La bionda, la bruna e il diamante (terza puntata)

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A fornire l’input ai propositi dei tre single è Nicoletta, una brunetta sprintosa che entra inaspettatamente nelle loro esistenze dubbiose, dando il via ai treni fermi sui binari in attesa della partenza.

Il primo a fare la sua conoscenza è Pierre, mentre rincasa con sottobraccio una preziosa bottiglia di Brunello di Montalcino 1997.

Nicoletta consegna pizze a domicilio e quella sera esce di fretta dal portone del palazzo, sbattendo dentro Pierre. La bottiglia cade fragorosamente a terra. Pierre è sgomento, mentre osserva il vino colare giù dal marciapiede. Nicoletta dà un’occhiata all’etichetta e con una smorfia di contrizione va al motorino, prende una pizza e gliela rifila per scusarsi. Poi parte a tutta birra. Pierre se ne resta in piedi immobile senza avere il tempo di reagire, con in mano la pizza fumante nel cartone.

La stessa sera scatta il sistema d’allarme dei vicini di Pierre, che sono fuori casa. Il giorno dopo i condomini parlano dell’accaduto: l’oggetto del furto consiste in una cornice in bronzo dorato del Settecento, dentro cui si mormora fosse nascosto un diamante di grande valore.

I quotidiani, che Claudio ha l’abitudine di leggere ogni mattina, riportano la notizia. Preoccupato, telefona a Pierre. Questi lo rassicura, dicendo che pur non trattandosi del suo appartamento, sta per installare un antifurto a casa sua, non per paura dei ladri, ma per non passare da snob con i vicini.

Il sistema d’allarme viene installato il pomeriggio stesso. Quando gli operai se ne vanno, Nicoletta arriva, vestita in jeans e maglietta, tutta sorridente e con una bottiglia di Cristal millesimato 2007 in mano: “Il Brunello di Montalcino dell’altra sera non te lo posso ripagare ma ho portato bollicine … per farmi perdonare. Che si sposano perfettamente con questi!”, gli dice con voce sbarazzina, estraendo dalla borsa due terrine di fegato d’oca della nota Epicerie parigina Fauchon. Dopo una veloce occhiata all’antifurto appena installato, gli chiede di entrare. Pierre, preso in contropiede ed apprezzando l’abbinamento enogastronomico, non riesce a dirle di no.

La conversazione è brillante e, finito lo champagne, i due decidono di stappare un rosso francese, scegliendolo dalla cantina di Pierre. E quando Pierre entra nella stanza climatizzata dei vini, riposti in modo ordinato sugli scaffali per annate e per zone geografiche, Nicoletta lo segue.

Nicoletta osserva con attenzione le bottiglie sotto gli occhi compiacenti di Pierre. Prende delicatamente in mano un 2007 Poully Fumé Silex, attratta dall’originale etichetta su cui è stampata l’immagine di una pietra, esita un istante e poi la ripone con cura. Ne prende subito un’altra, un 2006 Chateau Lafite Rothshild di cui inizia a commentarne con professionalità il valore di mercato e le caratteristiche organolettiche. Pierre è incredulo ed estasiato, immaginando che anche le pizzerie posseggano i gran cru. Ma quando glielo chiede, Nicoletta scoppia a ridere, dicendogli che non è là che ha imparato a conoscere i vini, e che tutto ciò che sa lo deve a suo zio Arsenio. Il tempo, che sembrava essersi fermato tra gli chateaux bordolesi e i castelli della Loira, riprende a scorrere velocemente: Nicoletta gli dice che si è fatto tardi e che deve andare. Gli passa la bottiglia, sporgendosi per baciargli delicatamente la guancia, prima di girare i tacchi e uscire in fretta dall’appartamento. Ancora una volta Pierre non ha il tempo di reagire, e se ne resta impalato con la bottiglia in mano mentre lei sta già scendendo le scale.

Il giorno dopo Pierre trova un biglietto sotto la porta di casa: “Starò via per un po’, grazie per la bella serata. P.S. Non consegno solo pizze”. La frase è intrigante. Pierre prende il taccuino in mano ed inizia a dare i punteggi a Nicoletta, scrivendo nella casella Varie ed Eventuali: “Non è una ragazza che consegna solo pizze”. Non è bionda e sinuosa e Pierre non sa niente di lei, ma nella sua scheda risulta prima! Infondo la seconda apparizione è foriera di piacevoli emozioni, anche se questa ragazza ha il fastidioso vizio di piantarlo in asso. E, per un uomo che non sa cosa sia la fretta, essere mollato due volte di fila, è qualcosa di inaspettato che lo coglie impreparato.

Ne parla con Claudio e Arianna che, come al solito, espongono i loro diversi punti di vista. Per il primo, non c’è da fidarsi di una che si comporta in questo modo, qualcosa non torna. Per la seconda, la ragazza sa il fatto suo e Pierre ha bisogno di una scossa per uscire dal guscio. Claudio le fa osservare che se si tratta di guscio, il suo è duro come quello di un uovo di struzzo, proprio lei che non si lascia andare all’amore preferendo una casa vuota. Di nuovo Claudio e Nicoletta si mettono a discutere, sino a che Pierre interviene per calmarli. Gli propone una visita a cui pensa da tempo, ai prestigiosi edifici del bosco verticale a Milano, dove crescono oltre mille esemplari di piante e fiori. Ma la sortita ha un breve effetto, dato che gli argomenti da archiviare sembrano più appassionanti dell’architettura e della botanica. I due amici tornano a tessere lezioni di vita per Pierre, che si dichiara sicuro del ritorno della sconosciuta e, che quel giorno non sarà disposto a farsi mollare con una pizza o con una bottiglia in mano.

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