Terzo premio per la classe IV A della Primaria di Fornaci alla “Befana del Roccandagia”

-

FORNACI – La classe IV A della Primaria di Fornaci di Barga con le docenti Luciana Comparini e Giuliana Nardini  hanno vinto il terzo premio (consistente in utile materiale didattico) al Concorso “La leggenda della Befana del Roccandagia”.

Hanno presentato un bel racconto che spiega perché esistono la Befana del Roccandagia e quella di Pegnana. Bravi.

 

Un’amicizia ritrovata!!!

Cosa?! Esistono due Befane? Credevo ne esistesse solo una, quella che ogni anno porta i regali a me e a mia sorella: la Befana di Pegnana non quella del Roccandagia. Sono confuso, qualcosa non quadra! Sono forse sorelle? Sono due amiche? Sono nemiche e si contendono il territorio? Forse una delle due, la più vecchia, non ce la faceva a consegnare tutti i doni e si è  fatta aiutare dall’altra?

Così ho cercato di darmi una spiegazione.

Inizialmente erano due buone amiche e si aiutavano fino ad un fatidico cinque gennaio quando litigarono su cosa portare ad un bambino. Per una era stato molto cattivo e meritava il carbone, per l’altra, era stato molto bravo e meritava doni. Si misero a litigare e non trovando un accordo si divisero i territori sistemandosi su opposte montagne per non incontrarsi mai più: una sull’Appennino, nel bosco di Pegnana e l’altra sulle Alpi Apuane, sul monte Roccandagia. Andarono avanti per anni fino a quando, un orribile giorno, un personaggio misterioso che abita nei boschi della Media Valle e Garfagnana, il Buffardello, piccolo, goloso e dispettoso, rubò le loro scope.  Le Befane, disperate, non sapendo cosa fare, decisero di rincontrarsi e si allearono per risolvere il problema visto che la consegna dei regali era vicina. Cercarono prima su un monte, poi sull’altro ma senza risultati. Inizialmente sembrava un gioco da ragazzi invece quel personaggio non era affatto stolto. Nel loro percorso gli aveva preparato numerosi ostacoli. Primo ostacolo: la fossa dei regali, secondo ostacolo: l’elfo godzilla, terzo ostacolo l’impacchettatore seriale… decimo ostacolo il peccato di gola, quello che, secondo lui, avrebbe forse fermato le due Befane. Il Buffardello misurava la sua golosità, la sua ingordigia e soprattutto la loro permalosità, ma non le conosceva bene. Le Befane infatti, insieme e ben alleate, superarono con facilità anche quest’ultimo ostacolo determinate a ritrovare le loro scope e a riprendere il loro lavoro. Guarda di lì guarda di là il loro occhio cadde su una gigantesca catasta di legna non più ben allineata, da dove, tra un ciocco e l’altro, spuntavano ciuffi di saggina: le loro scope!  Finalmente le avevano ritrovate. Lui, il Buffardello, nascosto dietro un albero guardava incuriosito pensando di aver fatto proprio un bel lavoro e svanì come fosse fatto di fumo. In questo modo aveva riavvicinato le due Befane che si ricordarono come era, anzi, com’è bello essere amiche e lavorare insieme. Decisero così di mantenere ognuna il proprio territorio ma questa volta, solo per comodità e con una regola ferrea: a fine lavoro, ogni sei gennaio, decisero di ritrovarsi, un anno nell’Oasi di Campocatino e l’anno successivo nel bosco di Pegnana per festeggiare il lavoro svolto, riposare dopo le grandi fatiche e programmare il lavoro futuro.

Tag: , , ,

Lascia per primo un commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.