Risposta ospedaliera Covid. ASL: l’obiettivo coinvolgere anche i piccoli ospedali come Barga

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PISA, 3 novembre 2020 – L’emergenza Coronavirus in Toscana è al livello 3 di allerta (intorno ai 1300 ricoveri) e la Regione ha chiesto alle Asl di iniziare ad utilizzare in questa fase anche i piccoli ospedali, per alleggerire la pressione sui presidi più grandi.

Ad oggi (3 novembre) i ricoveri per “Covid-19” negli ospedali dell’Azienda USL Toscana nord ovest sono in totale 331, di cui 49 in Terapia intensiva ed il direttore generale Maria Letizia Casani fa il punto della situazione.

“Non si può parlare di ospedali saturi – evidenzia la dottoressa Casani – perché abbiamo ancora alcuni margini, ma la situazione è sicuramente delicata perché i positivi stanno aumentando in maniera importante. Il piano dell’Azienda per far fronte alla fase successiva della pandemia è quello di lavorare su tutta la rete ospedaliera, quindi sui nostri 13 stabilimenti ospedalieri, e insieme all’Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana che rappresenta un nodo essenziale della rete. La finalità è quella di estendere il numero dei presidi coinvolti anche perché questa volta, in aderenza alle indicazioni regionali, vorremmo preservare il più possibile l’attività ordinaria no-Covid.

Gli ospedali più piccoli interessati sono quelli che fanno parte del nostro sistema, come Pontremoli, Fivizzano, Barga, Volterra, Cecina e Piombino. Quindi, la risposta verrà fornita da tutta la nostra rete ospedaliera, anche perché questo è l’unico modo per assistere in maniera adeguata la cittadinanza, anche tenendo conto della difficoltà che abbiamo in questo momento (ed è un problema che non riguarda solo la nostra Azienda) a reperire il personale medico ed infermieristico di cui avremmo necessità.

Commenti

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  1. Ha ragione Remaschi, c’è una struttura come il Campo di Marte che potrebbe essere sfruttato come Ospedale Covid ed invece fanno finta che non esista, gli ospedali esistenti devono e sottolineo devono servire soprattutto x garantire tutti gli altri servizi ( dialisi, medicina, chirurgia, riabilitazione, ortopedia ecc ) e non Covid. E i finanziamenti a fondo perduto vanno investiti x assumere nuovo medici, infermieri e personale ospedaliero, senza ulteriormente ” affogare” chi fino ad oggi lavora oltre le sue possibilità.

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