Cinema e teatri fermi, l’appello degli artisti: “Senza cultura non si riparte”

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PROVINCIA DI LUCCA – Spettacoli, eventi e concerti rimangono, anche nella fase due bis, i grandi esclusi dal tema della ripartenza dopo il Coronavirus, perché sono anche i più difficili da riorganizzare.

Dietro le quinte c’è un mondo inesauribile fatto di sarte, macchinisti, tecnici del suono, comparse e non sanno quando potranno ricominciare a tornare in pista se si devono rispettare le distanze. Da oltre due mesi sono completamente fermi e in un settore dominato dal lavoro nero per molti è impossibile anche accedere ai sussidi statali. Il settore – secondo i protagonisti delle emozioni dal vivo – ha necessità di ottenere aiuti concreti e di ripartire al più presto.

Se non si investe nella cultura – secondo l’attrice lucchese Giulia Perelli – non si può parlare di ripartenza nel vero senso del termine. La stessa filiera del turismo dipende fortemente dal mondo della cultura e dell’arte che se continua a rimanere fermo produrrà danni ulteriori al sistema economico che da lunedi si prova a far ripartire.

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