Anche Carlo Lazzarini, presidente del Rotary Club di Lucca, ha puntualizzato il valore della memoria da dedicare a Caselli e l’importanza per Lucca del suo ruolo di propulsore della cultura bohemien e di libero spirito di progresso che ebbe il Caffè Caselli proprio a cavallo dell’Ottocento e Novecento fino al dopoguerra e dopo: ormai già divenuto Caffè Di Simo.

Sereni, poi, ha ripreso il tema della memoria quale fattore essenziale per la costruzione di una solida identità di una comunità come la nostra. Per questo ha citato grandi personalità storiche nazionali, come Carducci e D’Annunzio, che avevano frequentato il Caffè del Caselli, e che avevano così imparato ad amare la nostra città, talvolta difendendola dall’imperante rozzezza che spesso accompagna le oscure politiche di oblio che mirano solo al profitto. La memoria invece ci aiuta a ricordare e a capire meglio Lucca evitando di danneggiarla con gravi errori e omissioni dovuti all’oblio, talvolta proprio architettato ad arte.
Nel corso della discussione, pur se riferita al breve passato, sono state, infine, ricordate anche altre personalità di valore che avevano in parte continuato la tradizione del Caffe; in particolare  Sereni ha citato Romano Silva celebrandolo come grande studioso che ha dato molto alla sua città e con lui anche altri nomi sono stati richiamati come quello di Alfredo Casali, Marco Pasega e Giorgio Marchetti, ribadendo, quindi, la necessità di dar corpo e vera sostanza al tema della memoria, oggi troppo spesso abbandonata.

A conclusione dell’incontro è intervenuta anche la Prof.ssa Biagi Ravenni illustrando il legame che univa Puccini ad Alfredo Caselli.

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